Ci lascia Aldo Poggi, “antiquario di una volta”; il ricordo di Francesco Petrucci

di Francesco PETRUCCI

Una notizia che avremmo davvero voluto non dare ci arriva dal mondo dell’antiquariato, dall’amico Flavio Poggi che comunica la scomparsa dell’amato padre Aldo, una persona gentile, sempre generosa e disponibile, estremamente corretta nella vita come nel lavoro da antiquario, abbracciato da moltissimi anni e nel quale si è distinto guadagnandosi la stima di colleghi e collezionisti per la sua notevole preparazione e competenza; un tipico esempio degli antiquari di una volta, potremmo dire, che non amavano i riflettori del palcoscenico ma l’impegno dietro le quinte, dediti al lavoro, tesi alla ricerca, impegnati nell’arricchire il patrimonio culturale del paese promuovendo iniziative ma anche riconducendo in Italia dall’estero importanti opere d’arte. Un impegno che è stato ereditato e che proseguirà grazie alla passione dei figli, Flavio e Sandro, cari amici cui vanno le sentite condoglianze personali e di tutta la redazione di About Art. Pubblichiamo con vera partecipazione il sentito ricordo che Francesco Petrucci ha dedicato alla figura di Aldo Poggi.

Ricordo di Aldo Poggi

Lunedì 13 settembre è venuto a mancare presso l’ospedale di Fabriano, ove era ricoverato, l’antiquario e collezionista Aldo Poggi (Accumuli 1933 – Fabriano 2021), uno dei mercanti d’arte romani più attivi e conosciuti, apprezzato da tutti per la sua estrema correttezza e garbata riservatezza.

Con i figli, Flavio e Sandro, abbiamo organizzato tra il 2019 e il 2020 una mostra su Alessio De Marchis, artista da lui particolarmente amato, esponendo per la prima volta al pubblico un gruppo di trentadue dipinti del paesaggista e un mobile da lui decorato, oltre ad un gruppo di dipinti di illustri paesaggisti attivi a Roma tra ‘600 e ‘700.

Tutte opere inedite appartenenti alla sua collezione privata, raccolte amorevolmente negli anni, ad esclusione di un piccolo eccentrico capolavoro pubblicato nella fondamentale monografia di Andrea Busiri Vici del 1976. La mostra si è tenuta in due sedi: Palazzo Chigi in Ariccia e il Complesso Monumentale di San Pietro a Perugia.

Aldo era nato ad Accumuli (RI) il 3 aprile 1933, iniziando il suo cammino nel mondo dell’arte come restauratore, per poi appassionarsi e specializzarsi nella pittura.

Pioniere dei mercati del nord Europa, era dotato di un notevole intuito per la scoperta, tanto che attraverso la frequentazione dei mercati internazionali ha contribuito a ricondurre in Italia innumerevoli opere d’arte. Si è imposto nel gotha del mercato antiquario con garbo e compostezza, doti che lo hanno portato ad essere sempre stimato ed apprezzato dai colleghi.

Il suo studio a Roma, meta privilegiata di collezionisti, storici dell’arte, curatori di musei e mercanti, attratti dall’originalità nella scelta degli oggetti e dall’accurata selezione di questi, ha favorito la nascita di importanti collezioni private.

Appassionato alla pittura di genere, in particolare alla natura morta e alla produzione artistica dei paesaggisti romani, ha scoperto precocemente in quest’ultimo ambito la figura eclettica di Alessio De Marchis. Non sono sfuggite alla sua attenzione le peculiarità stilistiche del paesaggista, come la semplicità di esecuzione, abbinata al virtuosismo veloce e brillante del pennello, coadiuvata da una pastosità densa e da cromatismi pastellati, tanto da portarlo a realizzarne una cospicua raccolta.

La sua attività è proseguita con entusiasmo dai figli Flavio e Sandro, nella galleria romana di via di Parione 36.  A loro, alle sorelle Carla e Laura, a tutta la famiglia, rivolgo la mia partecipazione al doloroso lutto e i più affettuosi ricordi del caro Aldo.

Francesco PETRUCCI, Ariccia, 14 settembre 2021