A Napoli l’arte contemporanea marcia unita; accordo tra il Madre e il Museo e Real Bosco di Capodimonte

redazione

Madre-Capodimonte, accordo sull’arte contemporanea con l’opera di Armleder in sala Burri

Con l’opera Split! dell’artista svizzero John Armleder nasce ufficialmente oggi una stretta collaborazione tra il Madre e il Museo e Real Bosco di Capodimonte che porterà i due musei in futuro a uno sviluppo congiunto delle rispettive collezioni di contemporaneo.

Il segno visibile è proprio il grande dipinto murale di Armleder – che ricrea la lacca su tela Sans titre da lui eseguita nel 1985 e presentata due anni più tardi al Padiglione Svizzero alla Biennale di Venezia, e oggi inserita nel progetto del Museo MADRE Per_formare una collezione: The Show Must Go_ONa confronto con il Cretto Nero di Burri, da cui ebbe avvio la collezione del contemporaneo a Capodimonte nel 1978. Armleder raccoglie l’eredità di un dialogo che Burri ebbe, a sua volta, con la Flagellazione di Cristo di Caravaggio, a suo dire: “Un confronto davvero appassionante!”.

In un’affollata sala Burri, il direttore di Capodimonte Sylvain Bellenger, quello del Madre Andrea Viliani, il presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Pierpaolo Forte e Patrizia Boldoni consigliera del presidente De Luca per il Turismo e la Cultura, hanno sottolineato l’importanza dell’evento.

Quello di oggi è un vero matrimonio tra le due istituzioni – ha detto Bellenger – in nome dell’arte contemporanea. Sono profondamente grato ai miei predecessori Raffaello Causa e Nicola Spinosa di aver introdotto l’arte di oggi a Capodimonte e vorrei che la città di Napoli intitolasse una strada a Causa, a Lucio Amelio e anche ad Elisabetta Farnese senza la quale questo museo non avrebbe la sua ricca collezione”.

Il presidente Forte ha evidenziato la valenza “repubblicana” dell’ accordo tra un museo statale e uno regionale e il direttore del Madre, Andrea Viliani, ha sottolineato “l’amore degli artisti contemporanei per Napoli e per il museo di Capodimonte a cui molti poi hanno donato delle opere”.

“Il lavoro di Armleder – secondo Viliani – si inserisce nell’ultimo capitolo del progetto Per_formare una collezione con cui il museo Madre si interroga da cinque anni sulla funzione del museo stesso e la valenza, anche sociale, delle sue collezioni in continuo dialogo con il suo pubblico. Per questo abbiamo scelto di inaugurare contemporaneamente la mostra di un giovane artista americano come Darren Bader il cui lavoro è perfettamente in linea con questo approccio di interazione tra pubblico e istituzione museale”.

Nell’affollatissima sala Burri erano presenti anche il presidente dell’Università Sorbonne di Parigi Barthélémy Jobert, con Sarah Kozlowski dell’Istituto d’arte americano Edith O’Donnell, e con il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore; presenti anche Anna Amelio, sorella dello storico gallerista Lucio Amelio, Mariella Utili, Angela Tecce e l’architetto Lucio Turchetta, Maria Pia Incutti e i galleristi Alfonso Artiaco e Massimo De Carlo.