”Il mio calendario o il fattore umano svelato”, il libro di A.T. Anghelopoulos dedicato all’uomo tra  creatività e competenza

di Silvana LAZZARINO

Domande sul destino dell’uomo, sulla sua finitezza, e sul senso di questa esistenza in cui si può scegliere di essere nell’ombra o nella luce, alimentano la ricerca artistica di A.T. Anghelopoulos in cui sono espresse la necessità di liberarsi da condizionamenti e manifestare la propria autenticità e il bisogno di uscire dal proprio isolamento, spesso causati dalla mancanza di ascolto e dalla paura di non essere compresi.

Attraverso la sua arte che avvicina il visibile all’invisibile dando all’uomo la possibilità di cambiare, si possono cogliere le emozioni di stupore e meraviglia, sgomento e angoscia che da sempre appartengono allo stesso individuo.

A.T. Anghelopoulos (Teramo 1963) tra i più affermati e interessanti artisti di richiamo internazionale) vive e lavora a Roma; mediante l’interazione di materia, colore e luce inserite nelle sue opere con cui ridefinisce diverse gestioni dello spazio tra apertura e chiusura, restituisce un viaggio in cui recuperare i luoghi fisici e metafisici della mente con cui riscoprire l’ascolto di sé tra presenza e assenza, visibile e invisibile. Fin da giovanissimo, affascinato dall’arte, frequenta i primi corsi di pittura cui seguono le prime esperienze espositive, lo studio della fotografia e importanti incontri con alcuni affermati artisti nazionali, tra i quali il grande artista figurativo Gigino Falconi. Questa passione per le arti visive viene successivamente ripresa dopo gli studi classici e la laurea in medicina con la realizzazione di dipinti e installazioni che nella loro originalità di linguaggio guardano ai grandi nomi dell’arte contemporanea del secolo scorso tra Klee, Magritte e Rothko.

Da non perdere il suo recente libro dove viene sottolineato come impegno, intuizione, creatività e competenza in diversi ambiti di attività tra quelle scientifiche e umanistiche, abbiano concorso alla realizzazione del bene comune per la società.

Si tratta dell’opera “Il mio calendario o il fattore umano svelato” (De Luca Editori d’Arte dicembre 2021) che mette al centro l’uomo e i valori di cui è portatore. L’uomo che può mettere a disposizione la propria creatività vista quale motore di ogni nuovo pensiero, idea cui dare corpo e vita. Essa, la creatività, come scrive nell’introduzione al libro la storica dell’arte Dominique Stella è “strumento d’indagine che fruga nella materia, scalpello che dà vita alla conoscenza, al sapere”. Grazie alla creatività l’uomo può ascoltarsi e uscire anche per un attimo dalla propria solitudine mettendo in campo nuovi saperi per confrontarsi e ed essere ascoltato.

Entro uno scenario che fa riferimento a quelli che nell’arco degli ultimi 250 anni sono stati tra i più significativi eventi in campo scientifico, tecnologico e sociale, brillano l’impegno e i risultati raggiunti da figure semisconosciute che hanno contribuito al progresso grazie alle loro intuizioni straordinarie e alla loro capacità di sperimentare andando anche oltre la logica. Spinti proprio dalla creatività, scienziati e artisti, ma anche filosofi, poeti e drammaturghi hanno costruito un ponte tra l’uomo e la natura, tra il finito e l’infinito per avvicinarsi a quanto non appare del tutto percepibile con i sensi, poiché in questa ricerca di senso attraverso la creatività vi è il donare e mettere a disposizione le proprie competenze per gli altri.

Attraverso queste pagine, mese per mese, si percorrono, sull’eco di scoperte e risultati straordinari in diversi ambiti, i numerosi interrogativi che l’individuo stesso si è sempre posto sul destino e su cosa l’aspetti dopo questo tempo.

Tra i nomi di personaggi presenti in questo testo tutti straordinari e unici, desidero citare Samuel Beckett (1906-1989) scrittore, poeta e traduttore irlandese, Premio Nobel per la letteratura nel 1969, il più grande rappresentante del teatro dell’Assurdo per come ha saputo trattare con ironia e una velata malinconia la vana ricerca del senso della vita e il rischio di trovarsi in una desolata solitudine impresse in “Aspettando Godot” tra le più importanti opere teatrali del secolo scorso. In essa Beckett ha messo in luce l’assurdità della condizione umana, lo sfruttamento e la violenza gratuite verso il prossimo. L’attesa di qualcosa di indefinito quale è Godot, alla fine diventa vana, a indicare l’impossibilità di dare un senso alla vita dove l’uomo manifesta sempre più il proprio cinismo, la propria avidità, l’attaccamento al denaro e al successo. E come scrive nel libro Anghelopoulos riguardo questa opera di Beckett:

Tutto il resto è tempo che scorre, semplice occupazione di spazio, quotidianità sommersa da conversazioni banali e sconclusionate, tutto il resto è una collezione di dettagli insignificanti, di infiniti rituali che riempiono le vite”.

Nell’uomo, sia esso scienziato, poeta o artista, vi è accanto alla creatività e alla capacità nel realizzare un progetto, quel senso di responsabilità con cui un’opera viene portata a termine al meglio affinché lasci tracce di luce in questo piano di vita diventando profezia per una nuova alba dove questa solitudine si trasformi in nuovo abbraccio ad incontrare l’altro, anche sconosciuto che viene incontro dal fondo di una strada buia.

Parallelamente all’attività di chirurgo, l’autore espone proprie opere in mostre monografiche e collettive nazionali ed internazionali. Le sue opere sono pubblicate su diversi cataloghi di importanti editori.

Le sue opere in cui si susseguono segni fitti e armoniosi, squarci densi di chiarori e ancora identità riscoperte oltre quella maschera che imprigiona e poi libera, aprono ad un nuovo sguardo sul mondo dove cogliere al di là di quella linea di confine tra materia e spirito, una ritrovata armonia in relazione al proprio essere in questo tempo dove seguire e vivere ogni sfumatura emozionale senza timore.

È all’esistenza e all’uomo che fa riferimento la sua arte interpretando, attraverso rappresentazioni concettuali e segniche, ma anche ritratti di personaggi noti del ‘400 rivisitati presi a prestito da grandi artisti del passato, emozioni legate a dubbi, paure, ma anche aspirazioni e desideri che accompagnano questo cammino. Entro una rinnovata sinergia di materia e luce, l’uomo diventa protagonista afflitto e fragile nella sua incertezza innanzi a questa vita, ma alla fine desideroso di volgere il proprio sguardo oltre il visibile per lasciarsi aperta una possibilità: un percorso nuovo, fatto di speranza.

Accanto a questa riflessione è il bisogno dell’uomo di staccarsi da quelle che sono le convenzioni, i condizionamenti limitanti derivanti dalla società e dai suoi ingranaggi per manifestare la propria autenticità accogliendo le proprie ferite e i propri limiti. Di muovi punti di vista con cui riuscire a ritrovare la propria autenticità e rivisitare il legame tra l’uomo e quanto a lui intorno trattano ad esempio i lavori della serie “Passages” e dei “Point of View” dove varchi e portali che si aprono inaspettatamente invitano l’osservatore a guardare con altri occhi il proprio esistere. Se in “Point of view” la visione di apertura va oltre lo spazio bidimensionale della tela, negli ultimi lavori della serie “Passages” emerge una luce a ricordare la tesaurizzazione luministica delle opere di Turner.

Per la copertina del libro non a caso, in riferimento al motivo della solitudine dell’uomo, è stata sceltaXXI sec. d.C” (gesso su tavola) una delle più recenti opere di Anghelopoulos con cui ha partecipato a Roma nel 2020 all’esposizione “#DomaniinArte” presso la Galleria d’Arte Moderna di Via Francesco Crispi. In quest’opera viene rappresentato un portale-palazzo con raffigurati i singoli volti feriti e sfregiati dal dolore che sembrano emergere dalle singole finestre-celle da cui sono isolati l’uno dall’altro. Accanto alla solitudine affiorano fragilità e isolamento che caratterizzano il vivere odierno pur con l’inarrestabile progresso tecnologico.

Silvana LAZZARINO  R0ma 16 gennaio 2022

Scheda del libro

Titolo: Il mio calendario o il fattore umano svelato

Autore: A.T. Anghelopoulos

Formato 16,5 x 24, brossura, pp. 568, 20 b/n Peso gr: 650

Dicembre, 2021

Editore: De Luca Editori d’Arte

www.delucaeditori.com ; libreria@delucaeditori.com

 Genere: Saggi, Storia della Scienza

Prezzo di copertina: 36,00 euro

ISBN: 978-88-6557-515-4