Locride, capitale della cultura 2025: “Tutta un’altra storia”. Un progetto per un territorio ricco di potenzialità

di Rita RANDOLFI

“Tutta un’altra storia”: è quella che vuole scrivere il Gruppo di Azione Locale (GAL) Terre Locridee per promuovere la Locride a capitale italiana della cultura 2025.

Il progetto ambizioso, che coinvolge ben quarantadue comuni, è stato ospitato e introdotto da Roberto Lucifero il 25 ottobre a Roma presso la cappella Orsini di via di Grotta Pinta 21, e presentato dal presidente Francesco Macrì, dal direttore Guido Mignolli e dal consulente per la comunicazione Antonio Blandi, alla presenza di numerosi calabresi illustri.

Lo scopo di questo incontro, moderato dalla giornalista della RAI Anna La Rosa, era quello di illustrare le diverse iniziative già in corso, raccogliere nuove idee e suggerimenti, ma soprattutto sensibilizzare i parlamentari (tra gli invitati d’onore erano presenti i senatori Matilde Minasi ed Ernesto Rapani) ad attirare l’attenzione del governo sulla Calabria, per troppo tempo considerata il fanalino di coda delle regioni d’Italia, e che invece è un territorio ricco di opportunità, che fatica tuttavia a liberarsi da pregiudizi ed etichette negative legate ad un passato di povertà ed abbandono.

Come ha sottolineato Mignolli, il GAL è un’associazione nata con lo scopo di cercare e sostenere strategie di valorizzazione e di sviluppo economico, sociale ed occupazionale, attraverso il  recupero a trecentosessanta gradi della cultura locale. Le antiche tradizioni, come quella del pane per Casignana, della lavorazione del ferro per San Luca, dell’allevamento delle capre di Aspromonte, vengono  rilanciate sul mercato, mediante il supporto delle piccole realtà locali, convogliate nelle “fabbriche di comunità” con la partecipazione attiva di tutta una popolazione, depositaria di una cultura stratificata e millenaria, che altrimenti andrebbe perduta, dimenticata. Donne, uomini, scuole hanno lavorato con entusiasmo per ridare vita ad attività che creano un indotto economico tale da poter far risorgere una vasta area geografica, garantendo un futuro ai giovani, troppo spesso costretti ad emigrare altrove.

La Locride conserva siti archeologici importanti, molti dei quali ancora da riportare alla luce, ma è anche un territorio ricco di biodiversità, di una tradizione antropologica e rurale che spazia da prodotti agricoli ricercati, all’allevamento di capi che si trovano soltanto da queste parti, di prelibatezze culinarie, di pittoresche località di mare, di musica, letteratura, teatro,  arte, basti pensare alla Cattolica di Stilo e al monastero ortodosso di San Giovanni Therestis di Bivongi.

Nell’ambito del progetto Locride 2025, ha evidenziato Mignolli, riveste valore strategico la costruzione dell’Atelier dell’abitare l’ecosistema, un luogo – non solo fisico – di dialogo sull’insostenibilità dell’attuale abitare dell’uomo sul pianeta, di crescita della consapevolezza, di insegnamento reciproco, di laboratorio per affrontare concretamente i problemi e tracciare i termini del progetto dell’equilibrio ecosistemico.

Il project manager di Officine delle Idee, Blandi, che collabora da anni con il Gal, disegnando anche il logo di Locride capitale, ispirato all’opera dell’artista Nik Spatari, ha evidenziato come il coinvolgimento di numerosi comuni, che hanno voluto aderire al progetto,  non solo costituisce una novità tra le candidature, di solito limitate ad un unico centro, ma rappresentano per la Locride un riscatto, un capovolgimento di prospettiva; partendo infatti dalla presa di coscienza delle fragilità di questo territorio, si desidera trasformare i punti di debolezza in punti di forza, e giocando sulle identità peculiari di ciascun comune, si vuole costruire un unico e armonico puzzle, in cui le parole d’ordine devono essere quelle della valorizzazione ed ecosostenibilità dei processi di produzione.

Macrì ha ribadito come la Locride si sia già imposta all’attenzione della politica e, in un certo senso abbia già vinto la sua candidatura, rappresentando un nuovo tipo di società e di economia partecipata a tutti i livelli. Ha inoltre informato i presenti che il Gal Terre Locridee sta già lavorando al programma di Locride 2025, anno in cui il territorio sarà in ogni caso protagonista di eventi e attività, in grado di coinvolgere le comunità locali e di attirare l’attenzione nazionale e internazionale.

Tante le proposte avanzate da alcuni dei presenti. Particolarmente interessante quella del prof. Violi, che ha evidenziato come alcuni prodotti locali, il carciofino selvatico, il peperoncino, il bergamotto siano stati studiati poco dal punto di vista delle proprietà nutraceutiche, mentre sono ricchi di sostanze che hanno effetti benefici sulla salute.

Rocco Luglio, fautore negli ultimi anni di un importante rassegna teatrale a Portigliola, nel magnifico scenario del Parco archeologico, sta lavorando insieme al Gal per portare rappresentazioni tratte dai grandi autori calabresi, nei teatri di tutta la Locride.

La serata si è conclusa con l’impegno di tutti a contribuire al sostegno della candidatura, e con l’assaggio dei vini, dei salumi di maiale nero d’Aspromonte e di altri succulenti prodotti tipici offerti dall’azienda di Francesco Macrì.

Rita RANDOLFI  Roma 30 Ottobre 2022