“TEXTURES – Racconti e trame per un immaginario gentile”, un viaggio nella complessità della poetica di Mauro Molinari

di Carla GUIDI

Carla Guidi è una giornalista e docente di Disegno e Storia dell’Arte.  Ha gestito una galleria d’arte negli anni ‘70/’80 ed organizzato varie mostre, manifestazioni e convegni. Collabora con alcune testate e riviste periodiche, tra queste Abitare a Roma, Il Paese delle donne, Malacoda e Daily Green. Ha scritto alcuni libri sulla memoria storica quali Operazione balena Unternehmen Walfisch – sul rastrellamento nazista del 17 aprile 1944 al Quadraro (terza edizione Edilazio 2013); Un ragazzo chiamato Anzio – sulle vicende dello sbarco alleato del 1944 (seconda edizione A. Sacco 2012). Estetica anestetica – Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin edizioni 2018). Al suo attivo alcune pubblicazioni di poesia – Come le bestie (Onyx edizioni 2004) – La pace che ci meritiamo (Onyx Edizioni 2008) – Fatti ad immagine d’Io (Progetto E-Publishing: Reti Di Dedalus/Onyx Editrice 2016) Ha curato, insieme a Massimo De Simoni l’antologia I poeti incontrano la Costituzione (Ediesse 2017). Con questo articolo inzia la sua collaborazione con About Art*

Le Textures di Mauro Molinari: di che stoffa siamo fatti?

Selfie 2019 elab digitale e pittura su tela 150×100

Si è inaugurata sabato 5 dicembre la mostra retrospettiva “TEXTURESRacconti e trame per un immaginario gentile”, un viaggio nella complessità della poetica di Mauro Molinari nello SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY con un ciclo di opere ispirate ai motivi tessili, a cura di Sandro Bongiani, l’evento partecipa alla giornata del contemporaneo promossa da AMACI, Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani. La mostra proseguirà fino al 14 marzo 2021. #GiornataDelContemporaneo.

In mostra 72 opere dal 1994-2007 in un progetto che illumina con una panoramica le complesse elaborazioni dell’artista romano  http://www.collezionebongianiartmuseum.it

Sandro Bongiani nella presentazione in catalogo scrive:

(…) Un universo assai complesso dettato da una specifica motivazione alla ricerca dell’invenzione creativa e dell’interpretazione fantastica. Il tutto avviene in circa 15 anni di lavoro con una pittura lieve e insostanziale che si deposita sulla pelle velata e fragile della carta per divenire sfuggente apparizione. Libri teatro di  carta dipinta su tessuto, libri oggetto, libri giocattolo, libri a rilievo da aprire e libri d’artista non sfogliabili che purtroppo non possiamo mai aprire, nelle sue mani tutto diventa favola e racconto ordito tra filamenti e trame di apparizioni che si stabilizzano nello spazio provvisorio della pittura, in un tempo sospeso e precario in cui l’immaginazione s’incarna alla ricerca dell’invenzione. (…)

http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=14

http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=89

La ricerca artistica di Mauro Molinari infatti si è svolta per cicli che vanno dai registri informali degli anni ’60 alla pittura scritta ed alle geometrie modulari del ventennio successivo. Negli anni ’90 infatti si dedica alla rielaborazione pittorica dei motivi tessili, avviando un ciclo che durerà più di 15 anni. Rielaborati come segni di scrittura, frammenti di cose e di presenze naturali, vegetali e persino araldiche, invadono superfici pittoriche, tele, carte e stoffe, persino oggetti, rendendo preziosi libri d’artista, teatrini, abiti di carta, scarpe, cravatte, paramenti liturgiche, paliotti e pianete, in una lunga e appassionata ricerca di una trama, di un racconto prima interrotto e poi proseguito in mille versioni diverse.

Rinascimento, 1995
Suite Bergamasque, 1999

E’ una passione narrativa incontenibile che rimanda all’infanzia dell’artista; il padre infatti era commerciante di tessuti e poi proprietario con la moglie di un atelier di moda. Molinari bambino è quindi vissuto a contatto di stoffe di tutti i tipi, di tutti i colori, di tutte le consistenze. Senza dubbio questi simulacri di stoffa, vestiti, manichini, sono state presenze inquietanti, abitate da corpi immaginari che hanno alimentato la sua fantasia ma anche la sua poesia. Così ha scritto infatti Emanuela Carone

Pelle 2001 carte dipinte su materiale sintetico

(…) nella sua installazione “lo sguardo curioso” che presenta a Montrouge, compare più volte un bambino che si muove tra gli indumenti femminili, con una emanazione di gentile erotismo. Compare anche uno strano manichino con una pelle tatuata di antichi motivi tessili, un po’ onirico e molto conturbante. Del resto le opere di Molinari, che siano carte o tavole, piccoli oggetti o grandi installazioni tridimensionali, provocano sorpresa ed emanano sempre una forte suggestione; la quale deriva dal connubio tra una sensibilità curiosissima e ricettiva del presente, ed una minuziosa e profonda assimilazione della tradizione. ( … ) La serie di abiti titolata “Fantômes” concepita nel 2003 per il Museo de l’Impression sur Étoffes di Mulhouse interpreta il significato di habitus come foggia, ma soprattutto come forma e portamento (del corpo assente); una guêpière sospesa ad uno stelo trasparente e quattro abiti si aggiravano per la stanza del museo, mentre trenta paia di scarpe inscenavano un pezzo di teatro salendo per l’ampio scalone in un dinamismo colorato.(…)

Fantasmi 2003 carta dipinta su tessuto

Nel suo ultimo libro Renata Pompas Fiber Art italiana. Un intreccio virtuoso – inserisce a pieno titolo Mauro Molinari tra i fondatori storici della Fiber Art Italiana. Un libro interessante e doveroso che fa anche chiarezza su di una – corrente dell’arte contemporanea che accomuna ricerche basate sulle pratiche e/o i materiali tessili, assunti nelle declinazioni materiche o nelle loro rappresentazioni concettuali. Nata tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento la Fiber Art ha sempre agito in una piccola e sofisticata nicchia del mercato dell’arte, se pur a livello mondiale, e ciò ha fatto sì che non abbia ottenendo un riconoscimento istituzionale della sua specificità da parte di quella microsocietà internazionale che determina la finanza del mercato artistico, rimanendo così sconosciuta al grande pubblico. –

Marsiglia Libro d’artista 2006

 

Nel 1995 nasce la collana di Orditi & Trame, di cataloghi editi in proprio, e le sue famose “stoffe di carta”. Nel 1999-2000 invece crea il ciclo Stellae Errantes sculture dipinte ispirate ai tessuti sacri, opere di quando l’autore è ospitato in numerosi musei italiani in occasione del Giubileo.

 

 

Libro d’artista 2007 (part) carte dipinte su legno dal Piviale di Pio II Inghilterra XII sec

Infine dal 2008 Mauro Molinari sviluppa un ciclo pittorico dove torna centrale la figura umana, immersa in architetture urbane per un percorso socio-narrativo denso di prospettive che affondano in tutte quelle problematiche alle quali il postmoderno ci ha assuefatti. Le ultime sue creazioni in ordine di tempo anticipano simbolicamente le reazioni alla pandemia del Covid-19.

Mi riferisco al ciclo Condomini,  che evidenziavano già da tempo, una crisi dei rapporti: distanziamento sociale, timore del contatto, anomia, desiderio di fuga, prevalenza del sogno sulla realtà. Come non pensare alla storica analisi di Durkheim ed alla crisi endemica delle nostre città sovraffollate, oppure fare riferimento al più recente neologismo non-luogo introdotto dall’etno-antropologo francese Marc Augé o ad altri due suoi termini, Superluogo e Surmodernità.

Interpretazioni 2012, acrilici su tela 100×150

Il neologismo supermodernismo è inteso come un’evoluzione dal postmodernismo, ovvero i fenomeni sociali, intellettuali ed economici connessi allo sviluppo delle società complesse, dopo il loro confluire della fase postindustriale nella globalizzazione. Ma se vogliamo trovare un altro termine di paragone tra oggetto feticcio e corpo feticcio dovremmo riferirci al processo della progressiva oggettificazione e commercializzazione di quest’ultimo.Tra queste opere non poteva mancare l’autoritratto come Selfie e l’ironico Interpretazioni.

Tutti a Casa, 2017, acrilici su tela, cm 80×40
Untitled 2019 elab. digitale e pittura su tela 100×305

Carlo Fabrizio Carli scrive per l’antologica “Plays”, galleria Tibaldi Arte, Roma 2018 –

(…) La pittura di Molinari ci si presenta invece con un forte sapore di contemporaneità. Guarda con intelligenza e capacità selettiva a tendenze tra le più discusse e controverse (ma vitali) dello scenario estetico internazionale, come la Street Art, il Bad Painting, il Neo Pop. In effetti le figure di Molinari popolano stravolte ambientazioni urbane; esibiscono lineamenti allucinati e – fuori da ogni determinismo lombrosiano – socialmente inquietanti; indossano indumenti dagli improbabili colori violenti, mentre i cieli si caricano di blu elettrici. Ecco gli abitanti di queste quinte urbane, per lo più periferie spersonalizzanti, ma pure allusive a stilemi postmoderni, con tanto di qualche rimando alle nostre architetture novecentiste (…)
Il palleggio 2014 acrilici su tela 80×100

Il nostro corpo si pone costituzionalmente come terra di mezzo tra il nostro Sé ed il sociale, tra l’Io e l’Altro. Nella società post-industriale, la perdita quasi totale della dimensione comunitaria aveva fatto emergere in molte persone, un prepotente principio individualistico, autoreferenziale, sottoposto alla dittatura illusionistica dell’immaginario. Così in queste opere del nostro, alla diffusa solitudine degli esseri in presenza gli uni degli altri, l’uso di certi effetti visivi paradossali ed illusioni ottiche, sembrano aprirci dei varchi o mostrare delle spaccature vertiginose verso altri mondi, a volte quegli stessi mondi naturali il cui contatto abbiamo perduto e dei quali abbiamo grande nostalgia, affogati nel cemento delle nostre città grigie ed anonime …

Sexy 2019 elab. digitale e pittura su tela 100×70

Tutti questi personaggi di Mauro Molinari navigano in ambienti che sembrano come ricuciti, mostrando essi stessi i segni di sfilacciature, frantumazioni, ma filtrati attraverso stilemi personali, ricordano i più vari tessuti, la stoffa ricamata, l’arazzo, la tenda. Sono sempre presenti quindi e caratterizzanti dei fili, bordi colorati, inserti e sbavature di colore, tagli e ricostruzioni, un po’ come il Kintsugi, l’antica arte giapponese di riparare con colla e oro le ceramiche rotte … a proposito del perdono e della ricostruzione di sé e del proprio rapporto d’amore con il mondo. Una pratica che non cancella la ferita o la nega, ma la trasforma ed impreziosisce, evidenziandone il percorso con linee dorate, considerandola infine occasione di poesia e bellezza, soprattutto di emancipazione resistente alla vita.

http://www.mauromolinari.it/

Carla GUIDI   Roma 6 dicembre 2020

*Maggiori notizie sulle attività di Carla Guidi ai link:

www.carlaguidi-oikoslogos.itwww.dailygreen.it/author/carla-guidi