“Mia Madre era …” un libro rilegge il ‘900 al femminile:”Un giorno forse non lontano si dirà ‘matria’ oltre che ‘patria’ ”. (Mercoledì 7 ore 16 – 18 al Macro Auditorium di Via Nizza)

di Roberta FILIPPI

Mia Madre era…

Al MACRO di Roma, sala Auditorium, via Nizza 138, Mercoledì 7 novembre dalle 16 alle 18 si terrà l’evento

Nano Campeggi

Mia Madre era … Donne e famiglie del ‘900. Si tratterà di un evento corale che coinvolgerà quante hanno consegnato al libro la loro testimonianza, ma in particolare quante tra di loro si dedicano all’arte visiva e alla performance. Parleranno del libro Franco Ferrarotti, Elio Pecora e Laura De Luca insieme all’editrice Piera Mattei e alle curatrici Rita Laganà e Terry Olivi. Moderatrice Roberta Filippi.

L’incontro-evento sarà caratterizzato dall’omaggio al grande cartellonista Nano Campeggi che ha illustrato la copertina del libro, da video e letture dell’attore Fiorenzo Fraccascia e della performer Priscilla Lotti.

Performances di Donatella Bernard, Roberta Filippi, Michele Arcangelo Firinu, Fausta Manno, Leonella Masella, Domenico Sacco, Silvia Stucky.

Roberta Filippi, A mia Madre
Sappiamo molto dell’Italia del secolo passato grazie a questi racconti-ritratti, che si presentano come un’impresa necessaria e preziosa. (dall’Introduzione di Elio Pecora)
Un giorno, forse non lontano, si dirà “matria”oltre che “patria”. (dalla Postfazione di Franco Ferrarotti). 
Chi erano le nostre madri?
Settanta figlie (e figli) di donne nate nei primi decenni del ‘900 scrivono per lasciare un ricordo che sarà utile anche alle generazioni recenti.
Una memoria già soltanto affettiva, soltanto orale, decide di fissarsi sulla pagina, ora che quelle “figlie”, le protagoniste degli anni 70, hanno da tempo superato il mezzo secolo di vita, ora che le tensioni, le passioni si sono assopite in un ricordo placato se non sereno.
Chi erano quelle donne che sono diventate le nostre madri? Come hanno vissuto il periodo tra le due guerre mondiali? Se le figlie bambine incondizionatamente amano, se le figlie adolescenti giudicano, le figlie mature infine raccontano, creano il “mito” della loro madre. Ne risulta un insieme appassionante, coerente ma vario nei toni.
Molti decenni sono passati, ormai è Storia che s’intreccia in tante storie diverse. (
Piera Mattei)

Roberta FILIPPI   Roma novembre 2018