A Barolo (Cn) le opere di Anselmo Bucci, il “Pittore Volante” (fino al 16 dicembre)

di Eleonora PERSICHETTI

Anselmo BUCCI – Maestro del Novecento tra Parigi e la Grande Guerra

C’è tempo fino al 16 dicembre, presso l’Aula Picta, in Piazza Fanetti a Barolo, per visitare la mostra “Anselmo Bucci – Maestro del Novecento tra Parigi e la Grande Guerra”, a cura di Vincenzo Sanfo e Guido Cribiori, promossa dal Comune di Barolo in collaborazione con la Galleria Studiolo di Milano e con Diffusione Italia International Group.

Anselmo Bucci da Fossombrone (Fossombrone, 1887 – Monza, 1955) figura di primo piano nella storia dell’Arte del Novecento italiano, si recò a Parigi già nel 1906, dopo un avventuroso viaggio di fortuna in compagnia di Mario Buggelli e Leonardo Dudreville, che sarà suo compagno d’avventura anche nel gruppo dei Sette pittori del Novecento (così battezzato dallo stesso Bucci). Un gruppo concepito e guidato da Margherita Sarfatti e Lino Pesaro nel 1921 con l’intenzione di riformare e riportare l’Arte italiana ai fasti del passato, con chiari rimandi stilistici alla grande tradizione italiana dell’Arte del Rinascimento. Nel mezzo di queste due esperienze, la Grande Guerra, combattuta in trincea, da volontario nel Battaglione Lombardo ciclisti, assieme a Marinetti, Sironi, Funi, Boccioni, Sant’Elia, Battaini, Erba e Russolo; tutti artisti combattenti destinati a raccontare con i loro disegni, i loro dipinti e la loro penna, la più sconvolgente vicenda del XX secolo.

Bucci fu anche scrittore, al limite del grafomane. I suoi appunti, le sue storie e i suoi aforismi gli valsero nel 1930 il premio letterario Viareggio per l’antologia “Il pittore Volante”.

“La mostra di Barolo è la straordinaria occasione per conoscere meglio uno degli artisti più poliedrici ed interessanti del primo Novecento. Non molto noto, costeggiò il futurismo, e soprattutto raccontò come pochi altri le due guerre mondiali, con capacità espressiva rara, senza cadere nella semplice propaganda, raffigurando uomini, donne, eroismi ed erotismi. Un artista che raffigurò viaggi in terre lontane ma che progettò anche interni di Piroscafi. Bucci è insomma un artista che merita di essere conosciuto e riscoperto, a partire proprio da questa mostra di Barolo”, ha dichiarato il curatore Vincenzo Sanfo.

La Galleria Studiolo di Milano presenta, in occasione di questa mostra, il primo volume di una serie

Sorelle brianzole, 1932, Collezioni d’arte della Fondazione Cariplo

dedicata al Maestro di Fossombrone: “Anselmo Bucci. Disegni, schizzi e appunti. Gli album personali – Volume primo” a cura di Guido Cribiori. Si tratta della riproposizione integrale dei suoi album privati: il progetto si propone di tutelare il lavoro dell’artista e al contempo rendere pubblici, fruibili ed acquistabili dal pubblico splendidi disegni che Bucci realizzò nel corso degli anni Venti e Trenta durante i suoi viaggi in Italia, Europa, Medio Oriente e Oriente. Il primo volume raccoglie una serie di quattro album con disegni eseguiti tra il Natale del 1929 e il febbraio del 1930, quando Bucci visse tra Parigi e Milano in una non molto chiara “vita anfibia franco – milanese” (secondo una curiosa definizione di Ugo Nebbia del 1930). Vi si trovano animali, progetti per il piroscafo California, per il quale progettò e realizzò gli interni (assieme a quelli per altre due navi, Timavo e Duchessa d’Aosta), alcune bellissime tavole riprese alla Scala e dedicate alle rappresentazioni del Tannhauser e della Fanciulla del West, ma soprattutto splendidi nudi di donna. Vi è pubblicato per la prima volta anche lo schizzo per l’opera “Funerali di un anarchico”, realizzato a Roma nel 1919 con chiare intenzioni futuriste.

Eleonora PERSICHETTI   Barolo (Cn)  Novembre   2018