La “Santa Editta”, capolavoro di Alessandro Stradella, il 17 gennaio all’Oratorio del Gonfalone (h 20,30)

di Claudio LISTANTI

La Santa Editta di Stradella al Gonfalone di Roma

LOratorio del Gonfalone a Roma (Fig 1), chiaro esempio di architettura cinquecentesca, è uno dei luoghi più affascinanti per chi ama ascoltare la musica, la musica dal vivo.

Veduta dell’interno dell’Oratorio del Gonfalone

La sua storia ha attraversato i secoli; è annesso alla sede dell’Arciconfraternità del Gonfalone, una associazione fondata per scopi caritatevoli nel 1246. A seguito dell’Unità d’Italia, l’Arciconfraternita fu sciolta e l’oratorio cadde in un lungo e progressivo degrado fino al 1968, quando divenne sede del Coro Polifonico Romano iniziando così una felice serie di stagioni concertistiche giunte fino ai nostri giorni.

L’aula all’interno della quale si svolgono i concerti è uno dei capolavori del Manierismo romano con gli splendidi affreschi, datati tra il 1569 ed il 1576 aventi come oggetto la rappresentazione della Passione di Cristo, ai quali lavorarono artisti di grande fama come Livio Agresti, Cesare Nebbia, Raffaellino da Reggio, Federico Zuccari, Daniele da Volterra, Marco da Siena, Matteo da Lecce. Il tutto è sormontato dal soffitto ligneo intagliata do Ambrogio Bonazzini. (Fig 2)

Matteo da Lecce, Salomone

Il 17 gennaio 2019, nell’ambito della Stagione Concertistica 2018-2019 il Gonfalone ospiterà una esecuzione di grande rilievo, L’oratorio Santa Editta, per 5 voci e basso continuo di Alessandro Stradella. La genesi di questo capolavoro non è molto conosciuta; l’unica partitura si trova presso la Biblioteca Estense di Modena e si pensa che, con ogni probabilità fu composta ed eseguita a Roma negli anni Settanta del Seicento, su testo del nobile romano Lelio Orsini, principe di Vicovaro e fratello di Flavio, duca di Bracciano.

La vicenda è ispirata alla figura di Edith of Wilton (Kensington, 961 – Abbazia di Wilton, 15 settembre 984) figlia illegittima del re anglosassone Edgardo detto Il Pacifico, venerata come santa dalla Chiesa Cattolica e Anglicana. E’ grazie al monaco benedettino Gozzelino di San Bertino che le gesta della Santa sono pervenute a noi: Edith nacque in seguito al violento rapimento di sua madre Vulfrida, nobildonna inglese e badessa dell’Abbazia di Wilton; fu cresciuta nel medesimo convento, mostrando interessi culturali e devozione cristiana, ma i suoi interessi erano rivolti anche a cose abiti vistosi ed eleganti tanto da subire il richiamo del vescovo di Winchester Etelvaldo.

Il libretto di Lelio Orsini focalizza il contrasto tra la volontà di seguire la vita monacale ed il desiderio dei fasti della vita terrena, accettando la corona d’Inghilterra.

Fig 3 Il complesso Stradella Young-Project con il direttore Andrea De Carlo

Per quanto riguarda la parte prettamente musicale Andrea De Carlo guiderà lo Stradella Y-Project, formazione nata in seno al Conservatorio Alfredo Casella di L’Aquila ed il concerto avrà come protagonisti cantanti specialisti di questo tipo di repertorio (Fig 3 e Fig 4)

Fig 4 Il complesso Stradella Young-Project con il direttore Andrea De Carlo

 “Santa Editta” vergine e monaca, regina d’Inghilterra

Oratorio per 5 voci, 2 violini e b.c.

Testo di Lelio Orsini

Musica di Alessandro Stradella

Interpreti e personaggi:

Beatriz Arenas Lago (s) Santa Editta

Sabrina Cortese (s) Humiltà, Nobiltà

Chiara Brunello (a) Grandezza

Leopoldo Punziano (t) Bellezza

Andrzej Lenart (b) Senso 

Strumentisti:

Irene Caraba viola da gamba

Esteban Lobos Delle Piane viola da gamba

Anna Bator contrabbasso

Filip Zielinski tiorba

Lorenzo Sabene tiorba e chitarra barocca

Lucia Adelaide Di Nicola clavicembalo e organo positivo

Stradella Young-Project

Maestro concertatore e direttore

Andrea De Carlo

Giovedì 17 Gennaio 2019 ore 20.30. Oratorio del Gonfalone. Via del Gonfalone 32 A. 00186 Roma. Tel: 066875952

Mail: info@oratoriogonfalone.eu ; www.oratoriogonfalone.eu