A Roma un nuovo spazio d’arte e non solo. Eventi, istallazioni e grandi collezioni in un prestigioso punto di ritrovo.

di Rosa SCOPECE

MUSIA: il nuovo spazio d’arte contemporanea

Venerdì 1 dicembre è stato inaugurato a Roma il “Musia”, un nuovo centro polifunzionale d’arte contemporanea, su progetto dell’imprenditore e collezionista Ovidio Jacorossi.

Ho deciso di aprire al pubblico la Collezione perché il sogno della mia vita è sempre stato quello di rendere democratica e popolare l’arte contemporanea, ritenuta invece elitaria nell’immaginario collettivo

dice Jacorossi quando nel 2015 inaugura inARS Art Gallery negli spazi della libreria Arion Montecitorio. Ed è proprio questo che lo spinge a ripetere l’esperienza a distanza di due anni. Musia sorge in Via dei Chiavari, dove la famiglia Jacorossi nel 1921 intraprese la strada dell’imprenditoria, si sviluppa su tre livelli ed affianca ogni genere di arte: tele, istallazioni, fotografie, gioielli.

Il corridoio dell’ingresso accoglie il visitatore con una mostra curata da Enrico Crispolti, dedicata al primo Novecento, costituita da cinquanta delle opere della grandissima collezione Jacorossi, articolate in sezioni e documentate seguendo una ricostruzione storica. Tra queste possiamo ammirare opere di grandi come Balla, De Chirico, Sironi, Severini, Mafai, Cagli, ma anche di artisti minori nati o comunque vissuti a Roma. Per raggiungere le altre sale bisogna attraversare il chiostro cinquecentesco nel quale sorge una suggestiva e moderna volta trasparente, dell’architetto Carlo Iacoponi, che non disturba affatto lo stile rinascimentale del palazzo ma permette di averne una visione d’insieme. Il percorso continua nella zona sottostante dell’edificio, nelle Sale di Pompeo, circondate da mura medievali. Qui la videoistallazione di Studio Azzurro, intitolata Teatro di Pompeo, con le sue 4 stanze e gli 8 schermi, apre al contemporaneo ma in ugual modo immerge il visitatore in un’esperienza rievocativa che lo trascina nella Roma antica con suoni ed immagini di attività quotidiane. All’improvviso una tempesta, scende la notte e si diffonde una sensazione di agitazione e paura. Lo spettatore si trova al centro del dramma dell’uccisione di Cesare e subito dopo il mondo antico rievocato si dissolve tra le fiamme.

A completare il centro artistico troviamo un negozio di souvenir d’autore, con oggetti e gioielli per ogni tipo di collezionista; un ristorante gourmet affidato allo chef Ben Hirst; ed una terrazza dove poter conversare.

Il Musia è un centro completo che da spazio all’arte in tutte le sue forme: è un museo, una galleria di mostre temporanee e commerciali, uno spazio per l’organizzazione di eventi e tanto altro. Qui si respira arte in modo trasversale, convivono storia e modernità, tradizione e nuove tecnologie. La scelta dell’area, inoltre, tra Campo de’ Fiori e Torre Argentina, luogo molto frequentato per via di locali, permette al visitatore di fruirne particolarmente anche la sera. Con il Musia si ha finalmente un luogo accogliente dove gli appassionati d’arte possono trovarsi ed intrattenersi piacevolmente tra una mostra, un calice di vino e shopping d’autore.

di Rosa SCOPECE     Roma dicembre 2017