Marguerite Yourcenar. I mille volti di una Donna che ha vissuto a “les yeux ouverts”

di Roberta FILIPPI

 Artista, Direttore Artistico del Centro Internazionale Antinoo-Archivio M. Yourcenar

“Noi abbiamo una sola vita: se anche avessi fortuna, se anche raggiungessi la gloria, di certo sentirei di aver perduto la mia, se per un solo giorno smettessi di contemplare l’universo” (Marguerite Yourcenar).

Di Marguerite Yourcenar, una delle più grandi scrittrici della letteratura mondiale desidero esaltare, oltre allo splendore dei suoi scritti, la molteplicità del suo essere in tutti gli aspetti della sua vita di donna e di artista; già il gioco sottile dell’anagramma con cui ha scelto di ridefinire il suo nome, di rimescolare ciò che ci rappresenta, la stabilità di un nome, di una identità, è un atto che la dice lunga sulla natura di uno spirito libero.

Marguerite Yourcenar, la scrittrice che ha affrontato la vita e la morte  “les yeux ouverts” “a occhi aperti”,  che ha vissuto soprattutto come donna libera, raccontandosi attraverso i suoi personaggi, indagando le luci e le ombre dell’animo umano senza giudicare, ma anzi approfondendone sullo stesso piano  le cadute,  le emozioni, le sconfitte e le ascese, la dolente umanità, le bassezze e le passioni, alla luce dei suoi irrinunciabili ideali di conoscenza e libertà.

Laura Monachesi, fondatrice del Centro Internazionale Antinoo-Archivio Marguerite Yourcenar, di cui mi onoro essere Direttore Artistico, negli anni ha costituito uno dei più importanti Archivi esistenti sulla vita e l’opera dellaYourcenar.

Il Centro Antinoo-Marguerite Yourcenar, che annovera collaboratori prestigiosi nel campo delle Arti visive, della Letteratura, del Teatro, della Musica e della Scienza, con personalità yourcenariane internazionali, Fondazioni e Università, organizza  infatti eventi, mostre, convegni, concorsi per le scuole, donazioni d’arte, intestazioni di toponimi, pubblicazioni e molto altro, prevalentemente sulla vita e l’opera di Marguerite Yourcenar, continuando a  promuovere la ricerca e lo studio multidisciplinare della sua vasta produzione.

Nell’Archivio del Centro, riconosciuto quale Archivio di notevole importanza storica dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sono custoditi preziosi documenti inediti come le prime edizioni multilingue delle opere letterarie, il bozzetto originale dell’abito indossato per la nomina ad Accademica di Francia, lettere e corrispondenze anche inedite e uniche, come la lettera in cui anticipa il romanzo storico Memorie di Adriano e tantissimo ancora di raro e prezioso per la conoscenza di una delle più grandi scrittrici del XX secolo.

Dono del libro I 33 Nomi di Dio al Pontefice

Tra le numerose pubblicazioni, in occasione del Giubileo della misericordia del 2016, il pregiato volume unico “I 33 Nomi di Dio” brevi poesie in forma di haiku e un disegno, per dare a Dio i nomi della bellezza e delle debolezze umane qui riproposto con le opere originali su carta a mano di 33 artisti internazionali (Edizioni numerate e recanti lo stemma papale) il cui originale è stato donato personalmente a Papa Francesco da una delegazione del Centro presieduta dal presidente, Dott. Luigi Romiti e si trova stabilmente nelle biblioteche papali.

Nel 2019 il Centro Antinoo-Marguerite Yourcenar con il suo prestigioso Archivio, si è trasferito nella nuova sede di Palazzo Cipolla, Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, in Roma (Dipartimento Archivi in uno spazio al Centro riservato).

Le opere letterarie della Yourcenar, i romanzi e i racconti brevi, le raccolte poetiche, i saggi, gli epistolari, gli scritti teatrali, tutto in queste pagine di rara bellezza ci testimonia delle varie sfaccettature della sua personalità profondamente autonoma, liberale, anticonformista e disinteressata al giudizio altrui, ma anche piena di indulgenza e comprensione per le debolezze umane. “Nulla di ciò che è umano mi disgusta”, ha fatto affermare la Yourcenar al suo prozio Egon, la cui storia racconta in Quoi? L’Éternité.

Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour, conosciuta con lo pseudonimo di Marguerite Yourcenar, nasce l’8 giugno 1903 a Bruxelles, perde la madre al momento del parto e riceve un’eccellente educazione dal padre e da tutori privati in una villa a Mont-Noir nel nord della Francia. A soli otto anni si appassiona alle opere di Racine e Aristofane, a dieci impara il latino e a dodici il greco. Con il padre viaggia nel sud della Francia, in Belgio, a Parigi, in Olanda, condividendone la passione nomade e il desiderio di conoscenza. Si trasferiscono a Parigi dove prosegue gli studi, nel 1920 a soli diciassette anni pubblica a Nizza “Le jardin des Chimères”, la sua prima opera in versi. Nel 1924, nel corso di uno dei tanti viaggi in Italia, la scrittrice visita per la prima volta Villa Adriana e inizia qui la stesura dei primi “Carnet des Notes per le Mémoires”.

Della sua vasta opera ricordiamo Alexis o il trattato della lotta vana (1929), Il colpo di grazia (1939), Memorie di Adriano (1951) e L’opera al nero (1968). Bompiani ha pubblicato Ad occhi aperti (1982), Mishima o la visione del vuoto (1982), Fuochi (1984), Moneta del sogno (1984), Con beneficio d’inventario (1985), I doni di Alcippe (1987), Tutto il teatro (1988) e Racconto azzurro e altre novelle (1993). Nei classici Bompiani sono disponibili i due volumi delle OpereRomanzi e racconti (1986) e Saggi e memorie (1992).

Dopo la morte del padre  nel 1929, la Yourcenar ha condotto una vita bohémien tra Parigi, Losanna, Atene, le isole greche, Istanbul e Bruxelles.

Nel 1937 Marguerite Yourcenar conosce l’intellettuale statunitense Grace Frick, un incontro che cambierà la sua vita, le farà comprendere come nel suo cuore non c’è posto per gli uomini o comunque per nessun altro amore e, anche se essere una donna omosessuale in quegli anni non era facile, non lo è tuttora, il loro legame di vita e di collaborazione nella serenità della loro Petite-Plaisance, durerà 40 anni.

Allo scoppio della II^ Guerra mondiale nel 1939, si trasferiscono negli Stati Uniti d’America di cui la Yourcenar prenderà la cittadinanza e dove inizia un periodo duro che si conclude però con la pubblicazione delle “Memorie di Adriano”, il suo libro di maggior successo. Seguiranno molti viaggi in giro per il mondo, interrotti solo dalla malattia della sua compagna Grace Frick, che morirà nel novembre del 1979.

In seguito Marguerite Yourcenar incontra Jerry Wilson, un giovane regista e fotografo americano gay, con cui viaggia in Europa, negli Stati Uniti, in Africa e in Asia e che amerà con intensa passione fino alla sua prematura morte,  causata dalle sue tante sregolatezze.

Ermafrodito

Compimento unico e doppia voluttà/ La sua delizia immobile/ E al centro delle cose/ Sessi, spirito e carne, effetti brevi/ Lunghe cause/ Il multiplo instabile si fissa nell’unità/ In questo frantumarsi che è la realtà/ Gli esseri divisi in lui si ricompongono/ Il dolce mostro perfetto s’è steso sulle rose/ Il desiderio è scultore, e il piacere scolpito/ La felicità si riassume/ Nella sua carne liscia e dura/ Il bel marmo allungato/ Non è che un bacio che dura/ Sette note congiunte hanno fuso/ Due accordi/ E chiudendo i suoi occhi/ Di penombra e di fiamma/ Nel tenero abbraccio di un dio/ Che sarebbe donna/ Propone al desiderio/ L’enigma del suo corpo

La grande scrittrice, profondamente attratta dal romanzo di ambientazione storica, crea personaggi straordinari quali il filosofo e alchimista Zenone de l’Opera al nero, troppo avanti nei tempi per la modernità delle sue idee, o l’imperatore Adriano teneramente amato dal giovane Antinoo, a cui fa dire “Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo” e che, come ne scrive Josyane Savigneau, nella biografia “L’Invenzione di una vita-Marguerite Yourcenar” anche riportando alcune frasi  della scrittrice:

“Adriano è la sua vera vita, Marguerite vive ormai in pieno secondo secolo. Del resto il suo scopo era rifare dall’interno quello che gli archeologi del XIX secolo hanno rifatto dall’esterno, e lo vuole raggiungere utilizzando un metodo di delirio, stando con un piede nell’erudizione e l’altro nella magia, quella magia simpatica che consiste nel trasferirsi con il pensiero nell’interiorità di un altro”.

Antesignana dell’affermazione dei diritti umani fa dire ad Adriano

“La condizione della donna è determinata da strani costumi: esse sono sottoposte e protette allo stesso tempo, deboli e potenti, troppo disprezzate e troppo rispettate. In questo caos di usanze contraddittorie i rapporti sociali si sovrappongono a quelli di natura: anzi, non è facile distinguerli. […] la loro[delle donne n.d.r] forza si prende la rivincita nelle piccole cose, e qui il potere che esercitano è quasi illimitato […] le leggi dovrebbero differire il meno possibile dalle usanze”.

Giorgio Albertazzi interpretò le Memoires in una mirabile messa in scena  a Villa Adriana a Tivoli ed ebbe a dichiarare:

“Il mio incontro con Adriano è un incontro molecolare e perciò Adriano cambia come cambia il mio sistema cellulare, in omaggio alla scrittrice, che ha una capacità straordinaria di rendere palpabili le sue memorie, le intesse, più che di erotismo, di eros, di intenso e tangibile amore. La sua aura è fortemente intrigante, sono arrivato a pensare che lei fosse Adriano, l’imperatore sposò la bellezza e Marguerite era un’esteta. Ho fatto Adriano pensando a una donna, come sempre”.

Ed è ancora Marguerite, la più intima e vera, la più autobiografica, è lei che ne “Alexis o il trattato della lotta vana”, romanzo che nel 1929 segnò il suo esordio, ci dice, attraverso Alexis:

La Memoria delle Donne/ Assomiglia a quelle vecchie tavole di cui esse si servono/ Quando cuciono./ Ci sono cassetti segreti; ce ne sono di quelli chiusi da molto/ Tempo e che non possono aprirsi/ Ci sono fiori secchi che non sono ormai più se non / Polvere di rose/ E matassine mischiate insieme e, talora, qualche spillo.

Dagli anni ‘50 la Yourcenar si è impegnata per la salvaguardia dell’ambiente, aderendo a varie associazioni in difesa della pace e dei diritti umani, temi che ricorrono in molte opere e articoli di giornale.

Nel giugno 2004 nel volume edito dal Centro AntinooCome l’ombra, inseparabilità di vita e ambiente in Marguerite Yourcenar”, grazie alla mediazione del prof. Yvon Bernier, viene pubblicato il discorso di Marguerite Yourcenar del 30 settembre 1987 in occasione della quinta conferenza internazionale di diritto costituzionale, dedicata per la prima volta all’ambiente.

“Mangiare carne è digerire le agonie di altri esseri viventi. Gli animali hanno propri diritti e dignità come te stesso è un ammonimento che suona quasi sovversivo, facciamoci allora sovversivi contro ignoranza, indifferenza, crudeltà”.

Nel 1980 Marguerite Yourcenar è accolta tra gli “Immortali” di Francia. È’ la prima volta che una donna entra nella prestigiosa Accademia fondata nel 1635 dal cardinale de Richelieu, in cui le donne, per quanto meritevoli di essere onorate, erano state finora categoricamente escluse.

Qui nel 1981 ella pronunciò la sua prolusione con il cosiddetto Saluto di Marguerite alle donne:

Voi mi avete accolta, ho detto. Questo me incerto e fluttuante, questa entità di cui io stessa ho contestato l’esistenza e che non sento veramente delimitata da altro che dalle opere che mi è capitato di scrivere … Eccolo come è, circondato, accompagnato da tutte le donne invisibili che avrebbero dovuto, forse, ricevere molto prima questo onore, al punto che ho la tentazione di tirarmi indietro per lasciar passare le loro ombre … Madame de Stael sarebbe certo stata ineleggibile…si accontentava di essere stata una delle migliori menti del secolo … George Sand avrebbe fatto scandalo per la turbolenza della sua vita e per la stessa generosità delle sue emozioni che fanno di lei una donna così ammirevolmente donna, la persona superava i suoi tempi ancor più dello scrittore…Colette stessa pensava che una donna non rende visita agli uomini per sollecitare il loro consenso, e io non posso che essere del suo avviso, non avendolo fatto neppure io ...”

(Tratto dalla nota di ringraziamento del discorso di insediamento all’Académie française).

Nel 1986, anno della morte di Wilson di AIDS, la scrittrice ha ricevuto altri due prestigiosi riconoscimenti: la Legion d’onore e l’American Arts Club Medal of Honor for Literature.

La sua ultima fatica letteraria è quella della grande trilogia familiare intitolata “Le labyrinthe du monde” (“Souvenir Pieux”, “Quoi? l’eternité”, “Archives du Nord”).

Marguerite Yourcenar  muore presso l’ospedale Bar Harbor di Mount Desert (Maine, USA) il giorno 17 dicembre 1987, all’età di 84 anni. E’ sepolta presso il cimitero Brookside di Somesville, dove accanto alla sua lastra funeraria si trovano quelle di Jerry Wilson e di Grace Frick.

Dopo quasi quaranta anni la sua opera è ancora una delle più straordinarie, innovative ed influenti del XX secolo, ha trattato con passione e autenticità argomenti borghesemente ignorati, la sessualità, la devianza, lo stesso potere borghese. E’ stata tradotta in tutte le lingue e da allora ha oltrepassato le frontiere della francofonia per incantare numerosi lettori in tutto il mondo.

Non mi piacciono le etichette, e non mi piace niente che separa e riduce gli esseri umani solo a delle attitudini. Vorrei che una donna avesse la libertà di essere tanto donna quanto poco donna a suo piacimento”

Roberta FILIPPI  Roma 10 gennaio 2021 ( www.centroantinoo-yourcenar.it)

la voce di Marguerite Yourcenar www.dmnet.be/voix/main/fr/pgatfr/autfr30.html