Il Museo Cassioli di Asciano; l’800 senese in un ‘piccolo’ museo tra i più belli d’Italia.

di Sabatina NAPOLITANO

Sabatina Napolitano (La Maddalena -SS- 1989) vive ad Asciano, nelle Crete Senesi. Scrittrice, poeta, articolista, critica freelance ha pubblicato otto libri di poesia. Suoi racconti si trovano in diverse riviste online. Origami è il suo primo romanzo edito Campanotto. Recensisce e intervista autori di poesia, narrativa e saggistica ed in particolare è studiosa della figura e dell’opera di Vladimir Nabokov. Appassionata d’arte, attualmente è impegnata in articoli, comunicati e saggi di arte antica e contemporanea. Con questo articolo inizia la sua collaborazione con About Art

 

Il museo nasce nel 1991, grazie alla famiglia Cassioli e al discendente Giuseppe Amos Cassioli, che ha donato le opere dei Cassioli e nel 2007 si sono aggiunte delle opere che erano in deposito al liceo Artistico “Duccio di Buoninsegna” di Siena, capolavori di grande pregio. Il Museo ospita 60 tele e 288 disegni di Amos e Giuseppe Cassioli. 

La Fondazione Musei Senesi invece nasce nel 2003 e raccoglie 34 musei della provincia di Siena molto differenti tra loro per patrimonio archeologico, storico-artistico, antolopogico e scientifico-naturalistico. 

 

Come risaputo il museo convoglia capolavori dell’Ottocento senese (degli artisti dell’Accademia di Belle Arti di Siena e della collezione di Amos Cassioli e del figlio Giuseppe). Le opere provenienti dall’Istituto d’arte sono in comodato decennale. Il primo direttore dell’Istituto di Belle Arti di Siena inaugurato nel 1816 fu Giuseppe Colignon, seguì Francesco Nenci nel 1827 e Luigi Mussini nella seconda metà del secolo.

 

Tra gli artisti che troviamo esposti ci sono opere di Angelo Visconti (10 quadri), Cesare Maccari, Pietro Aldi (2 ritratti), due dipinti dei direttori Francesco Nenci e Luigi Mussini e 17 quadri premiati dal 1839 al 1909 ai concorsi triennali per “il quadro a olio di invenzione” che costituiscono la traccia del gusto pittorico dell’Accademia senese nell’Ottocento. 

 

Mentre spesso Cassioli è accostato a Ingres, gli artisti del Cassioli appartenevano alla corrente “purista” che si rifà alla purezza del primo Rinascimento, in un atteggiamento contrastante rispetto alle posizioni del neoclassicismo. 

 

Nella sala di ingresso del museo si trovano la Sacra Famiglia di Francesco Nenci, e il Ritratto del musicista Formichi di Luigi Mussini. L’opera di Nenci è ispirata ai propotipi raffaelleschi, è evidente l’influenza delle Madonne fiorentine di Raffaello pur filtrata dalle derivazioni dei Nazareni e dalle opere di Ingres.

Al secondo piano troviamo la sala 1, la sala 2, la sala 3, la sala 4, la sala 5 mentre al piano rialzato la sala 6.

In Accademia gli studenti partecipavano a dei concorsi annuali e triennali, i vincitori del concorso triennale erano meritevoli di essere inseriti nel mondo artistico nazionale. In linea con i temi puristi anche i concetti per il concorso erano le Sacre Scritture o la letteratura storica. Tra la serie dei dipinti vincitori, nella seconda sala c’è Bramante presenta Raffaello al papa Giulio II di Angelo Visconti premiata nel 1854.

Angelo Visconti, Bramante presenta Raffaello al papà Giulio III, 1854, olio su tela, 98 x 131 cm

Nel 1863 vince Cesare Maccari con l’opera Leonardo che dipinge la Gioconda. La scena interpreta quanto scritto dal Vasari, Leonardo mentre ritraeva Monna Lisa teneva musicisti e buffoni con sé per rendere l’aria più allegra.

Cesare Maccari, Leonardo che ritrae la Gioconda, 1863, olio su tela, 97 x 130 cm

Ancora troviamo L’ostracismo di Aristide di Pietro Aldi,La strage degli innocenti di Gaetano Marinelli, La negazione di Pietro di Arturo ViligiardiAlessandro e Diogene di Paride Pascucci

 

Nella sala 4 troviamo Angelo Visconti e Amos Cassioli, amici e allievi di Luigi Mussini. Gli artisti soggiornarono a Roma (Visconti vinse una borsa di studio che concedeva ai giovani artisti senesi quattro anni di soggiorno a Roma e sei mesi in Europa in viaggio, mentre Cassioli viveva con un pensionato offertogli dal Granduca della Toscana). Entrambi furono attratti dalle popolane romane, ne riproducevano le bellezze raffaellesche: nascevano in questo periodo le loro Ciociare e Ciociarelle. 

 

Amos Cassioli, Ritratto della modella emiliana, 1880 circa, olio su tela, 95 x 70 cm

Visconti morì molto presto e lasciò incompiute opere di mirabile bellezza come il Bagnante e la Strage degli innocenti.  Alla conclusione del pensionato erogatogli dal Granduca, Cassioli godette dell’alunnato di Biringucci, vinto con La morte di Niccolò Machiavelli. 

 

Nella sala 5 del museo si trovano i ritratti di CassioliRitratto di signora, Ritratto di un uomo, Ritratto di uomo con libro, Ritratto di Giuseppe bambino, Ritratto di Giuseppe Giovanetto, Ritratto di modella emiliana, Ritratto di giovane signora.

 

Nel Ritratto di signora è evidente l’influenza della ritrattistica di Ingres ma anche il riferimento a Antonio Puccinelli (con Ritratto della signora Marocchi) e a Anselm Feuerbach.

Amos Cassioli, Ritratto di signora, 1860 circa, olio su tela, 101 x 78 (part.)

Senza gioielli la donna emana una calda sensualità, lo sguardo ne indaga la modernità. Sicuramente un capolavoro di purismo pittorico e ingresismo. Ritratto di giovane signora segna il distacco dall’influenza mussiniana per un dinamismo più vicino alla ripresa fotografica. 

 

A Firenze Cassioli dipinse anche opere note e di successo come Lorenzo de’ Medici che mostra a Galeazzo Sforza le suppellettili artistiche da lui raccolte, La battaglia di Legnano, La modella nello studio di Leonardo, Bianca Cappello. 

 

Nella sala 5 si trovano anche due opere di Giuseppe Cassioli: Crocifissione e Ritratto di Chiara Lardori Cassiolimoglie dell’artista. 

 

Angelo Visconti, Il cattivo Levita, 1861, olio su tela, 240 x 170 cm

Nella sala 6 troviamo ancora di Giuseppe Cassioli Ritratto di signora con manicotto, Autoritratto a San Luca, Piccolo mondo, Concerto di pianoforte (in cui c’è un rimando alla pittura di Tiepolo), Ritratto muliebre, Ritratto di giovanetto. Mentre di Amos ammiriamo Ritratto muliebre, Ritratto di giovanetto, Ritratto di vecchio, Nudo di donna, La moglie di Putifarre, Lo studio dello scultore romano, Ritratto di donna con fiori tra i capelli, Frine nello studio di Prassitele, I martiri.

 

Nel 1928 Amos Cassioli vinse il concorso indetto da CIO per la realizzazione della medaglia olimpica, usata per ogni edizione fino al 2000. 

 

In questo articolo preliminare abbiamo ionteso fornire delle indicazioni sulle opere che si trovano al museo, dimentichiamo di citare molti quadri e lasciamo la curiosità per altri articoli che coglieranno l’occasione per vivere storie e dettagli di questo splendido museo immerso nelle Crete Senesi. 

Sabatina NAPOLITANO  Asciano (SI)  16 Aprile 2023