Rinasce a Siracusa una meraviglia del barocco: avviata la ricostruzione del Carro Trionfale di Santa Lucia.

di Francesca SARACENO

Quando la devozione incontra l’arte, accadono miracoli.

Accade che una tradizione centenaria persa nel tempo, torni a pulsare nei cuori di chi ne ha conservato la memoria storica; perché la storia non dimentica. Ed è accaduto così che un gruppo di colti custodi della storia di Siracusa, sospinti dall’entusiasmo della ricerca e dalla profonda fede verso la martire Lucia, abbiano deciso di restituire alla città l’antica tradizione del Carro Trionfale in onore della santa per la festa del suo Patrocinio, che si tiene ogni anno nel mese di maggio.

Fig. 1 Interno del Parlatorio delle monache di S. Lucia alla Badia in Ortigia, location della mostra. (Foto tratta dal sito Notabilis.it).

Presso il Parlatorio delle Monache di Santa Lucia alla Badia in Ortigia, è tutt’ora in corso la mostra in cui viene esposto un modello in scala 1:10 di quell’antico Carro (fig. 1), creato nel 1869 dal sacerdote don Giuseppe Cassone, insieme ai pochi reperti originali rimasti, alle foto storiche, agli studi e ai disegni tecnici che hanno condotto alla sua realizzazione, grazie all’impegno e alla straordinaria perizia delle maestranze che operano in seno alla Fondazione Carri di Santa Lucia di Belpasso (CT), coinvolte nel progetto, le quali hanno costruito e donato il modello alla città di Siracusa (fig. 2).

Fig. 2 I Rappresentanti della Fondazione Carri di Santa Lucia di Belpasso (CT)

L’evento promosso dal CISB (Centro Internazionale di Studi sul Barocco) [1] e dal Corso di Laurea in Architettura della SDS di Siracusa, inizialmente previsto dal 6 maggio al 6 giugno, ha riscosso un enorme successo di pubblico, tanto da indurre gli organizzatori a prorogare l’esposizione fino al 31 luglio (fig. 3).

Fig. 3 Locandina ufficiale della mostra con datazione aggiornata.

Ideatrice del progetto culturale, nonché coordinatrice del gruppo di lavoro (fig. 4) è la prof.ssa Lucia Trigilia, direttore scientifico del CISB e docente del Corso universitario di Storia della Città e del Territorio, la quale ha curato l’organizzazione e l’allestimento della mostra insieme con l’assegnista di ricerca e coordinatrice del CISB Simona Gatto.

Fig. 4 Il gruppo di lavoro della prof.ssa Trigilia

Mirabile costruzione artigianale che evocava i fasti degli imperatori romani, il Carro Trionfale va inserito a pieno titolo nelle antiche tradizioni delle macchine da festa del barocco che, nel tempo, si sono diffuse in diverse città (non solo siciliane); a Palermo, ad esempio, si costruiva uno splendido carro-vascello per la festa di Santa Rosalia ancora nel 1857 (fig.5).

Fig. 5 Carro trionfale per la festa di Santa Rosalia, 1857

Dalla sua prima costruzione nel 1869 e fino al 1897, il maestoso Carro siracusano attraversò le vie dell’isola di Ortigia durante la festa di maggio in onore di Santa Lucia, in memoria dell’evento considerato miracoloso accaduto nel 1646 quando, a porre fine a una perdurante carestia che affamava la popolazione, dal mare arrivarono a Siracusa navi cariche di grano. L’evento salvifico fu attribuito all’intercessione della martire, eletta patrona della città e protettrice del suo popolo che, nei secoli, non ha mai visto decrescere quel sentimento di riconoscenza e devozione, fino a tributarle una festa apposita in primavera le cui caratteristiche oltrepassano il folklore e assumono un valore fortemente culturale, oggi più che mai, con l’ambizioso progetto di ricostruzione del Carro.

Questo stupefacente manufatto di architettura effimera in stile barocco, era una macchina scenica mobile provvisoria, usata per portare in processione la santa patrona (fig. 6).

Fig. 6 Foto storica dell’ultima processione del Carro Trionfale alla Marina. Siracusa, maggio 1897.

Aveva dimensioni imponenti e si sviluppava in verticale da una base in forma di vascello (a evocare il miracolo del grano) sorretta da figure di sirene, sormontata da una torre in tre sezioni con fregi e colonne, e con all’apice la statua, probabilmente lignea, di Santa Lucia. Sul Carro era previsto anche un palchetto, delimitato da una balaustra, sul quale prendevano posto alcuni musici che allietavano la processione. Arricchivano l’impianto scenico una serie di figure ed elementi decorativi realizzati in cartapesta, come angeli, puttini, festoni, ghirlande, fiori, in un tripudio barocco di fregi dorati e ricche architetture che rendevano il Carro di magnificente bellezza.

L’antica tradizione dei Carri per le feste patronali rappresenta un collante culturale fortissimo tra le comunità dei territori isolani e, nel caso specifico, tra quelle dove il culto di Santa Lucia è largamente diffuso. In questo senso, le città di Siracusa e Belpasso sono da sempre “sorelle nella fede”, ma anche nella difesa e promozione di tutte quelle attività extra-liturgiche, che contribuiscono a rafforzare e vivere la festa ogni volta con un rinnovato senso di spiritualità popolare. E dunque, la scelta della Fondazione Carri belpassese quale partner per la realizzazione dell’ambizioso progetto della professoressa Trigilia e dei suoi collaboratori, è stata quasi naturale. I “carristi” – artigiani di lungo corso – e il loro presidente Antonino Girgenti, hanno risposto con entusiasmo e spirito collaborativo, spinti dalla comune devozione verso la martire Lucia e dal desiderio condiviso di mantenere vive quelle antiche tradizioni che fanno la storia e la cultura di un territorio e divengono identitari della comunità che lo abita. E non poteva essere altrimenti da parte delle maestranze dei cinque quartieri storici del comune etneo che ogni anno, per la festa di dicembre, realizzano spettacolari carri allegorici (figg. 7-8).

Fig. 7 Carro allegorico quartiere Matrice, dicembre 2022, Belpasso (CT)
Fig. 8 Carro allegorico quartiere S. Antonio, dicembre 2022, Belpasso (CT)

Straordinarie costruzioni artistiche mobili in cui si rappresentano eventi storici, ma anche di stretta attualità, e si pongono in relazione con scene e momenti della vita di Santa Lucia, in un sentiero di riflessione “verticale” fatto di splendide pitture, luci, musiche e colori che si concludono con l’apoteosi della santa patrona della città, il cui esempio è da sempre faro e conforto nella vita della comunità etnea.

Dalla sinergia virtuosa tra gli ideatori siracusani del progetto e i maestri dei laboratori artistici belpassesi ha avuto origine il percorso che ha portato alla mostra di questi giorni a Ortigia.

La preparazione della festa di maggio che accompagna le cerimonie e la liturgia religiosa in onore di Santa Lucia a Siracusa è stata, tra il 2021 e il 2023, occasione di studio e progettazione scientifica, proprio grazie all’idea di ricostruire il Carro Trionfale, diventando così un’esperienza didattica altamente formativa.

Sono stati, infatti, gli studenti del Corso di Storia della Città e del Territorio ad avviare, anzitutto, una serie di ricerche storiche documentarie volte a reperire informazioni ed elementi utili allo sviluppo del progetto. Successivamente, con il supporto dei docenti Luigi Alini, Lucia Trigilia e Rita Valenti, nell’anno accademico 2022-2023 sono state poste in opera particolari attività di laboratorio volte a definire le misure originali del Carro e la sua struttura. Questo minuzioso lavoro a carattere multidisciplinare ha richiesto agli studenti un forte impegno nella comprensione della meccanica, nella determinazione degli elementi costitutivi del Carro e delle varie fasi di assemblaggio, potenziando in tal modo le loro abilità critiche e arricchendo il loro bagaglio di conoscenze.

Durante la Giornata di Studi Belpasso 1693-2023. 330° Anniversario della ricostruzione post-sismica, tenutasi presso l’Aula Consiliare del comune etneo l’11 gennaio 2023, la prof.ssa Trigilia e i protagonisti di questo ambizioso programma di ricostruzione, hanno presentato il progetto insieme al Responsabile del Settore Cultura Gianni De Luca, e al presidente della Fondazione Carri di Santa Lucia Antonino Girgenti, (figg. 9-10).

Fig. 9 Immagine della Giornata di Studi sulla ricostruzione post-sismica, Comune di Belpasso (CT) Aula Consiliare, 11 gennaio 2023
Fig. 10 Immagine della Giornata di Studi sulla ricostruzione post-sismica, Comune di Belpasso (CT) Aula Consiliare 11 gennaio 2023

In particolare, la professoressa Emanuela Paternò ha illustrato agli intervenuti le immagini storiche del Carro e le fasi di progettazione grafica preliminare, condotte a partire dall’osservazione delle foto d’epoca, avendo come primo riferimento dimensionale le persone immortalate intorno al Carro (fig. 11).

Fig. 11 Modello 3D del Carro trionfale

Ma, come ha spiegato la docente durante il suo intervento, è chiaro che questi pochi elementi di valutazione non avrebbero permesso una stima realistica delle dimensioni e della composizione originale di una macchina scenica che già si intuiva davvero imponente. Così, gli allievi del CdL in Architettura di Siracusa coordinati dai loro insegnanti, hanno rielaborato digitalmente le immagini disponibili del Carro attraverso la metodica del Reverse engineering, letteralmente “ingegneria inversa”; ovvero partire dall’oggetto in 3D per ottenere un disegno in 2D. Dunque, ottenuto in prima battuta il modello tridimensionale CAD (Computer-Aided Design, tecnica digitale che sostituisce il disegno manuale), è stato poi ricavato il disegno bidimensionale – laterale e frontale –  che per sua natura è più volte replicabile e modificabile secondo parametri variabili (fig. 12).

Fig. 12 Viste del modello 3D da diverse angolazioni

In tal modo si è potuta stimare un’altezza massima del manufatto tra i 15 e i 20 mt, una lunghezza di circa 11 mt e una larghezza di circa 4,5 mt. La stima, per quanto verosimile, è da intendersi comunque approssimativa proprio perché l’apparato scenico, costituito di molti elementi prodotti con materiali deperibili, veniva ogni volta costruito e poi smontato a festa conclusa, per essere ricostruito quasi ex novo l’anno seguente.

Fig. 13 Progetto grafico del modello in scala 1:10 presso la Fondazione Carri di Santa Lucia di Belpasso

Sulla base dei disegni tecnici ottenuti in digitale e delle misure stimate, le maestranze belpassesi della Fondazione Carri hanno messo in cantiere e realizzato in pochi mesi il modello in scala 1:10, alto circa 2 mt, che oggi è possibile ammirare in mostra (figg. 13-14). Costruito in legno e stucchi in rilievo, con dorature e vari fregi, esso riproduce pressoché fedelmente la struttura base del Carro Trionfale.  Le creazioni dei maestri della Fondazione Carri, da sempre impegnati in una costante opera di promozione e divulgazione del patrimonio storico, artistico e culturale di Belpasso attraverso eventi, laboratori e visite tematiche presso il Museo multimediale Mechanè[2], sono state definite “arte in movimento”[3]; e mai come nel caso del Carro Trionfale di Santa Lucia tale definizione risulta calzante.

Fig. 14 Alcuni dei maestri carristi belpassesi a lavoro sul modellino nei cantieri della Fondazione Carri.

L’obbiettivo delle personalità siracusane da cui ha avuto origine il progetto, è proprio quello di ricostruire l’enorme apparato scenico nelle sue forme e dimensioni originali perché possa tornare a solcare le vie di Ortigia come un tempo, riportando così la memoria storica in un presente che ha sempre più bisogno di ritrovare le proprie radici, facendo rivivere una tradizione artistica che ha segnato profondamente la cultura della città aretusea e la spiritualità del suo popolo.

Dunque non possiamo che augurare ai siracusani che la mostra in corso a Ortigia sia solo il primo passo verso il traguardo finale, e che grazie alla competenza, alla tenacia e all’impegno della professoressa Trigilia e dei suoi colleghi e collaboratori, la festa di maggio possa tornare presto a vedere per le strade della città il maestoso Carro Trionfale portare in processione la sua “santuzza”.

©Francesca SARACENO  Catania  11 Giugno 2023

NOTE

[1] https://www.centrostudibarocco.it/
[2] http://www.museomechane.it/
[3] Katya Maugeri, 1 dicembre 2022 https://www.sicilianetwork.info/i-carri-di-s-lucia-il-sublime-fascino-dellarte-in-movimento/