Gli streaming di gennaio; la grande musica online in attesa di un pronto ritorno alla normalità della “presenza”

di Claudio LISTANTI

Il 2021 è iniziato da pochi giorni portando con sé la fervida speranza per una soluzione, il più efficace possibile, per combattere, e cancellare, i terribili effetti conseguenti alla crisi sanitaria tuttora in atto.

Tutti si aspettano un pronto ritorno alla ‘normalità’ e al proprio stile di vita. Per gli appassionati del variegato mondo dell’Arte, questa speranza si traduce nella possibilità di tornare senza alcun problema, nei Musei, nelle Mostre, nei Teatri, nelle Sale da Concerto, nei Cinema, nelle Biblioteche, per rivivere direttamente e con passione tutte quelle emozioni che sono in grado di nutrire il nostro spirito e il nostro sentire e stimolare la nostra personale sensibilità interiore.

Per essendo consci che, in tal senso, si è registrato qualche (timido) passo avanti che ci faccia intravedere una luce, seppur piccola, in fondo al buio denso che ci circonda, non è ancora possibile ripristinare tutti quei luoghi prima elencati e per il momento dobbiamo accontentarci di forme alternative (e senz’altro provvisorie) di comunicazione e fruizione tra artista e pubblico che hanno caratterizzato la Cultura in questi ultimi tempi.

Per quanto riguarda la Musica sono state programmate da alcune istituzioni romane alcune trasmissioni in streaming di particolare interesse.

Fig.1 Il direttore d’orchestra Daniele Gatti

La prima ad entrare in campo nel 2021 è l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che propone in live streaming, tramite la app.idagio.com/live due concerti programmati per i prossimi 8 e 15 gennaio entrambi alle ore 20,30 ed affidati a Daniele Gatti uno dei direttori italiani più interessanti di oggi.

I due concerti facevano parte del programma della stagione 2020-2021 che, secondo le disposizioni sanitarie dello scorso ottobre, potevano essere effettuati ‘in presenza di pubblico’. Venute a mancare queste prerogative gli organizzatori di Santa Cecilia, costretti a proporre concerti con i soli esecutori hanno, molto opportunamente, confermato l’esecuzione utilizzando la diffusione via web.

Fig. 2 Il frontespizio dell’edizione letteraria di Des Knaben Wundernhorn (Il corno magico del fanciullo) di Achim von Arnim e Clemens Brentano in una edizione dl 1874

Sono due concerti che hanno come comune denominatore uno dei più grandi capolavori del tardo romanticismo, il ciclo di lieder Des Knaben Wundernhorn (Il corno magico del fanciullo) di Gustav Mahler, nei testi musicati per Canto e Orchestra.

Mahler trasse ispirazione dall’antologia di testi di egual nome pubblicata da Achim von Arnim e Clemens Brentano agli inizi dell’Ottocento negli anni compresi tra il 1805 e il 1808. Si tratta di una serie di poesie e canti popolari i cui testi sviluppano temi legati all’amore, alla guerra e ai viaggi. Secondo alcune interpretazioni critiche, il testo aveva contribuito al risveglio nazionalista nel periodo successivo al Trattato di Lunéville del 1802, stipulato dopo la battaglia di Marengo, in un periodo che vedeva l’Austria in difficoltà di fronte alla straripante potenza delle armate napoleoniche.

Fig. 3 Una immagine del compositore Gustav Mahler

La composizione occupò un cospicuo tempo della vita di Mahler. Iniziata nel 1888 quando il musicista era secondo direttore dello Stadttheater di Lipsia e si concluse nel 1901 quando era affermato direttore della Wiener Hofoper, oggi conosciuta come Wiener Staatsoper. Mahler musicò circa un paio di dozzine dei testi originali; nove nella versione per canto e pianoforte e dieci nella versione per orchestra e canto ai quali, in seguito ne aggiunse altri due.

In questi due concerti di Santa Cecilia saranno eseguiti sei lieder in ognuno di essi con il seguente ordine:

8 gennaio: Revelge (Sveglia), Lied Des Verfolgten Im Turm (Canto del prigioniero nella torre), Der Schildwache Nachtlied (Canto notturno della sentinella), Trost Im Unglück (Conforto nell’infelicità), Wo Die Schönen Trompeten Blasen (Dove suonano le belle trombe) e Der Tamboursg’sell (Il tamburino)

15 gennaio: Rheinlegendchen (Piccola leggenda renana), Wer Hat Dies Liedlein Erdacht? (Chi ha inventato questo piccolo canto?), Lob Des Hohen Verstandes (Lode dell’alto intelletto), Des Antonius von Padua Fischpredigt (Sant’Antonio da Padova predica ai pesci), Verlor’ne Müh’ (Fatica sprecata) e Das Irdische Leben (La vita terrena)

Come si può constatare i lieder sono raggruppati tenendo presente il loro contenuto. Nel primo gruppo è chiaro il riferimento alla guerra mentre nel secondo ci sono quelli di carattere più ideale e filosofico. Sulla base di queste divisioni ad ognuno dei gruppi sono state abbinate composizioni ‘attigue’ al tema di grandi musicisti: Franz Joseph Haydn omaggio al suo spiccato ‘preromanticismo’ e Ludwig van Beethoven come indiscusso traghettatore verso il ‘romanticismo’ propriamente detto. Entrambi ‘precursori’ della poetica mahleriana, solide basi sulle quali il romanticismo si esalta per superare poi i suoi confine e giungere allo sbocco artistico e rivoluzionario del ‘900.

I concerti, quindi, saranno così implementati.

Fig. 4 Il baritono Markus Werba

8 gennaio: Coriolano, ouverture in do minore, op. 62 di Beethoven e Sinfonia n. 100 in sol maggiore “Miltärsymphonie” (Militare), Hob:I:100 di Haydn.

15 gennaio: Der Sturm (La Tempesta) Hob. XXIVa:8. Madrigale per soli, coro e orchestra di Haydn e la Sinfonia n. 6 in fa maggiore, op. 68 “Pastorale” di Beethoven.

Per entrambi i concerti, sotto la guida di Daniele Gatti, ci sarà l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il baritono austriaco Markus Werba, un cantante tra i più apprezzati dal pubblico di oggi, interprete molto atteso per il capolavoro liederistico di Mahler.

Due concerti che arricchiscono notevolmente la Digital Season organizzata dall’Accademia di Santa Cecilia per soddisfare le esigenze culturali e musicali di oggi che si potranno seguire grazie a idagio.com con un biglietto di 5 euro.

Anche l’Accademia Filarmonica Romana, in attesa della più che auspicata riapertura di teatri e sale da concerto, mantiene vivi i contatti con il suo affezionatissimo pubblico proponendo due appuntamenti streaming trasmessi dalla Sala Casella che si potranno seguire sulla pagina facebook della Filarmonica Romana  https://www.facebook.com/Accademia-Filarmonica-Romana-728500243904893 e successivamente sul canale youtube.

Il 15 gennaio alle 21 ci sarà l’incontro sul tema Il sorriso di Haydn. Andrea Lucchesini, direttore artistico della Filarmonica Romana, dialogherà con Giovanni Bietti, compositore, pianista e musicologo, fra i più stimati divulgatori musicali oggi in Italia. Il titolo della serata prende spunto dall’omonimo libro di Bietti, uscito lo scorso ottobre per EDT e dedicato alle 106 Sinfonie di Haydn. Si parlerà dunque delle Sinfonie, ma più in generale della grande prolificità compositiva del musicista austriaco, considerato il “padre” delle Sinfonie e del Quartetto d’archi, che insieme a Mozart e Beethoven ha forgiato lo stile classico della musica occidentale.

Si ripercorreranno la sua lunga carriera – che attraversa tutto il secondo Settecento fino ai primi anni dell’Ottocento – l’esperienza trentennale come Kapellmeister alla corte dei principi Esterházy a Eisenstadt, i successivi soggiorni londinesi con le ultime produzioni. Al periodo londinese appartiene anche il Quartetto per archi op. 77 n. 1, che Bietti analizzerà approfonditamente e che ascolteremo nell’esecuzione integrale affidata al Quartetto Eos (Elia Chiesa e Giacomo Del Papa violini, Alessandro Acqui viola, Silvia Ancarani violoncello).

Fig. 5 Il Quartetto Eos

La giovane formazione, nata all’interno del Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma, ha vinto nel 2018 il Premio Farulli, fra i prestigiosi riconoscimenti del Premio Abbiati promosso dalla critica musicale italiana.

Fig. 6 Il compositore Olivier Messianen

Il 26 gennaio, sempre alle ore 21, è prevista una manifestazione collegata al Giorno della Memoria, che cade il 27 gennaio. Titolo della serata Il Tempo della Fine. Quattro vite nell’apocalisse di Görlitz. Sul palco ci sarà un quartetto d’eccezione formato da Marco Rizzi (violino), Gabriele Mirabassi (clarinetto), Mario Brunello (violoncello) e Andrea Lucchesini (pianoforte) per eseguire il Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen.

È questa una partitura che può essere considerata inequivocabile ‘simbolo’ di questa giornata in quanto eseguita per la prima volta dallo stesso Messiaen insieme ad altri tre detenuti il 15 gennaio 1941 nel campo di concentramento tedesco di Görlitz nella Bassa Slesia.

Il Quatuor sarà eseguito integralmente nella versione originale, ma con una variante che prevede, tra una e l’altra delle otto sezioni, l’intervento della voce narrante di Guido Barbieri, critico musicale, drammaturgo, voce storica di Radio3, per raccontare le vicende dei quattro esecutori della prima assoluta: oltre a Messiaen al pianoforte,  il violinista Jean Le Boulaire, il violoncellista Etienne Pasquier e il clarinettista Henri Akoka.

Barbieri ricostruirà le loro vite prima, durante e dopo quella storica esecuzione; quattro esistenze diverse accomunate dall’orrore di quegli anni.

“Ne nasce – racconta Barbieri – una riflessione sul tempo: su ciò che un’opera d’arte cardine del Novecento come il Quatuor di Messiaen ha seminato, ha fatto germogliare e ancora oggi continua a raccogliere. Una ‘apocalisse contemporanea’ che, come quella narrata dal Nuovo Testamento, non segna affatto la fine del tempo, bensì, sempre e comunque, l’utopia di un nuovo inizio”.
Fig. 7 La locandina di “The man who mistook his wife for a hat” di Michael Nyman per OperaInCanto

Per il 15 gennaio c’è da segnalare anche un’altra gennaio è da segnalare un’altra trasmissione in streaming. Questa volta grazie al Festival OperaInCanto che dal Teatro Secci di Terni proporrà un’opera contemporanea, “The man who mistook his wife for a hat” (L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello) di Michael Nyman.

Lo spettacolo, inserito nella stagione 2020 di OperaInCanto doveva essere rappresentato ‘in presenza di pubblico’ ma, anche in questo caso, le note vicende sanitarie hanno consentito la rappresentazione solamente senza pubblico e, per gli esecutori, nel pieno rispetto delle norme anti-covid. La rappresentazione è nata in collaborazione con alcune istituzioni romane, la  IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti, dell’Università Roma Tre e del Festival di Nuova Consonanza nell’ambito del quale doveva essere rappresentato e, comunque, rinviato a nuova data. A tal proposito c’è da ricordare il sostegno della Fondazione Carit e della Regione dell’Umbria, il patrocinio del Comune di Terni, e la collaborazione con l’Associazione 50&più della Provincia di Terni.

Fig. 8 Il compositore Michael Nyman

“The man who mistook his wife for a hat”, che per l’occasione è rappresentato per la prima volta in Umbria è stato musicato da Michael Nyman, uno dei più significativi musicisti del ‘900, illustre rappresentante della ‘musica minimalista’. È anche noto per la collaborazione ai film di Peter Greenaway e per la fortunata colonna sonora del film “Lezioni di piano”. L’ispirazione letteraria è tratta dall’omonimo best-seller mondiale del 1986 di Oliver Sacks, pubblicato in Italia per i tipi di Adelphi.

Fig. 9 Lo scienziato e scrittore inglese Oliver Sacks ©Luigi Novi

Sacks è stato uno scienziato di chiara fama, medico, chimico e accademico britannico. Dal 2012 docente di neurologia alla New York University School of Medicine e negli anni precedenti, dal 2007 e il 2012, è stato docente di neurologia e psichiatria alla Columbia University. All’attività scientifica ha abbinato quella di scrittore di successo producendo numerosi best seller sfruttati spesso in campo cinematografico.

“The man who mistook his wife for a hat” è un testo molto conosciuto nell’ambito della neurologia. La vicenda narra una curiosa storia nella quale protagonista è il Dr.P, affetto da “agnosia visiva”, per il quale la musica rappresenta l’unica possibile via di salvezza.

La realizzazione di regia e impianto scenico sono affidate a Carlo Fiorini. Nei ruoli vocali c’è la partecipazione dei cantanti Elisa Cenni, Federico Benetti e Roberto Jachini-Virgili con la parte strumentale affidata a L’Ensemble In Canto. La direzione d’orchestra è di Fabio Maestri che di OperaInCanto è anche il direttore artistico.

Lo streaming è gratuito e riproduce la registrazione dello spettacolo effettuata il 30 dicembre scorso. È rintracciabile sui canali social e youtube dell’Associazione In Canto ( http://www.operaincanto.com  /  FB Associazione InCanto  /  youtube OperaInCanto Terni) dove rimarrà disponibile dalle ore 21 del 15 gennaio fino a tutto il 22 gennaio.

Claudio LISTANTI   Roma 3 gennaio 2021