Al Museo Capitolare Diocesano di Foligno i 17 finalisti dell’ “Open call: “La Madonna di Foligno, il meteorite e il punctum. Come rileggere un capolavoro”

di Silvana LAZZARINO

Prenderanno prossimamente parte alla mostra collettiva presso il Museo Capitolare Diocesano di Foligno i 17 artisti finalisti del bando “Open call: La Madonna di Foligno, il meteorite e il punctum. Come rileggere un capolavoro” che è stato indetto a fine ottobre 2020

L’arte classica resta nel tempo e continua ad essere motivo di ispirazione per artisti contemporanei. Se tra gli impressionisti Edgar Degas si era lasciato influenzare in particolare per l’opera “La famiglia Bellelli” dai ritratti del Bronzino i cui soggetti presentano una delicata freddezza, Ottone Rosai, tra i più interessanti esponenti della pittura italiana del Novecento, per le impostazioni delle sue figure rappresentate con profonda sensibilità aveva guardato alla solidità di Masaccio. Da non dimenticare come tra le vicende artistiche quella di Raffaello, pittore del Rinascimento per eccellenza, abbia esercitato un grande fascino tra i moderni e i contemporanei. Basti pensare come nel primo Ottocento “La Fornarina” fosse stata fonte di ispirazione per diverse opere tra cui quelle di Giuseppe Sogni e Francesco Gandolfi, e come in età contemporanea il genio di Urbino abbia ispirato artisti quali Picasso, Christo, Luigi Ontani, Francesco Vezzoli.

Proprio negli ultimi mesi del 2020, anno che ha visto le celebrazioni per il cinquecentenario dalla morte del genio urbinate, il cui stile intramontabile unisce armonia ed eleganza, è stato indetto un bando “Open call: La Madonna di Foligno, il meteorite e il punctum. Come rileggere un capolavoro” con cui artisti italiani e stranieri, sono stati invitati a rileggere e interpretare in chiave contemporanea attraverso diversi linguaggi la famosa Madonna di Foligno, per una riflessione sul mezzo pittorico e la simbologia iconografica che ancora oggi ammanta il quadro del maestro urbinate.

Realizzato da Raffaello a Roma tra il 1511 e il 1512 su commissione dal folignate Sigismondo de’ Comitibus, al tempo segretario di Papa Giulio II, il dipinto rimane presso la Basilica di Santa Maria in Aracoeli fino al 1565 anno in cui è collocato nell’altare maggiore della Chiesa a Foligno, fino a quando nel 1797 non viene requisito dai francesi per incrementare le raccolte d’arte del Musée du Louvre a Parigi. All’indomani del Congresso di Vienna, nel 1916 ritorna in patria entrando a far parte delle raccolte dei Musei Vaticani con l’appellativo “la Madonna di Foligno” con cui ancora è noto.

Con questa Open Call, curata e coordinata da Marta Silvi, critica d’arte, docente e curatrice indipendente il cui avviso pubblico è stato pubblicato dal Comune di Foligno in collaborazione con la Diocesi di Foligno Museo Capitolare Diocesano, si è voluto rafforzare l’immagine del contemporaneo proprio attraverso l‘espressività comunicativa dei differenti linguaggi con cui si sono saputi confrontare i diversi artisti a partire da questo capolavoro. Un capolavoro che essi hanno riletto e reinterpretato con originalità mettendo in luce aspetti meno evidenti e facendone emergere dei nuovi.

Tra i 114 partecipanti alla Open Call con oltre 150 progetti giunti al Comune di Foligno, che ha voluto fortemente il bando, sono giunti in finale 17 artisti che prenderanno prossimamente parte alla mostra collettiva presso il Museo Capitolare Diocesano di Foligno. Hanno fatto parte della commissione esaminatrice delle opere: Emanuele De Donno, fondatore di VIAINDUSTRIAE e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia, Fabio Massimo Mattoni, Direttore aggiunto dell’archivio storico presso la Diocesi di Foligno, Marta Onali, storica dell’arte e curatrice della mostra “Raffaello e la Madonna di Foligno. La fortuna di un modello”, Andrea Pinchi, artista visivo.

La valutazione da parte della commissione riguardo i progetti e i lavori pervenuti ha richiesto un tempo prolungato sia per l’alto numero di partecipanti, sia per la varietà delle proposte: diversi sono stati infatti gli ex aequo nella votazione finale che hanno portato all’ammissione di 17 nomi invece di 10 come era stato previsto originariamente. La stessa Marta Silvi, a nome di tutta la commissione ha ringraziato

tutti gli artisti che da ogni parte d’Italia – e non solo – hanno partecipato con grande impegno e interesse al bando, proponendo numerosi progetti di grande qualità e mostrando approfondimenti, riletture, analisi sul tema, esecuzioni preziose e non scontate “.

I finalisti sono:

Dario Agati, Feliciano Benci, Beatrice Caruso, Giuseppe De Mattia, Stefano Emili, Fabio Giorgi Alberti, Giovanni Kronenberg, Meletios Meletiou, Leonardo Petrucci, Sofia Ricciardi, Massimo Ricciardo, Guendalina Salini & Delphine Valli, Alessandro Scarabello, Karin Schmuck, Danilo Sciorilli, Caterina Silva, Cosimo Veneziano.

L’iconografia del dipinto La Madonna di Foligno

L’iconografia del dipinto è ispirata a una storia narrata nella Legenda Aurea: nel giorno di Natale, la Vergine e il Bambino sarebbero apparsi ad Augusto davanti al disco solare, circondati da angeli, e l’imperatore, rinunciando a farsi venerare come dio, avrebbe riconosciuto la grandezza del Bambino e consacrato il luogo della visione alla Madonna. Nella parte superiore della pala sono rappresentati la Madonna e Gesù Bambino, mentre al di sotto, sulla terra, sono presenti San Giovanni Battista, vestito di pelli che indica alla visione celeste, San Francesco, protettore dei minori, il committente Sigismondo de’ Conti, illustre umanista di Foligno raffigurato genuflesso, e San Girolamo in abito cardinalizio, considerato il primo segretario pontificio. Sullo sfondo sono rappresentati due fenomeni celesti che illuminano un centro abitato: un arcobaleno dai colori poco definiti e un corpo infuocato che precipita su una casa. Quest’ultimo è stato variamente interpretato come bombarda, cometa o meteorite, ma va ricondotto con ogni probabilità alla scampata morte di Sigismondo che fu all’origine dell’opera: il dipinto fu da lui ordinato come ringraziamento alla Vergine per aver salvato la propria casa di Foligno, colpita da un fulmine, episodio ricordato nello splendido inserto di paesaggio sullo sfondo. In primo piano, un putto presenta all’osservatore una tabula ansata priva di iscrizione, il cui significato ha interessato a lungo gli studiosi, destinata probabilmente a ricordare il voto esaudito dalla Vergine”.

Il Comune di Foligno ha voluto questo bando anche per sottolineare l’interesse per la storia culturale e simbolica della città, tendendo un ponte con le giovani generazioni e con l’arte contemporanea cui ridare slancio a partire dalla forza creativa, specialmente in un momento di grande difficoltà e incertezza dovuto alla pandemia. L’opera vincitrice per un valore di tremila euro verrà acquistata dal Comune di Foligno entrando a far parte della collezione permanente di arte contemporanea del Comune.

Silvana LAZZARINO R oma 9 maggio 2021

Proclamati i 17 artisti finalisti

dell’”Open call: La Madonna di Foligno,  il meteorite e il punctum. Come rileggere un capolavoro”