Archeologi, architetti, assistenti tecnici di cantiere, ingegneri, storici dell’arte e tecnici contabili. Le domande dal 25 gennaio al 9 febbraio. Ma è polemica

redazione

Il Ministero per i Beni culturali ha indetto una procedura per il conferimento di incarichi di collaborazione per archeologi, architetti, assistenti tecnici di cantiere, ingegneri, storici dell’arte e tecnici contabili, da impiegare nelle soprintendenze Mibact sul territorio; sarà possibile parteciparvi inviando la propria candidatura entro il 9 febbraio 2021.

Le domande devono obbligatoriamente essere presentate a partire dal 25 gennaio 2021, tramite la piattaforma informatica il cui link sarà reso noto sul sito della DGABAP  http://www.dgabap.beniculturali.it , insieme all’indirizzo dell’help desk e delle FAQ. Gli incarichi di collaborazione saranno svolti presso la Soprintendenza speciale Archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo e le Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibact.

La procedura però interesserebbe -secondo quanto dato sapere- coloro che abbiano già maturato 15 anni di esperienza (vale per molti dei profili ricercati dalla Direzione generale Archeologia del ministero) di qui le proteste da parte delle associazioni di professionisti.

Ecco come ha reagito ad esempio il Movimento Mi Riconosci? a proposito dei reqisiti richiesti:

“Lasciano esterrefatti: per una collaborazione a partita IVA di sei mesi si richiedono 15 anni di esperienza professionale (dieci nel caso si sia in possesso di un dottorato) o in alternativa essere professori universitari. I professionisti del settore culturale, riuniti da cinque anni nel movimento Mi Riconosci denunciano l’assoluta arbitrarietà del provvedimento, che arriva oltretutto in un momento di grandissima difficoltà per gli operatori del settore”.
Un momento delle proteste davanti al Senato (da AGi Cult)

Alle proteste si è aggiunta la Senatrice Margherita Corrado del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, della Commissione Cultura, nonché archeologa, la quale ha chiesto di correggere l’avviso di selezione.

In attesa degli viluppi della vicenda, quello che si richiederà ai collaboratori entrati nelle amministrazioni di competenza è supportare l’attività delle Soprintendenze al fine di assicurare lo svolgimento delle funzioni di tutela all0interno di un compito genericamente descritto come attività di valorizzazione del patrimonio culturale nei rispettivi ambiti territoriali di competenza, da svolgere in modo flessibile e autonomo e senza vincolo di subordinazione.

Per quanto concerne i requisiti per accedere alla procedura si sa che saranno ammessi a quanti dimostrino di aver maturato specifiche competenze ed esperienze pluriennali nei settori e negli ambiti riportati per ciascuna figura professionale.

Alla scadenza del termine per la presentazione della domanda, i candidati dovranno possedere la cittadinanza italiana di uno degli Stati membri dell’Unione europea. Possono partecipare anche i i loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente. Il livello di conoscenza della lingua italiana richiesto è il livello C1, “Livello avanzato”, del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue – QCER.

Roma 3 gennaio 2021