David Lachapelle torna a Roma, tra misticismo, spiritualità e spettacolo (fino al 18 giugno)

di Silvana LAZZARINO

Stilemi pop, surrealisti e ironia si intrecciano nelle opere del grande artista americano a Roma di nuovo con una mostra a cura di LaChapelle Studio e Galleria Mucciaccia

Entro un contesto visivo ed emotivo che fa riferimento al gusto Pop e ad aspetti del surrealismo si inserisce lo sguardo di David LaChapelle nel restituire contesti sociali e naturali tra moda, pubblicità, fascinazione del corpo e suggestioni regalate dalle visioni della natura.

tra misticismo, spiritualità e spettacolo

Fotografo di fama internazionale che ha saputo cogliere con stile innovativo, per certi aspetti rivoluzionario e a tratti caricaturale, la realtà e le emozioni del suo tempo tra abitudini, tendenze, contraddizioni e miti, La Chapelle torna a Roma a distanza di quattro anni con una suggestiva mostra presso gli spazi della Galleria Mucciaccia (Largo della Fontanella di Borghese 89) in cui viene proposto il suo percorso artistico a partire dagli esordi.

Nato a Fairfield negli Stati Uniti l’11 marzo del 1963 David LaChapelle dopo aver frequentato la North Carolina School of the Arts e successivamente la School of the Arts di New York, riceve il suo primo importante incarico in qualità di fotografo da Andy Warhol per la rivista “Intervew Magazine” cui seguirono varie collaborazioni per copertine e servizi fotografici di diverse riviste come; “Vanity Fair”, “Vogue”, “The Face”, “Arena Homme” e “Rolling Stone”.

Colori intensi e accesi, atmosfere oniriche e surrealiste, presenza di situazioni bizzarre caratterizzano la sua arte che ora si lascia incantare dal mondo delle celebrità tra modelle, attrici, cantanti, personaggi dello spettacolo, ora si sofferma sul mondo della politica e dello sport, senza dimenticare i grandi spazi naturali

Così accanto a Courtney Love, Pamela Anderson, tra i suoi ritratti sono anche Elizabeth Taylor, Madonna, Angelina Jolie, Benicio del Toro, Carmen Electra, Michael Jackson, Uma Thurman, Shirley Manson, e ancora David Duchovny, Rose McGowan, Lady Gaga,  Rihanna, solo per citare i più noti. Tra i politici Hillary Clinton, mentre tra gli atleti: Lance Armstrong e David Beckham. Volti e figure celebri che il talento artistico di David LaChapelle ha reso immortali cogliendone grazia ed eleganza attraverso quel tocco ironico che non lo abbandonerà mai.

Rebirth of Venus Lachapelle

Eccessive nell’ostentare quel richiamo barocco per l’attenzione all’elaborazione dei dettagli quasi kitsch e quel gioco di contrasti cromatici, le immagini che restituisce David LaChapelle sono lo specchio ora seducente ed effimero, ora gioioso e nostalgico di una società che ama la vita con i suoi eccessi e le sue traversie, entusiasmi e debolezze.

Entusiasmo per la vita e quella sensibilità e capacità nel guardare oltre l’apparenza dei fatti e delle situazioni quasi a voler superare il reale si evincono anche attraverso quel gioco di luci che donano alle immagini uno spessore raffinato dove poesia e bellezza, immortalità e caducità coesistono. Oltre alla fotografia egli si è occupato della regia di videoclip musicali, documentari, e promo per serie televisive e campagne pubblicitarie come quelle per la Nokia, Lavazza, Armani jeans, L’Oréal e Burger King.

Negli spazi della Galleria MucciAccia a Roma è stata inaugurata lo scorso 17 aprile 2019 l’interessante mostra che si sofferma sull’intera produzione del grande artista americano a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso quando si allontana dal mondo dei rotocalchi e della pubblicità per avvicinarsi all’arte, ai lavori più recenti.

Patrocinata dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, l’esposizione David Lachapelle  propone trentaquattro opere che procedono a ritroso nel tempo. A partire dai lavori che restituiscono atmosfere hawaiane, paesaggi inaspettati, figure mitologiche e suggestioni oniriche come: “New World”,Lost and Found” e “Behold” scattate nell’incontaminata foresta pluviale delle Hawai nel 2017 dove si respira un certo misticismo e spiritualità, a quelli meno recenti realizzati a Los Angeles come i due grandi pannelli della serie “Aristocracy” del 2014, della monumentale “Showtime at the Apocalypse” del 2013,

Showtime at the Apocalypse

o il famoso ritratto di Natale della famiglia Kardashan. E ancora i floreali “Earth Loughs in Flowers”, Rape of Africa” del 2009 a carattere provocatorio contro la violenza subita dal continente africano.

Andando a ritroso è nel 2007 che avviene la svolta per LaChapelle con la serie “The Deluge” e “After the Deluge

After de Deluge Cathedral Lachapelle

ispirato alla visione del grande affresco di Michelangelo della Cappella Sistina dove il riferimento al capolavoro michelangiolesco si mescola a quello della società dei consumi dando vita ad una visione apocalittica con un finale in cui oggetti, opere d’arte e persone appaiono sommerse dall’acqua come in “Cathedral”, “Statue” e “Awakened”.

Chiude il percorso espositivo la serie di fotografie dedicate alle celebrità del mondo dello spettacolo e delle star di Hollywood realizzate tra il 1984 e il 2009: accanto ai tre ritratti di  Michael Jackson che ne esaltano il successo mediatico, sono quello di  Faye  Dunaway in “Day of the Locust” 1996, e “Dynamic Nude” compresa l’unica fotografia in bianco e nero scattata a New York: “Good News For Modern Man” del 1984

Spirito pop e bizzarro, barocco e onirico, si intrecciano in queste opere a volte eccessive nell’uso di cromatismi estremi, smorzati da quella sottile ironia che infonde leggerezza.

Le opere di LaChapelle sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private internazionali ed esposte in vari musei tra cui: il Musée D’Orsay di Parigi, il Brooklyn Museum di New York, il Museum of contemporary Art di Taipei, il Tel Aviv Museum of Art a Tel Aviv, il Los Angeles County Museum of Art (LACMA) a Los Angeles, The National Portrait Gallery di Londra, il Fotographfiska Museet di Stoccolma e The National Portrait Gallery a Washington DC.

Silvana LAZZARINO    Roma  aprile 2019

DAVID LACHAPELLE

a cura di LaChapelle Studio e Galleria Mucciaccia

Galleria Mucciaccia, Largo della Fontanella Borghese 89, Roma. Orari: lunedì– sabato, 10.00 – 19.00; domenica chiuso. Dal 18 aprile al 18 giugno 2019, per informazioni: telefono 06 69923801