Le sculture di Alba Gonzales in mostra a Palermo; rivivono i ‘Miti Mediterranei’ tra classicità memoria e simboli.

di Silvana LAZZARINO

AMORI E MITI NELLE SCULTURE DI ALBA GONZALES IN MOSTRA A PALERMO

Presso il parco della Fondazione Whitaker Villa Malfitano le sculture monumentali della famosa artista romana di origini siciliane

Tra poesia e mito, verità e bellezza lungo le emozioni del tempo dove il ricordo riaffiora in tutta la sua purezza e forza ad incontrare un presente talora fittizio e ingannevole, conduce l’arte di ALBA GONZALES romana, ma siciliana di origini, scultrice di fama internazionale, tra le più apprezzate dalla critica e amate dal pubblico, per la sua capacità nel parlare all’uomo dell’uomo lungo la sua storia a catturare quelle memorie lontane che lo rimandano alle sue origini.

Attiva tra Roma, Pietrasanta e Vicenza attraverso le sue sculture monumentali e di medie dimensioni, affronta tematiche a lei care quali il dramma, la passione e l’ironia per parlare dell’’uomo e dell’infinito, del suo desiderio di libertà e del tentativo di recuperare la parte più autentica di sé. Un’artista raffinata ed elegante per la capacità di trasformare il marmo e il bronzo in straordinarie sculture monumentali con cui reinterpreta quel gusto per la classicità attraverso l’esaltazione di una bellezza femminile quasi sognata, idealizzata, che regala alle sue figure una forza ed una dolcezza dense di mistero da renderle presenze enigmatiche legate al mito e alla storia dell’uomo, ai luoghi del fantastico e dell’amore.

A restituire il respiro tra passato e presente entrando nei luoghi della storia dove abita il mito e l’amore coi suoi inganni e misteri, è la mostra a lei dedicata in corso a PALERMO presso la Villa Malfitano Withaker nata per volontà di un illustre esponente (Giuseppe Whitaker) della comunità anglopalermitana di fine ‘800 e ricca di tesori giunti dalle culture più diverse e lontane.

Voluta fortemente dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente Onorario della Fondazione Cultura e Arte, e organizzata da Civita Sicilia, la mostra ALBA GONZALES MITI MEDITERRANEI a cura di Gabriele Simongini e aperta al pubblico fino al 30 settembre 2018, presenta diciannove sculture di grandi e medie dimensioni in marmo e bronzo collocate nel parco della Fondazione Whitaker per restituire allo spettatore un viaggio ideale e simbolico attraverso i miti mediterranei, rivissuti nel moto pendolare fra desiderio e nostalgia.

Eleganti e piene di vita le sue sculture come sottolinea il titolo dell’esposizione guardano ai miti mediterranei per raccontare dell’uomo e del malessere di oggi, dell’angoscia e della serenità, della bellezza e del mistero racchiuso nel sottile filo della vita.

Alba Gonzales La Centaura di Ares

Figure di donne alate, con i corpi che diventano un tutt’uno con la natura, con riferimenti alla mitologia e alle allegorie, e ancora volti che si svelano poco a poco, o che si sdoppiano, risvegliano i luoghi più segreti dell’inconscio ponendo interrogativi sull’esistenza e sul rapporto tra gli spazi del mondo perduto e sognato e quelli delle emozioni. Al centro della ricerca di Alba Gonzales è l’individuo uomo terreno e spirituale, avvolto dall’enigma del suo essere perché il suo nascere e morire resta un mistero, Se in Uomini e Totem indaga il motivo della figurazione antropomorfica dove privilegia il rapporto tra mito arcaico e modernità, in Amori e Miti restituisce il fascino della mitologia classica e della cultura del mediterraneo, come in Sfingi e Chimere da voce al lato istintivo ed al mistero che aleggia nell’essere umano nel suo divenire “altro” reso da rappresentazioni quasi fantastiche in cui si affacciano elementi erotici e onirici.

Cosi accanto a Chimera e le Maschere (2008) dove affiora il motivo del doppio e della finzione che fanno parte degli atteggiamenti dell’uomo di oggi, trattate con una sottile ironia, e a Fermati, sussurra il vento (2009) dove il correre troppo veloci e la superficialità impediscono di soffermarsi su quanto accade intorno, sono La centaura di Ares in cui si fondono forza ed eleganza, desiderio di conquista e sfida nel destino e Vanità e piacere (2014) dove si evince come i due aspetti della vanità e del piacere spesso coincidano in un gioco di illusione e mistero che diventa inganno.

Alba Gonzales Fermati sussurra il vento

Alba Gonzales con le sue sculture caratterizzate da una forte componente plastica legata ai corpi, sottolinea in modo ironico, aspetti della società di oggi dall’avidità al potere, dall’ossessione per il sesso alla vanità e al bisogno di apparire rendendoli  “icastici, teatrali e quasi iperbolici – come scrive nel catalogo il curatore Gabriele Simogniniportando al tempo stesso avanti la necessità di non cancellare la memoria e i mille fili che ci legano al focolare del passato, da tenere sempre acceso.”.

 Alba Gonzales, che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il premio per i 40 anni di carriera, ha esplorato l’orizzonte umano entrando nella storia tra mito arcaico e modernità, amore e bellezza, dando risalto alla figura femminile che nelle valenze antropomorfe acquista nuova vita con rimandi alla storia e al mito, alle passioni e ai misteri presenti nel cammino dell’uomo.

La sua scultura restituisce figure a volte esasperate nei gesti e movimenti con cui rivela ogni pensiero perché è in Alba Gonzales come afferma il curatore: “l’aspirazione a dire tutto, interamente e senza filtri intellettualistici, attraverso la forma che è per lei, essenzialmente, forma del corpo umano inteso come tempio dell’anima, nei suoi aspetti negativi e positivi, destinati a convivere indissolubilmente

Alba Gonzales Chimera e le Maschere

L’immagine della donna nella sua bellezza e purezza, forza e coraggio, appartiene al percorso della Gonzales dalle Sfingi alle Centaure, figure cariche di ironia in cui si cela una vena drammatica a scandire come il viaggio dell’uomo sia aspro e costellato di misteri e mete da raggiungere. Il dramma legato alla sfera della donna è presente ad esempio in L’uomo nero, ma ancor più in Le avevo in pugno. L’ironia affiora poi in Cin Cin dove da una coppa sgorga una figura femminile e in Le nuove Grazie dove si avverte il mutamento della figura femminile nel contemplare come il corpo possa trasformarsi per essere altro da sè; per non dimenticare Io me ne vado, dove con l’eleganza propria di una donna dell’alta società, la figura femminile è rappresentata nell’atto di salutare sottolineato dal passo leggero e dal posare il cappellino sulla testa.

Queste le parole del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente Onorario della Fondazione Cultura e Arte, riguardo la sua opera: “La sua arte è spontanea, immediata, fluisce dalle sue mani e dalla sua anima che sono un unicum, e che diventano a loro volta un tutt’uno con il mezzo, il bronzo, scelto anche perché potenzialmente eterno, come lo sono le opere di Alba Gonzales e le questioni esistenziali che esse interpretano”

Alba Gonzales Vanita’ e potere

Le sculture monumentali della mostra provengono dal Museo PIANETA AZZURRO fondato insieme al marito nel 1989 a Fregene nella loro villa trasformata in parte in Museo di Scultura Contemporanea con opere disposte nel grande giardino della villa ed altre all’interno della costruzione. Un Museo a cielo aperto che diventa ogni volta che si varca il cancello d’ingresso un palcoscenico di emozioni restituite dalle centaure, dalle chimere e sfingi che come attrici interpretano modi di essere e situazioni che appartengono all’uomo tra passato e presente.

Numerose le mostre che Alba Gonzales ha svolto in Italia e all’estero tra personali e collettive. Molte le personali en plein air a Roma (Via Veneto, Piazza di San Lorenzo in Lucina, via del Babuino, Lungotevere), Fregene, Pietrasanta, Cortina d’Ampezzo, San Quirico D’Orcia, Lido di Jesolo, Vittorio Veneto, Marina di Pietrasanta (Parco della Versiliana), Gubbio, Seravezza. Tra le collettive più importanti di questi ultimi anni vanno menzionate le partecipazioni alla mostra Da Martini a Mitoraj. La scultura moderna in Italia 1950/2000 (tenutasi nel 2005 alla Basilica Palladiana di Vicenza e curata da Rossana Bossaglia e Alessandra Zanchi) e alla 54a Biennale di Venezia (2011) nel Padiglione Italia (nella sede di Palazzo Venezia, a Roma) curato da Vittorio Sgarbi. Fra le sue ultime personali spicca quella del 2014 a Ravello, a Villa Rufolo, intitolata Amor Maris. I miti scolpiti e curata da Maria Mucciolo.

Silvana LAZZARINO  Palermo agosto 2018

Alba Gonzales. Miti Mediterranei

a cura di Gabriele Simongini

Organizzata da Civita Sicilia e promossa e realizzata da Fondazione Cultura e ArteVilla Malfitano, Fondazione Giuseppe Whitaker – Via Dante, 167 – Palermo. 25 maggio – 30 settembre 2018. Orari dal lunedì al sabato 10.00 -13.00 e 16.30-19.00. Domenica chiuso. Ingresso libero