Le Folk Songs per voce e pianoforte di Benjamin Britten: Scolastra e Milhofer insieme per la Brilliant Classics

redazione

L’intero ciclo delle Folk Songs per voce e pianoforte, affidate a due soli interpreti: il pianista marco Scolastra ed  il tenore Mark Milhofer.

The chief attraction of English folksongs are the sweetness of the melodies, the close connection between word and music, and the quiet, uneventful charm of the atmosphere… Folksongs are concise and finished little work of art”

Benjamin Britten, Modern Music, 1941

 Con il tenore Mark Milhofer, interprete di riferimento dell’opera di Britten, e il pianista Marco Scolastra, per la prima volta viene inciso l’intero ciclo delle Folk Songs per voce e pianoforte di Benjamin Britten (1913-1976) affidandosi a due soli interpreti. Se in altre occasioni, infatti, la registrazione ha coinvolto più cantanti o pianisti, la Brilliant Classics sceglie per questa nuova incisione due soli musicisti che in un lavoro lungo, di ricerca e di studio, hanno approfondito, dando una continuità interpretativa, la scrittura musicale delle Songs di Britten.

Registrati nell’arco di un anno fra il 2019 e il 2020, presso il Teatro Clitunno di Trevi, piccolo gioiello di teatro all’italiana in Umbria, i due CD, in uscita il 12 febbraio,  comprendono le 47 Songs dei cinque volumi pubblicati nell’arco di più di trent’anni (dal 1943 al 1976) e altre singole Songs per voce e pianoforte mai raccolte in un volume, ma comunque entrate nel repertorio della celebre raccolta di Britten.

Ne sono protagonisti due musicisti di prim’ordine: Mark Milhofer è fra i tenori inglesi più applauditi nei principali teatri lirici del mondo e del repertorio di Britten è fra i massimi conoscitori e interpreti. Marco Scolastra è raffinato pianista, sia come solista, sia in formazioni da camera, con progetti originali che l’hanno visto a fianco di attori e cantanti di prestigio.

Britten inizia a interessarsi alle canzoni popolari, e agli arrangiamenti di queste, negli Stati Uniti, dove era arrivato nel 1939. Duplice la ragione: da una parte la nostalgia per la sua terra (dove tornerà nel 1942), dall’altra un’esigenza più pratica, ovvero creare un repertorio da concerto per lo stesso Britten, nella veste di pianista, e Peter Pears, tenore e suo compagno di vita che l’aveva seguito in America. Una volta rientrati in Inghilterra nel ’42, queste Songs entrano stabilmente nel repertorio dei due musicisti, e dalla pubblicazione del primo volume nel ’43, che anticipa di un paio di anni il successo del Peter Grimes, l’arrangiamento di Folk Songs sarà per Britten una costante della sua produzione che cura con passione per tutto l’arco della vita. Vi ritroviamo canzoni popolari dall’Irlanda, dal Galles, dalla Scozia, dal Somerset e dal Suffolk; non manca l’attenzione per i canti popolari francesi, cui è dedicata la seconda raccolta e l’omaggio al poeta e musicista irlandese Thomas Moore (1779-1852), di cui Britten arrangia nel quarto volume alcune liriche dell’Irish Melodies.

Forte del legame con la tradizione popolare inglese e al contempo spinte verso l’innovazione novecentesca, secondo lo stile tutto personale di Britten, le Folk Songs recuperano quella dolcezza di melodia e quel legame forte che unisce parola e musica, segni distintivi di queste “piccole opere d’arte”.

Roma 14 febbraio 2021