“Una mostra che apre nuove prospettive”; così, in una breve nota, John T. Spike sulla esposizione dedicata agli anni napoletani di Artemisia Gentileschi.

di John T. SPIKE

Si è aperta di recente  a Napoli nella sede delle Gallerie d’Italia in Palazzo Zevallos la mostra Artemisia Gentileschi a Napoli; dedicheremo alla esposizione lo spazio che merita in una prossima recensione; intanto abbiamo chiesto all’amico Prof. John T. Spike – che ringraziamo per la sua disponibilità- che siamo riusciti a contattare proprio mentre usciva dalla visita alla mostra le sue prime osservazioni che riportiamo di seguito.
Artemisia Gentileschi, Sansone e Dalila (particolare), 1630-1638 ca, olio su tela, 90,5 x 109,5 cm, Gallerie d’Italia – Napoli, Collezione Intesa Sanpaolo © Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo / foto Luciano Pedicini, Napoli

Una magnifica Mostra che apre nuove prospettive per gli studiosi oltre che per il pubblico. Artemisia Gentileschi emerge come una delle pittrici più significative e dotate in una città già traboccante di grandezza, come colei che ha cercato con successo di allinearsi stilisticamente ai migliori artisti autoctoni come Stanzione e Cavallino. L’ampiezza dell’ allestimento, curato con precisione e vera conoscenza da due studiosi esperti e preparati come Antonio Ernesto De Nunzio e Giuseppe Porzio, sottolinea l’insospettata importanza di quadri raramente esposti. Al corpus dell’artista si sono aggiunte molte nuove opere e anche significativi documenti originali.

Il catalogo è uno strumento indispensabile per la ricerca futura che offre voci lunghe e nuovi saggi approfonditi di specialisti come Sheila Barker.

John T. SPIKE   Napoli  22 Dicembre