Il post Caravaggio in Toscana: nuovi spunti dal convegno di Pienza

di Emilio NEGRO & Nicosetta ROIO

Rustichino e Siena “uber alles”

Nel dolce clima pre-autunnale di Pienza, che è considerata a ragione una delle più incantevoli piccole capitali della Rinascenza europea, nella capiente Sala Convegni del Conservatorio San Carlo Borromeo, il 9 settembre scorso ha avuto luogo un’importante giornata di studi storico-artistici dedicata a Francesco Rustici e il naturalismo a Siena.

Dopo i doverosi eppure sinceri saluti istituzionali da parte del Sindaco Fabrizio Fè, dell’Assessore alla Cultura Giampietro Colombini, del Vice Presidente della Fondazione Musei Senesi Francesco Landi, del Presidente della Libera Accademia di Studi Caravaggeschi Francesco Maria Del Monte, Paolo Nucci Pagliaro, si è entrati nel vivo del ricco programma di relazioni preparate dagli infaticabili Pierluigi Carofano e Marco Ciampolini, entrambi apprezzati studiosi di lungo corso, che nel loro ruolo di moderatori-organizzatori hanno contribuito alla buona riuscita della giornata di studio con entusiasmo giovanile. Non meno importante è stato il ruolo di coordinamento di Roggero Roggeri (per gli amici Roger), l’impareggiabile deus ex machina di questo convegno e di tante altre ben riuscite manifestazioni pientine che si sono succedute nel corso degli ultimi anni.

Assente per motivi familiari Francesca Baldassari, la cui scheda su Una Maddalena per Francesco Rustici è stata letta da Ciampolini in apertura di mattinata, il programma è proseguito con un interessante lavoro “longhiano” di Franco Paliaga dedicato a Francesco Rustici: aggiunte al catalogo, che ha apportato alcuni significativi accrescimenti alla lista delle opere del maestro senese con riferimento alle sue numerose “Maddalene” presumibilmente collegate ad una delle principali committenti dell’artista, la granduchessa Maria Maddalena d’Austria Medici.

È stata poi la volta di Annalisa Pezzo con Un’aggiunta a Francesco Rustici disegnatore, un’apprezzata ricerca filologica che ha arricchito il corpus grafico rustichiano di un apporto fondamentale analizzando lo stretto rapporto dell’artista con l’incisore Orazio Brunetti. È quindi intervenuto nuovamente Marco Ciampolini, questa volta con un suo contributo, approfondito e denso di novità, relativo a Maestri e seguaci, inediti di Francesco Rustici, Niccolò Tornioli, Giovan Battista Giustammiani, Ilario Casolani, Stefano Volpi, Girolamo Corsetti e Francesco Canini che ha gettato nuova luce sulle vite e sulle opere di artisti senesi noti e meno noti, alcuni dei quali – come ad esempio Girolamo Corsetti – erano sconosciuti allo stesso studioso, noto autore di un ampio e utilissimo repertorio ragionato in tre volumi sulla pittura senese del ‘600 (2010). Michele Maccherini ha chiuso la mattinata con alcune notizie riguardanti Giulio Mancini e i pittori senesi a Roma, per la delizia di tutti coloro che si occupano del grande medico e connoisseur di Siena, precoce ammiratore del sommo Michelangelo Merisi da Caravaggio quanto del bolognese Antonio Carracci, figlio naturale di Agostino.

Dopo una ghiotta quanto agognata pausa pranzo – definire tutte quelle appetitose specialità come un semplice Coffee Break (così era scritto nel programma), sarebbe quantomeno segno di ingenerosa ingratitudine – i lavori sono ripresi nel primo pomeriggio con un resoconto brillante e ben documentato di Paola Betti dedicato a Storie di dipinti migrati da Siena a Lucca a fine Settecento: Francesco Vanni e Rutilio Manetti. È stata poi la volta di Pierluigi Carofano che con Due Allegorie di Rutilio Manetti nella Collezione Chigi Saraceni di Siena, che ha riannodato i fili di un’approfondita ricerca iconografica da lui già avviata nella bella esposizione dedicata a Il giuoco al tempo di Caravaggio, curata dallo stesso Carofano (2014). Felice decisione è stata quella di invitare al convegno anche un profondo conoscitore di scienze vegetali come Ettore Pacini che con la Natura morta senese, dalla parte del botanico ha opportunamente ribadito l’importanza fondamentale degli studi interdisciplinari nel campo della ricerca storico-artistica, analizzando principalmente i fiori e i frutti di alcuni quadri di Astolfo Petrazzi. Ad una giornata di studi dedicata all’arte toscana, ça va sans dire, non poteva mancare un importante contributo di Gianni Papi che con Un’aggiunta a Niccolò Tornioli e una sottrazione a Spadarino ha restituito, tra le altre novità, una serie di bei dipinti al caravaggesco Dutch Golden Age painter Johannes van Bronckhorst. Bernardino Mei “pictor philosophus”, tra naturalismo e allegoria è stato il titolo azzeccato dell’innovativa ricerca iconografica opportunamente condotta da Dalma Frascarelli, che avrebbe dovuto chiudere l’intensa giornata di lavori ma – fortunatamente – è invece proseguita con un’ultima interessante comunicazione di Cecilia Alessi, che ha introdotto alcune problematiche tecnico-pittoriche emerse durante i restauri degli affreschi del refettorio di Monte Oliveto Maggiore ad opera di Paolo Novelli, fra’ Paolo, già attivo anche al Quirinale e poi in San Michele in Bosco a Bologna (è citato anche come “Paulus de Bononia”, in quanto aggregato a quella “nazione” olivetana).

A degna conclusione della prima e della seconda parte dei lavori, non potevano mancare i dibattitti e gli approfondimenti che, seppure entro i limiti di un doveroso fair play, hanno visto coinvolti nelle accese discussioni altri studiosi presenti e ovviamente gli stessi che si erano succeduti al tavolo delle relazioni. Graditissima è stata l’adesione del pubblico veramente numeroso e partecipe che, con inaspettato tifo, quasi “da stadio”, ha preso parte attiva ai confronti attribuzionistici, iconografici e metodologici.

Il resoconto della vivace giornata di studi non può concludersi senza ricordare la concomitante mostra in tre sedi, dedicata a Il buon secolo della pittura senese. Dalla maniera moderna al lume caravaggesco, opportunamente prorogata fino al prossimo 30 settembre con orario 10.30-18.30 (chiusa il martedì), distribuita in tre città simbolo della rusticana bellezza del territorio senese – Montepulciano, San Quirico d’Orcia e Pienza -, le cui sezioni sono state curate ottimamente e rispettivamente da Alessandro Angelini e Roberto Longi; Gabriele Fattorini e Laura Martini; Marco Ciampolini e Roggero Roggeri.

Emilio NEGRO & Nicostta ROIO    Pienza (SI) Settembre 2017