Lorenzo Maria Bottari espone per la prima volta a Jesi negli spazi dello storico Palazzo Bisaccioni.

di Silvana LAZZARINO

La mostra “Stanze” a cura di Federica Lazzarini, inaugura il 6 novembre alle ore 18.00.

 Entro le diverse sfaccettature del quotidiano dove l’uomo è attore e spettatore tra un passato che riaffiora ed un presente a volte schiacciante, dove si manifesta il gioco della finzione e della verità impresso nei labirinti dell’onirico e dell’imprevedibile, conduce l’arte di Lorenzo Maria Bottari, quotato artista sicilianoche attraverso rappresentazioni immaginarie con riferimenti al simbolo della fiaba e del mito dà voce alla realtà e alla tradizione, che portano con sé desideri, speranze, malinconie e illusioni, intrecciando il mistero della storia e l’aspetto artificiale della quotidianità.

Grazie al non tempo di quel mondo visionario e fiabesco, Bottari fa emergere quell’invisibile legato a stati d’animo che talora si celano in gesti, sguardi, azioni di oggi, compreso quel desiderio di ritorno all’autenticità e innocenza, sempre più perse di vista dalla società di oggi.

Nato a Palermo nel 1949, Lorenzo Maria Bottari, ben presto manifesta una spiccata predisposizione per il disegno e l’arte, tanto da formarsi da autodidatta supportato da incontri e frequentazioni con maestri di altissimo livello, conosciuti durante i suoi viaggi in Italia e all’estero, che hanno in qualche nodo contribuito alla sua crescita artistica, pur avendo egli definito un proprio stile originale attraversato da una certa ironia. Un talento innato quello di Lorenzo Maria Bottari, basti pensare che a 19 anni ha esposto le sue opere accanto a nomi di grande spicco a Firenze quali Pietro Annigoni e Guido Borgianni.

Poseidone in Jeans, 1998, olio su tela, cm. 90×90

La città di Jesi per la prima volta dedica a questo artista ai vertici della scena internazionale con tre Premi alla Carriera, una mostra antologica che inaugura il prossimo 6 novembre 2021 alle ore 18.00 negli spazi dello storico Palazzo Bisaccioni (Piazza Colocci, 4) sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che da anni si impegna nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, richiamando a sé personalità e visitatori da tutto il mondo.

L’esposizione, dal titolo indicativo “Stanze” aperta fino al 4 dicembre 2021 e curata da Federica Lazzarini, insegnante, critica d’Arte e specializzata in Iconografia dell’Arte, mette in risalto una parte significativa e rivelatrice della sua ampia produzione soffermandosi sugli anni che vanno dal 1967 al 2021.

Eruzione – 1985 -olio su tela

L’immanente e il contingente che definiscono l’esperienza, il lato impalpabile del sogno e dell’immaginazione in cui il ricordo riaffiora con altre forme e cui si contrappone il lato concreto della realtà che condiziona e limita, accompagnano in questo percorso espositivo dove l’artista ha portato il respiro vitale del suo sentire attraverso pennellate che tracciano aperture tra memoria e presente proiettando verso un tempo indefinito nella sua ciclicità dove il divenire restituisce l’atto della trasformazione. Atto della trasformazione e del cambiamento che passa attraverso il sogno dove tutto può accadere lasciando libere le emozioni e ogni sfumatura dell’immaginazione.

Così nell’attraversare il tessuto dell’onirico a respirare libertà, ogni sua creazione dove non manca ironia e una certa trasgressione, restituisce unna nuova percezione a toccare l’essenza di ciò che si è stati per tornare ad essere nell’autenticità dove il sogno entra nella realtà e questa nel sogno, nell’appartenenza dell’uomo alla tradizione e al mito restando nella modernità con nuova luce.

La posa1985, olio su tela cm 50×70

A guidare il visitatore entro queste stanze dove ripensare ad un nuovo ascolto di sé e della vita, sono alcune tematiche che si sono andate definendo con particolare incisività lungo il percorso artistico di Bottari grazie anche ai suoi fortunati incontri con maestri della portata di Wifredo Lam, Giorgio De Chirico e Renato Guttuso, che hanno contribuito alla maturazione di uno stile peculiare ed impattante dai toni post impressionisti, che energicamente sconfina in un mondo di visione abitato da simboli e archetipi, interpretando la realtà e la tradizione con energia e geniale modernità.

I riferimenti a simbologie e miti, che leggono oltre un tempo definito entrando nei luoghi invisibili delle memorie, l’accostamento o meglio l’abbinamento tra l’espressione pittorica e quella della poesia, configurano un nuovo orizzonte di possibili scenari dove ogni desiderio e pensiero rimanda ad una lettura globale in cui l’uomo possa ritrovare non solo nuova consapevolezza nell’accogliere le proprie fragilità per restituirle a nuova vita, ma quella innocenza e capacità di stupirsi innanzi agli aspetti più semplici, proprie dell’animo fanciullo.

L’incontro tra arte e poesia Bottari lo consolida grazie ai sodalizi artistici stretti nel tempo con personalità come quelle di Alberto Casiraghi, Alda Merini, Guido Oldani e Alessandro Quasimodo. Di grande forza comunicativa ed emotiva sono i suoi lavori realizzati a partire dai versi dei poeti citati. Ad accompagnare la mostra è il Catalogo edito da Ventura Edizioni a cura di Federica Lazzarini con testi di Lorenzo Maria Bottari, Lorenzo Fiorucci e Federica Lazzarini.

Silvana LAZZARINO Roma 10 ottobre 2021

 Lorenzo Maria Bottari:

Stanze

a cura di Federica Lazzarini

Inaugurazione 6 novembre ore 18.00 durata 6 novembre – 4 dicembre 2021

Palazzo Bisaccioni, Piazza Colocci 4, Jesi Orari: tutti i giorni ore 9.30 / 13 e 15.30 / 19.30

Ingresso libero

Inaugurazione preceduta dall’incontro di presentazione catalogo, 6 novembre ore 16.30 su invito