Dopo il grande successo di Sofia prosegue nelle capitali est europee la mostra itinerante del Barocco; una iniziativa del Museo di Palazzo Chigi di Ariccia. Prossima tappa Tblisi

P d L

Ebbe un successo al di là di ogni più ottimistica previsione la esposizione che alcuni mesi fa per iniziativa del Museo del Barocco Romano di Palazzo Chigi in Ariccia fece tappa a Sofia. Ne furono partecipi entusiasti non solo gli addetti ai lavori, ma anche tutti gli amanti delle belle arti, oltre alle autorità ed alle istituzioni più rappresentative, tanto che l’inziativa -fortemente voluta da Francesco Petrucci che, insieme al compianto Maurizio Fagiolo dell’Arco, del Museo ariccino è stato il promotore e poi l’infaticabile curatore ed organizzatore- fu anche l’occasione per stringere importanti relazioni non solo culturali, oltre che per illustrare agli ospiti le bellezze e le caratteristiche di Ariccia, una delle località più conosciute dei Castelli Romani nota per le caratteristiche architettoniche secentesche opera di Gian Lorenzo Bernini. Un’esperienza eccezionale dunque che sicuramente si ripeterà anche in Georgia, al National Museum di Tblisi, dove saranno esposti importanti opere artistiche provenienti da Palazzo Chigi, poi in Armenia, alla National Gallery di Yerevan, per concludersi al National Museum di Belgrado. Sui significati dell’iniziativa, sui suoi scopi e su quanto potrà incidere nei rapporti interculturali, abbiamo posto alcun domande a Francesco Petrucci.
Francesco Petrucci, Luigina Peddi, Direttrice Istituto di Cultura, Stefano Baldi, Ambasciatore d’Italia e Alessia Autuori alla inauguarzione della mostra di Sofia

Il prossimo 10 settembre si apre a Tblisi una grande mostra dedicata al Barocco, si tratta della seconda tappa (dopo Sofia, dove si è registrato un grande successo) di una serie di esposizioni che vedranno molti dipinti provenienti dal Museo del Barocco Romano di Ariccia proposti al pubblico est europeo (dopo Tblisi, Yerevan e Belgrado). Perché questa scelta di Paesi non tradizionalmente interni ai circuiti delle grandi esperienze espositive?

R: Si tratta di un programma avviato in collaborazione con alcuni istituti di cultura e ambasciate italiane all’estero, su impulso del Ministero degli Esteri, aventi come scopo istituzionale di promuovere internazionalmente la cultura italiana anche in paesi dell’est europeo. Lo scopo viene perseguito in tal caso attraverso una mostra itinerante sul Barocco romano che viene ospitata presso i maggiori musei delle capitali estere, proprio per la loro estraneità ai circuiti europei tradizionali.

Baciccio, Apoteosi di san Giuseppe. Ariccia, Palazzo Chigi, collezione-Fagiolo.
G.B. Falda, Piazza di Corte ad Ariccia
G.B. Falda, Facciata del Santuario di Galloro

Il Barocco Romano, in particolare, perché dovrebbe interessare popolazioni piuttosto distanti quanto a tradizioni culturali da questa pure eccezionale esperienza artistica?

R: C’è in queste nazioni dell’est una forte attrazione per la cultura italiana in generale, essendo l’Italia secondo il loro punto di vista la patria del bello e dell’arte. Inoltre le nazioni post-comuniste stanno riscoprendo le loro antichissime radici legate al primo Cristianesimo, tanto che per esempio in Georgia oltre l’80% della popolazione si professa di fede cristiana. Il Barocco è per antonomasia l’arte legata alla divulgazione dei valori cristiani, sebbene nella nostra accezione cattolica. In ogni caso quello che interessa il giudizio sull’arte è come certi contenuti siano stati espressi, più che i valori in sé, che possono anche essere superati o non condivisi.

Baciccio, S. Andrea. Ariccia, Palazzo Chigi, collezione Laschena

Quali autori in particolare e soprattutto quali tipologie di opere (sacre, mitologiche, ecc) sono state scelte nelle esposizioni che stanno per iniziare? E c’è un motivo specifico che suggerisce in queste scelte?

R: In mostra sono esposti dipinti di soggetto sacro e profano, realizzati da seguaci del Bernini, considerato l’artista più emblematico del Barocco, come Baciccio, Borgognone, Gimignani, ma anche di esponenti del ‘600 romano da lui influenzati o stimati, tipo Maratta, Mola, Giacinto Brandi, o suoi rivali, come Pietro da Cortona. Una sezione vuole mostrare la versatilità del genio berniniano nelle arti decorative, con medaglie, parati in cuoio e stoffa, manufatti vari, e in architettura, soprattutto in merito ai progetti per Ariccia. Nel percorso della mostra uno schermo proietta immagini di Ariccia e un filmato è dedicato al Palazzo Chigi.

Giacinto Gimignani, Venere e Adone. Ariccia, palazzo Chigi, collezione Fagiolo

-Quali risultati, in termini di relazioni sociali e culturali, si ripromette il Museo del Barocco Romano e in generale la città di Ariccia da queste iniziative?

R: L’evento itinerante offre un’importantissima opportunità di valorizzazione del Palazzo Chigi e di Ariccia, selezionata nello specifico per nostra fortuna come emblema della cultura italiana in nazioni dell’est europeo. Sicuramente ci saranno ricadute positive in termini di scambio culturale e ricaduta turistica. Certamente se ci si chiude in sé stessi non si ottiene nulla … La mostra di Tblisi è organizzata su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia e del Governo della Georgia, dopo l’esposizione sui disegni di Michelangelo per la cappella Sistina tenuta nel medesimo museo. L’evento è finalizzato allo scambio culturale tra i due paesi, auspicato dopo la recente visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Qual è il supporto –se c’è- da parte delle istituzioni? A parte il comune di Ariccia, avete aiuti da parte di altre istituzioni, Regione, Soprintendenza, Comune di Roma?

R: Grazie alla numerose donazioni che abbiamo ricevuto nel corso degli anni e che continuano a pervenire, è stato possibile avviare una promozione internazionale del museo, senza dover chiedere nulla ad altre istituzioni. Naturalmente il Ministero dei Beni Culturali, che ha concesso il nullaosta per il trasferimento delle opere, è favorevole al progetto, per il suo carattere squisitamente promozionale. Lo scopo della mostra è infatti valorizzare il barocco romano e in particolare Ariccia come esempio di città ideale barocca, sede del Museo del Barocco romano. In tal senso un ringraziamento deve essere rivolto alla società Glocal Project, che ha curato l’organizzazione degli eventi, e soprattutto ai numerosi donatori che negli anni hanno arricchito le raccolte di palazzo Chigi, consentendoci di esportare opere senza nocumento per il museo. Mi riferisco a Maurizio Fagiolo dell’Arco, Fabrizio Lemme, Oreste Ferrari, Ferdinando Peretti, Renato Laschena, il M.se Duccio K. Marignoli e altri ancora, che continuano ad aggiungersi alla lista, anche recentemente.

Bernini, Ferrata, applicazione per carrozza. Ariccia, Palazzo Chigi, inv. 866

Quali saranno le prossime iniziative del Museo del Barocco Romano all’estero?

R: La prima tappa della mostra, dal titolo Bernini e il Barocco romano. Opere da Palazzo Chigi in Ariccia, si è recentemente tenuta presso la Galleria Nazionale di Sofia in Bulgaria ed ha avuto un notevole successo di pubblico con oltre 25.000 visitatori in 2 mesi. Inserita nell’ambito delle attività culturali programmate per il Semestre di Presidenza Bulgara del Consiglio dell’Unione Europea, è stata patrocinata dall’Ambasciata d’Italia, dall’Istituto Italiano di Cultura e dal Comune di Sofia.

Pubblico alla confrenza tenuta da Francesco Petrucci su Bernini e il Barocco romano a Sofia

L’evento, inaugurato in concomitanza con il Vertice UE-Balcani (molte delegazioni hanno visitato la mostra, costituente la principale iniziativa culturale presente nella capitale balcanica), è stato pubblicizzata da reti televisive, radiofoniche e giornali bulgari, che hanno partecipato anche ad una conferenza che ho tenuto presso la Galleria Nazionale, ove ho parlato di Bernini, del Barocco romano e naturalmente del  patrimonio di Ariccia. La mostra proseguirà presso il National Museum di Tblisi in Georgia (10 settembre – 31 ottobre), la National Gallery of Armenia a Yerevan (15 novembre 2018 – 15 gennaio 2019), e si concluderà presso il National Museum di Belgrado in Serbia (25 gennaio 2019 – 10 maggio 2019) da poco sistemato e aperto al pubblico.

P d L   Roma, agosto 2018