Una “architettura aperta” alla tradizione europea nel volume di A.R. Burelli presentato all’Accademia di S. Luca

redazione

All’Accademia Nazionale di San Luca mercoledì 06 dicembre 2017 alle ore 17:30, alla presenza dell’autore presentazione del volume

L’integrale di Pytheos. Dodici lezioni sull’eredità dell’antico

di Augusto Romano Burelli Introduce  Francesco Moschini Intervengono Paolo Portoghesi, Hans Kollhoff

Un sentiero fra le rovine della modernità. La ricerca paziente di Romano Burelli sulle radici dell’architettura greca come fondamento dell’architettura occidentale

Gli scritti di Burelli delineano un percorso lineare e profondo in cui la grecità e il suo riflesso nella Germania di Schinkel e di Hoederlin sembra essere il nucleo ispiratore essenziale di una iniziazione ricevuta negli anni della formazione: nella sua opera il ricorso alla storia segna diverse tappe verso un obiettivo sempre più esplicito, quello di una “architettura della città” liberata dai dogmi del funzionalismo e aperta al nutrimento della grande tradizione europea, e di un’arte del costruire di lunga durata. «L’architettura contemporanea si dibatte in questa contraddizione: cancellato il passato e disinteressata al presente, si protende verso un oscuro futuro, invece la società vuol far durare il proprio presente perché del futuro non si fida. Così architetti e spettatori dell’accadere ricadono nel presente vivendo alla giornata come le mode. La passio vacui è il sintomo più preoccupante di questa contraddizione. L’architettura contemporanea infatti è divenuta “irregolarità, deliberate violazioni, eccessi, abusi” e tutto ciò “senza dar spiegazioni”. Così conduce una vita effimera: non crede alla sua durata, pur essendo assediata dalle tecniche che le promettono un grande futuro. Vorrebbe riconciliare i potenti mezzi di cui dispone con i fini, che sembra aver smarrito. Vorrebbe ritornare a essere un’arte collettiva, legata ai bisogni dell’uomo reale, per cui dovrebbe rinunciare a sbalordire e a dar spettacolo, per ridivenire “un’arte non libera: ma non lo fa».

Augusto Romano Burelli (Udine, 1938), è stato professore ordinario di Composizione architettonica dal 1987 al 2007 all’IUAV, dove ha diretto il Dipartimento di Progettazione architettonica dal 1991 al 1997. Svolge attività professionale in Italia e in Germania: nel Friuli del dopo terremoto, a Berlino e a Potsdam ha costruito case d’abitazione, edifici istituzionali ed ecclesiali. Ha pubblicato numerosi scritti, in particolare sull’opera di Sinan e sull’insegnamento dell’architettura.