Riapre a Venezia “L’invenzione della felicità”; in mostra120 fotografie e 55 inediti di Jacques Henri Lartigue

di Silvana LAZZARINO

A Venezia presso la Casa dei Tre Oci sabato 11 luglio 2020 riapre la suggestiva mostra “L’invenzione della felicità” con 120 fotografie e 55 inediti di Jacques Henri Lartigue: la più ampia retrospettiva mai realizzata prima in Italia dedicata al fotografo francese.

Attento ai dettagli insoliti e densi di ironia, alle inquadrature ricercate con cui restituisce la realtà di tutti i giorni a partire dagli ambienti frequentati dalla borghesia parigina, al mondo della moda e del cinema, Jacques Henri Lartigue (Courbevoie 1894- Nizza 1986) fa della fotografia il mezzo privilegiato con cui fissare quel determinato attimo di tempo in cui si sviluppa un fatto, un evento da ricordare prima che passi per sempre. L’enfant prodige della fotografia, ispirato dai giornali e dalle riviste illustrate di quell’epoca, manifesta la sua passione  molto presto: già a sette anni riceve in regalo dal padre, uomo di affari interessato alla fotografia, la sua prima macchina fotografica con cui ritrae inizialmente il mondo a lui intorno dei familiari e amici, per poi interessarsi al vissuto quotidiano legato alla borghesia parigina.

Grand Prix de l’Automobile Club de France detta anche l’automobile deformata, 1913 ma diffusa da Lartigue nel 1912. Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL

Ad interessarlo inizialmente sono automobili e aeroplani per poi passare agli ambienti frequentati dalla borghesia e via via al mondo della moda e del cinema, dando sempre priorità al senso del movimento che accompagna ogni suo scatto in cui è sempre presente la poetica del culto della felicità da preservare, senza lasciare che alcun trauma possa turbarla.

La poetica della felicità infatti è espressa nel titolo della mostra a lui dedicata “L’invenzione della felicità. Fotografie che riapre al pubblico l’11 luglio 2020 dopo l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, negli spazi della Casa dei Tre Oci a Venezia dove resterà visibile fino al 10 gennaio 2021. Curata da Marion Perceval e Charles-Antoine Revol, rispettivamente direttrice e project manager della Donation Jacques Henri Lartigue, e da Denis Curti, direttore artistico della Casa dei Tre Oci, l’esposizione rappresenta la più ampia retrospettiva mai organizzata in Italia, dedicata al fotografo francese in cui viene ripercorsa la sua carriera a partire dai primi anni del ‘900 fino agli anni’80.

Come sottolinea il Presidente della Fondazione di Venezia, Michele Bugliesi

“Con la riapertura al pubblico della Casa dei Tre Oci la Fondazione di Venezia conferma il suo impegno al fianco della città, dopo la grave crisi generata da Covid-19, per un rilancio internazionale che non può non passare attraverso la cultura. I Tre Oci sono ormai da anni una straordinaria casa della fotografia in cui sono ospitate mostre di grande respiro come questa dedicata a Jacques Henri Lartigue. Poter rendere nuovamente la Casa dei Tre Oci un bene al servizio della città è il segno tangibile della volontà della Fondazione di essere sotto ogni forma attore proattivo per lo sviluppo di Venezia e del suo territorio”.
Il conte Salm durante la finale dei Campionati
del Mondo di tennis, Parigi, 8 giugno 1914. Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL

Organizzata da Civita Tre Venezie e promossa da Fondazione di Venezia, con il patrocinio del Ministero della Cultura francese, la mostra presenta 120 immagini, di cui 55 inedite, tutte provenienti dagli album fotografici personali di Lartigue, dei quali sono esposte alcune pagine in facsimile, cui si aggiungono materiali d’archivio, libri quali il Diary of the Century (pubblicato con il titolo “Instants de ma vie” in francese), riviste dell’epoca, un diaporama con le pagine degli album, tre stereoscopie con immagini che rappresentano paesaggi innevati ed eleganti scenari parigini.

Il percorso ruota intorno a due momenti fondamentali della vita e dell’attività di Lartigue. La rassegna personale al MoMa il Museum of Modern Art di New York del 1963, “The Photographs of Jacques Henri Lartigue” in cui vengono esposte le sue fotografie precedenti la prima Guerra Mondiale che lo lancia all’attenzione della critica e la pubblicazione nel 1970 del “Diary of a Century” che lo inserisce definitivamente tra i grandi della fotografia del XX secolo. Grazie a diverse pubblicazioni di libri dedicati alla sua arte tra cui: “The Family Album” edito da Ami Guichard nel 1966, e il “Diary of a Century” ideato da Richard Avedon, la sua fama si accresce tanto da diventare nel 1974 fotografo ufficiale del presidente francese.

Anna la Pradvina, detta anche “la signora con le volpi” Avenue du Bois, Paris, 1911
Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL

Accanto agli scatti che immortalano la ricca borghesia parigina del nouveau siècle, frequentatrice dei Grandi premi automobilistici, delle corse ippiche di Auteuil, unitamente agli uomini e alle donne eleganti che le frequentavano, sono quelli legati alla moda, alle arti decorative e agli ambienti mondani. Grazie al noto fotografo di moda Richard Avedon, egli realizza un lavoro che prende la forma di un “giornale fotografico” e nel 1970 il citato “Diary of a Century” con l’aiuto di Bea Feitler, l’allora direttrice artistica di Harper’s Bazaar. Lo stesso Richard Avedon  disse: ”Lartigue fece ciò che nessun fotografo aveva fatto prima  e che nessuno fece dopo: fotografare la propria vita”.

Coco, Deauville, 1938. Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL
Mani

Al mondo del cinema e della moda sono dedicati gli scatti degli ann’70 e ‘80 presenti nelle ultime sezioni in cui viene dato risalto al suo lavoro di fotografo di scena per diversi film e della moda. Un’attenzione particolare è poi riservata ad un gruppo di memorie che Lartigue scrisse negli anni ‘60 e ‘70, quando iniziò a ricomporre i suoi album nei quali aveva raccolto tutti i suoi scatti.

Sulla pellicola Lartigue ha fissato solo quello che era sua intenzione ricordare nonostante le due guerre, egli ha preferito continuare come sottolinea Denis Curti nel suo testo in catalogo “ a preservare la purezza del suo microcosmo fotografico”.  Sempre Denis Curti prosegue affermando come egli abbia scelto di “Fermare il tempo, salvare l’attimo dal suo inevitabile passaggio. La fotografia diventa per Lartigue il mezzo per riesumare la vita, per rivivere i momenti felici, ancora e ancora”.

Richard Avedon, New York, 1966 Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL

Il catalogo bilingue edito da Marsilio presenta al suo interno una testimonianza del grande fotografo siciliano Ferdinando Scianna di fama internazionale, invitato da Henri Cartier-Bresson ad entrare nella Magnum Photos società sorta nel dopoguerra (1947) grazie all’intraprendenza e intuizione di fotografi dello spessore di Robert Capa, George Rodger, William Vandivert compreso lo stesso Bresson.

La Casa dei Tre Oci in occasione della riapertura, mette a disposizione gratuitamente innovative modalità di fruizione della mostra, perfezionate dalla Fondazione di Venezia in collaborazione con Civita Tre Venezie nel periodo di lockdown nell’ambito del progetto FDVonair.  I visitatori attraverso un sistema di particolari QRcode, ovvero codici scansionabili con la fotocamera del proprio cellulare, associati a podcast potranno approfondire una significativa selezione di immagini attraverso la voce del direttore artistico Denis Curti e ascoltare la playlist ispirata ai temi del fotografo della felicità.

Inoltre per celebrare la riapertura, sabato 11 luglio, la mostra sarà aperta con un ingresso gratuito, dalle 14.00 alle 19.00. Nei mesi di luglio e agosto, si potrà visitare la rassegna dal venerdì alla domenica, dalle 11 alle 19, pagando il solo biglietto ridotto speciale (€9,00 invece di 13).

È possibile visitare anche la personale di Daniele Duca (Ancona, 1967) aperta dall’11 luglio presso le sale De Maria della Casa dei Tre Oci. L’esposizione “Da Vicino” a cura di Denis Curti, aperta fino al 13 settembre 2020, presenta una serie di scatti di oggetti (grucce, penne, trame di tessuti, pasta, peperoni) che, estrapolati dal loro contesto abituale, diventano delle nature morte contemporanee. Viene offerto un novo modo di rivedere gli stessi oggetti e ripensarli entro un contesto indefinito, privati della loro dimensione letterale grazie al ruolo assunto dalla luce nel processo di trasformazione sul piano fotografico.

Nel rispetto delle attuali norme sulla sicurezza l’ingresso alla Casa dei Tre Oci sarà contingentato con alcune prescrizioni, quali l’uso della mascherina, la distanza di sicurezza di almeno 1 metro, l’obbligo di igienizzarsi le mani all’ingresso e all’interno delle sale espositive, grazie ai dispenser igienizzanti posti in più punti della Casa.

Silvana LAZZARINO  12 luglio 2020

 JACQUES HENRI LARTIGUE.

L’invenzione della felicità. Fotografie

Casa dei Tre Oci .Fondamenta delle Zitelle, 43, Giudecca, Venezia http://www.treoci.org

Orari: tutti i giorni 10-19; chiuso martedì  Per informazioni: tel. 041 2412332; http://info@treoci.org;  

Dall’11 luglio 2020 al 10 gennaio 2021

Apertura al pubblico l’11 luglio dalle 14.00 alle 19.00 con ingresso gratuito