Punto di vista. Caravaggio ‘rimesso’ : una maschera nel vuoto?

di Franco LUCCICHENTI

Ferita aperta

Andrea Purgatori su Atlantide (La7) ha dedicato parte della interessante puntata di qualche giorno fa su Caravaggio al misterioso furto della Natività avvenuto nella chiesa di S Lorenzo a Palermo il 18 ottobre del 69. Purgatori ha parlato nella trasmissione  della scelta di inserire una copia perfetta nel vuoto lasciato nell’oratorio della chiesa dall’opera perduta e della estrema difficoltà tecnica di “ricostruire ” la pala di Caravaggio. La scelta a suo tempo è stata ampiamente dibattuta ma vedere Atlantide mi ha portato ad alcune considerazioni.
E’ giusto cancellare una assenza drammatica rappresentata dalla sparizione fisica dell’originale e riempire un VUOTO  di alto valore simbolico con una maschera perfetta?
La materia dell’originale è conseguenza di un atto creativo complesso e misterioso emerso dalle profondità dello spirito e da una densità culturale personale e meravigliosa. La maschera sostitutiva è figlia invece di una complessità tecnica messa a punto da tecnici anche se abili e sensibili. A me sembra che la sostituzione abbia apparentemente rimarginato la ferita rappresentata dalla vuota cornice dell’oratorio dove era collocata la pala. In realtà la ferità non guarirà fino al ritrovamento dell’opera e il simulacro ora esposto in un certo senso nasconde la gravità della sottrazione mascherando appunto il vuoto che doveva rimanere come ricordo e simbolo della stupidità umana.  Oggi, dopo tanto tempo, uno strano gioco di specchi tra la copia e l’originale perduto fa abitare l’oratorio di S. Lorenzo a Palermo da una estraniante, densa melaniconia. L’oblio incombe sul drammatico furto.