Il presepio di Wolfango in mostra a Bologna (fino al 16 gennaio, Chiesa di santa Maria della Vita)

di Eleonora PERSICHETTI


Presente e passato, cristianesimo e paganesimo, storia e quotidiano, immaginario e reale: il sorprendente, umanissimo Presepio di Wolfango è in mostra fino al 16 gennaio 2020 nella bellissima Chiesa di Santa Maria della Vita.

Wolfango (Peretti Poggi) è nato a Bologna nel 1926 e nella sua città natale è deceduto nel 2017. Dotato di forte innatismo è stato educato all’apprendimento del linguaggio dei segni e dei colori da uno zio pittore, Giuseppe Mazzotti. Si è diplomato al liceo Galvani e poi è stato iscritto per alcuni anni alla facoltà di Medicina, riducendo tuttavia tale impegno soltanto allo studio dei saperi anatomici relativi alle arti figurative. La vocazione lo riporta alla pittura e, mentre ricerca la sua personale definizione stilistica, si applica all’illustrazione di libri, firmandoli con vari pseudonimi.

Wolfango, Zia Giannina

Come “figurinaio” dal 1964 ha modellato circa 200 statue dell’ormai suo famoso presepio, nonostante si sia sempre dichiarato agnostico. Ha esposto e ha cominciato a vendere quadri e disegni soltanto nel 1986, in particolare dopo la mostra Wolfango Grandi dipinti, curata da Eugenio Riccòmini, nell’ex chiesa di Santa Lucia, a Bologna, nella cui Aula absidale è tuttora esposto il suo quadro La cassetta dei rifiuti, dipinto nel 1968. Nel vestibolo contiguo alla chiesa di San Giovanni in Monte si trova, invece, un’altra grande opera, Resurgo, del 1978. Un terzo quadro Il cassetto, del 1976-77, è visibile nella Sala Stampa del Comune di Bologna, in Palazzo d’Accursio; mentre Lo scatolone dei giocattoli, realizzato nel 1999 e Lo scatolone della spesa del 1971, di proprietà della Fondazione Carisbo, sono conservati a Bologna negli spazi museali di Genus Bononiae. Suoi quadri e disegni si trovano in collezioni private.
Nel 1991 ha presentato numerose opere nell’ex Carcere di San Giovanni in Monte a Bologna in una mostra dal titolo Wolfango. Nel 2018 il Comune di Bologna ha conferito a Wolfango l’Archiginnasio d’Oro alla memoria, massimo riconoscimento che viene concesso ad un cittadino bolognese.

Wolfango, Gandhi

Nel presepe ci sono Papa Giovanni XXIII e Gandhi, la filosofa Ipazia e Charlot, Federico Fellini e Giulietta Masina in veste di clown, le sfogline e Carlo V d’Asburgo, Re Enzo e Padre Marella, Garibaldi, Gorbaciov e Reagan padroni del mondo ed Obama che reinterpreta la statua della libertà. Ma anche Eugenio Riccòmini e Nino Migliori, Fabio Roversi-Monaco nei panni del giurista che emanò il Liber Paradisus, Aladin Hodzic, il bambino mutilato durante la guerra nella ex Jugoslavia, una Eva peccatrice e invecchiata, Mickey Mouse e molti altri. E poi la Morte e la Vita: il paesaggio umano che circonda Gesù, Giuseppe e Maria nel Presepio di Wolfango è un bizzarro, sorprendente impasto di sacro e profano, storia e contemporaneità, fantasia e realtà: una personalissima Corte dei Miracoli, dove le gerarchie sono azzerate e che si presenta, per usare le parole del Cardinal Zuppi nella prefazione del volume “Il presepio di Wolfango” di Minerva Edizioni

” … come un’ideale ed enorme piazza della vita, con la sua serietà e banalità, con la sua santità e la sua drammaticità … come in una grande scena teatrale in cui si intersecano la tradizione sacra, le vicende personali dell’autore, la storia civica ed ecclesiale di Bologna e dell’Italia e, infine, l’attualità mondiale, con volti noti e conosciuti dell’arte e della politica”,

perché la storia del Signore Gesù che si fa uomo tra gli uomini riguarda tutti e tutti interessa.

La mostra è curata dalla figlia Alighiera Peretti Poggi e realizzata grazie alla collaborazione di Genus Bononiae, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Rekeep, con il patrocinio del Comune di Bologna e della Chiesa di Bologna e le cui immagini, accuratamente descritte, sono raccolte nell’omonimo volume edito da Minerva.

Wolfango, San Michele Arcangelo

Fino al 16 gennaio 2020 sarà possibile visitare quello che si può definire a tutti gli effetti un “presepio vivente” composto di 200 statuine in terracotta che Wolfango realizzò a partire dal 1964, anno di nascita della figlia Alighiera, e che ha continuato a crescere di anno in anno. Wolfango volle infatti dedicare la magia che lui stesso aveva vissuto durante l’infanzia ai figli Alighiera e Davide, con un’opera che fosse un tenero omaggio alla tradizione e alla ritualità del Natale e al tempo stesso la traccia di una memoria, di un “filo rosso” in grado di legare tra loro tutte le cose. Da “agnostico cui piace il Presepio”, come amava definirsi, Wolfango continuò ad arricchire la sua creazione per 50 anni, accostando all’iconografia religiosa classica – dai Magi ai pastori, dalla stella cometa al bue e all’asinello – luoghi, simboli, oggetti, personaggi che intrecciano la Storia con la S maiuscola alla dimensione intima e familiare del Larario di Wolfango, tra tavole, focolari e l’immancabile sagoma di San Luca che si staglia nella neve. E c’è anche San Francesco, umilmente sdraiato a baciare la terra, autore del primo presepio, nel 1223, cui Wolfango disse di essersi ispirato in quanto ne aveva “messo in pratica il dettato, poiché Francesco voleva tutti a partecipare alla Festa”, in una sorta di manifesto tridimensionale all’inclusione, all’accoglienza e alla bellezza della diversità.

In mostra esposta per la prima volta anche l’opera ‘La cornamusa nel muschio’: un acrilico su tela del 2006, nel quale Wolfango dipinge e riporta alla memoria le sue statuine avvolte nel muschio, che la guerra distrusse.

così ha tenuto a sottolinare Virginio Merola, Sindaco di Bologna

“Il Presepio di Wolfango è una straordinaria rappresentazione dell’umanità. Un luogo fuori dal tempo e dallo spazio dove il sole e la luna illuminano con la stella il passato e il presente, il reale e il fantastico, il sacro e il profano insieme. Un’opera laica dunque, dedicata a tutti e in cui tutti trovano un posto. Un’ispirazione per la nostra Bologna che immaginiamo sempre più accogliente, inclusiva e libera”

Eleonora PERSICHETTI    14 dicembre 2019