Ancora sulla copia del Caravaggio ‘scomparso’ a Palermo. Un nuovo punto di vista

di Mario URSINO

Punto di vista. Gli originali e le copie

È legittimo porre una copia dove prima figurava l’originale? Direi di sì, e le ragioni sono ogni volta di natura diversa: preservare l’originale da atti vandalici, oppure per ragioni conservative o di restauro, o ancora per motivi di musealizzazione e di studio. Certo ha ragione Franco Luccichenti a dire che la copia del Caravaggio collocata nell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo sta a ricordare una “ferita aperta”. Ma la vera ferita, a mio avviso, è nella perdita del famoso originale, poiché la Natività, dopo quarantotto anni, o è andata distrutta o è stata sezionata in più frammenti, e quindi difficilmente recuperabile. Se l’opera fosse ancora integra, la Mafia avrebbe avuto certamente modo di sbarazzarsene, sia pure con l’espediente del “ritrovamento” (leggi dietro riscatto).
fig 1
Tuttavia, “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica …” (W. Benjamin) ha raggiunto oggi risultati di altissima definizione, come lo straordinario fac-simile delle Nozze di Cana del Veronese [fig. 1], realizzato dall’artista britannico Alan
fig 2
Lowe, e collocato nel 2007 nel Refettorio di San Giorgio Maggiore, oggi della Fondazione Cini. L’opera figura egregiamente al posto dell’originale che si trova al Louvre e che è inimmaginabile possa ritornare a Venezia. Va ricordato tra l’altro che i veneziani all’epoca, vedendosi negata la restituzione di quel capolavoro sottratto da Napoleone per punire la fedeltà della città all’Austria, chiesero ai francesi in sostituzione un’opera di pari dimensioni, cosa che è avvenuta e oggi all’Accademia di Venezia è conservata una bellissima tela di Charles Le Brun (1619-1690), Maria Maddalena ai piedi di Gesù [fig. 2], opera considerata uno dei capolavori dell’artista francese, ma che certo non ha, almeno da noi, la stessa notorietà delle Nozze di Cana del Veronese.
In definitiva, fin dai tempi antichi, la copia di qualità ha avuto sempre grande valore: non conosceremmo gli originali greci perduti se non attraverso le repliche di età romana. Questo per dire che la riproduzione della Natività del Caravaggio [fig. 3] sarà stata fatta con la massima cura, usando le tecniche più innovative, non solo per colmare l’orribile vuoto sull’altare di San Lorenzo, ma anche per restituire ai fedeli nel luogo sacro un’opera collocata lì per devozione.
fig 3