di Francesco MONTUORI
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M.Martini e F. Montuori
Lâ insegnamento di Walter Gropius
Prima parte
ILÂ Â BAUHAUSÂ Â DIÂ Â WEIMAR

Il Bauhaus rappresenta un momento importante nella storia della cultura europea dellâinizio del â900; non solo perchĂŠ fu il prodotto  delle controverse vicende  delle avanguardie artistiche che in quel momento agirono non solo in Germania, ma in Italia, in Francia, in Russia, ma anche perchĂŠ gettò le basi del Funzionalismo architettonico europeo.
Furono i movimenti di avanguardia a creare il clima culturale su cui il Bauhaus fu fondato  a Weimar nel 1919, unâimpresa  che avrĂ termine solo con lâavvento del nazismo nel 1933. Le sue basi culturali ed il programma didattico si era venuto a precisare giĂ allâinterno dei diversi raggruppamenti di avanguardia che agirono in Germania subito dopo la sconfitta nella Grande Guerra del 1918: il Novembergruppe, lâArbeitsrat fur Kunst, il Deutscher Werkbund. Eâ indubbio infine che sul piano stilistico il Bauhaus sarĂ una componente fondativa del linguaggio razionalista in Europa, insieme ai movimenti dellâEsprit Nouveau in Francia, del De Stijl in Olanda, del Costruttivismo russo, della Neue Sachlichkeit, la nuova oggettivitĂ , in Germania.
Il Novembergruppe. lâArbeitsrat fur Kunst, il Deutscher Werkbund
Nello stesso anno della fine della Guerra il Novembergruppe chiama artisti ed intellettuali a reagire in modo costruttivo alla catastrofica sconfitta militare. Vi aderirono non solo architetti, ma pittori, scultori, letterati, musicisti, uomini di teatro, gran parte dellâintelligenza germanica ed europea e fra questi Wassily Kandinski, El Lissitzky, Prampolini, Kurt Weill, Arnold Schoenberg e gli architetti Hans Scharoun, Bruno Taut, Ludwig Mies van der Rohe, Eric Mendelssohn e Walter Gropius.
Insieme fonderanno nello stesso 1918 lâArbeitsrat fur Kunst, il Consiglio del lavoro per lâArte, unâassociazione fra architetti, scultori e critici, organizzata sul modello dei consigli operai tedeschi. Oltre a Walter Gropius membri eminenti furono Bruno Taut, Otto Barning, Ludwig Meidner, Max Pechstein. Nel 1919, come prima importante manifestazione, lâArbeitsrat organizza âLa Mostra degli architetti sconosciutiâ, una serie di progetti fantastici, ma di possibile realizzazione, in polemica con il gigantismo delle proposte di SantâElia e dei futuristi italiani.
Il programma era sintetizzato dal suo Manifesto:
âArte e popolo devono essere uniti. Lâarte deve partecipare al benessere e alla vita delle masse popolari.â
Gropius ne diventa il segretario succedendo a questa carica a Bruno Taut. Lâinfluenza di Taut non fu irrilevante; egli considerava lâarchitettura la forma unificante di tutte le espressioni artistiche e fra gli obiettivi dell Arbeitsrat fur Kunst lâarchitettura rimarrĂ la sintesi finale, la difficile conquista da raggiungere dopo un duro e lungo percorso.
Autonomia dellâarte e ruolo unificante dellâarchitettura diverranno per Gropius i due principi guida della sua attivitĂ di architetto e di insegnante.
Nel 1907 Gropius era entrato a far parte del Deutscher Werkbund, la Lega tedesca degli artigiani ove conosce Muthesius e Van de Velde. In contrapposizione allâesperienza del movimento morrisiano delle Arts and Craft, il Werkbund si propone come finalitĂ quella di conciliare gli artisti  con il mondo industriale, di unire tutti gli sforzi per ottenere la massima qualitĂ delle lavorazioni in serie e di saldare in tal modo la cesura che si veniva aprendo fra industria ed arti applicate.
GiĂ nellâesposizione del 1914 a Colonia, Gropius ricopre un ruolo preminente allâinterno nel Werkbund. Il Deutscher Werkbund realizzò diverse opere importanti: a Walter Gropius e Adolf Meyer fu affidata la progettazione del padiglione destinato ad ospitare le opere della Werkbund; a Henry Van de Velde il teatro, Bruno Taut realizzò il Glaspavilion, il padiglione in vetro e Walter Gropius un modello di industria dove venivano ribaditi i principi che avevano informato la realizzazione nel 1911 delle Officine Fagus (fig.1)

In occasione della manifestazione di Colonia si cominciarono a manifestare, allâinterno del Werkbund, le prime fratture ideologiche: da un lato Behrens e Gropius che sostenevano la necessitĂ della standardizzazione, dallâaltra Van de Velde e Taut che riaffermavano la volontĂ di forma, lâunicitĂ del prodotto artigianale. Saranno i temi irrisolti di tutta la vicenda del Bauhaus.
Il rapido sviluppo industriale della Germania del primo dopoguerra aveva determinato la crisi irreversibile dellâartigianato; è ormai lâindustria manifatturiera a fornire alla societĂ gli oggetti che gli artigiani producevano a costi ben piĂš elevati. Solo gli oggetti in serie sono in grado di inserirsi nellâeconomia della nuova epoca industriale. Nel ruolo di abile mediatore Gropius si convinse da un lato della necessitĂ dellâautonomia dellâarte; dallâaltro dellâimportanza di ottenere il massimo di qualitĂ della produzione industriale. Pragmatico e favorevole al compromesso Gropius era convinto che il momento creativo ed il processo esecutivo potessero pur sempre coincidere lavorando sulla forma e la tecnica dei prodotti industriali.
La Repubblica di Weimar a la fondazione del Bauhaus.
Le vicende del Bauhaus saranno inseparabili dalle vicende storiche della Repubblica di Weimar, la cittĂ dove, nellâagosto del 1919, dopo la repressione della rivoluzione spartachista e lâassassinio di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, fu approvata la nuova Costituzione repubblicana.
Fin dall’inizio, la Repubblica fu posta sotto una grande pressione, per iniziativa degli estremisti di destra quanto di quelli di sinistra. La sinistra accusava i socialdemocratici al potere di aver tradito gli ideali del movimento operaio, patteggiando con i poteri del vecchio stato invece di mettere in atto una rivoluzione comunista. La destra si opponeva al sistema democratico, sperando nel ritorno di uno stato autoritario, una brutta copia dell’Impero del 1871. Per minare la credibilitĂ della Repubblica, la destra, specialmente i militari, accusavano la Repubblica di Weimar di essere addirittura responsabile della sconfitta della prima guerra mondiale.
La fondazione del Bauhaus si inquadra nella crisi politica e culturale dalla fragile democrazia che si era venuta formando dopo la caduta della monarchia guglielmina. Gli intellettuali piĂš audaci credevano in unâarte non piĂš astratta ed accademica ma legata ai bisogni della societĂ , piĂš di quanto non fosse stato nel passato recente. Nella loro qualitĂ di autorevoli membri dellâArbeistrat fur Kunst Walter Gropius, insieme a Bruno Taut, Otto Barning, Ludwig Meidner, Max Pechstein, fonda il Bauhaus, unificando le due preesistenti accademie dâarte di Weimar, lâIstituto superiore di belle arti e lâex Scuola di arti applicate progettata da Van de Velde. La sede prescelta fu la scuola di arti applicate. (fig.2).

Gropius tenterĂ di mediare sulle inevitabili contraddizioni fra teoria, creativitĂ e didattica e sistema produttivi; fra tecnica industriale ed autonomia dellâarte; fra tipo, standardizzazione e volontĂ formale; fra industrialesimo e artigianato; fra politica e antipolitica; fra aspirazione ad un socialismo libertario e il capitalismo trionfante.
Gropius ha in fondo fiducia nellâindustria nascente ed è convinto di poter condurre ad unitĂ i due momenti della teoria e della pratica. La sua parola dâordine sarĂ âArte e Tecnica, una sola unitĂ .â Contava di costruire una difficile convergenza fra la didattica e il sistema produttivo.

Il Manifesto fondativo del Bauhaus statale di Weimar riportava sulla copertina una xilografia di Lyonel Feininger dal titolo Cattedrale; essa raffigurava una cattedrale sormontata da una torre da cui uscivano tre raggi luminosi che volevano simboleggiare la pittura, la scultura, lâarchitettura (fig.3). âTutti noi architetti scultori pittori dobbiamo rivolgerci al mestiere. La perfezione nel mestiere è essenziale ad ogni artista. Insieme concepiamo e creiamo il nuovo edificio del futuro, che abbraccerĂ architettura, scultura e pittura in una sola unitĂ , e che sarĂ alzato un giorno verso il cielo dalle mani di milioni di lavoratori, come simbolo di cristallo di una nuova fedeâ.
La Bauhaus, sostenuto economicamente dallo Stato e dalla municipalitĂ di Weimar, sarĂ un esempio di scuola democratica, un piccolo ma completo organismo sociale fondato sul principio della collaborazione tra maestri ed allievi. La sua finalitĂ sarĂ lâunitĂ fra didattica e produzione industriale.
Il Programma del Bauhaus
Gropius trasferisce in buona sostanza al Bauhaus di Weimar le tematiche e i contenuti del programma dellâArbeitsrat fur Kunst. Centrale era il tema principale della sintesi di artigianato, mestiere ed arte.
Aderirono allâiniziativa fin dalla fondazione gli artisti Johannes Itten, Moholy-Nagy, Josef Albers, Paul Klee, Wassily Kandinsky, Lyonel Feininger, Gerhard Marcks, Oscar Schlemmer, e il musicista e pittore Arnold Schoenberg.
Gropius rinunciò al titolo accademico di professore introducendo per il corpo insegnanti il titolo artigianale di maestro. PoichÊ agli artisti, maestri della forma, cui erano affidati i vari corsi, non si poteva presupporre una pratica nelle professioni artigianali, furono associati ad essi dei maestri artigiani che dovevano occuparsi della direzione delle officine.
 Erano ammessi ai corsi tutte le persone incensurate senza riguardo allâetĂ e al sesso. Superato un corso elementare generale ed obbligatorio gli studenti entravano in unâofficina del Bauhaus e qui, come apprendisti, compivano il loro tirocinio. Molti fra essi diventarono maestri.
Si instaurarono rapporti amichevoli fra maestri e studenti fuori dal lavoro nelle officine. La comunitĂ partecipava agli spettacoli teatrali, alle conferenze ai concerti, alle feste in costume.
Lâinsegnamento comprendeva tutte le discipline pratiche e scientifiche della produzione artistica: architettura, pittura, scultura. Gli studenti ricevevano unâistruzione sia nel campo dellâartigianato, sia in quello del disegno e della pittura, sia in quello tecnico-scientifico. Lâistruzione artigianale era la base dellâinsegnamento. Ogni studente doveva imparare un lavoro artigianale: il lavoro riguardava la scultura, la ceramica, lâincisione nel legno; il lavoro al tornio e la fusione dei metalli; la falegnameria, la pittura decorativa, il mosaico, gli smalti; lâincisione, la litografia, la stampa dâarte; la tessitura.
 Lâistituzione di un lavoro pratico obbligatorio permetteva di stipendiare gli studenti per gli articoli vendibili e i modelli da loro eseguiti, realizzando in tal modo un sostegno economico agli allievi piĂš capaci.
Nel 1923 una prima esposizione dei lavori della scuola viene allestita nei locali del Bauhaus e al museo di Weimar; espongono le loro opere Klee e Kandinsky (figg.4 e 5);
Marcel Breuer presenta i mobili e le sedie, ancora in produzione per tutti gli anni â90 (fig. 6);


Juker e Wegenfeld espongono una lampada da tavola che diverrĂ famosa (fig.7). Il programma della manifestazione comprende conferenze di Gropius, di Kandinsky e di Oud; concerti con musiche di Hindemith, Busoni, Strawinsky; proiezioni cinematografiche, feste notturne con fuochi artificiali e musica della banda jazz del Bauhaus; sul palcoscenico del teatro municipale di Jena, appena costruito da Gropius ed Adolf Meyer, Schlemmer allestisce un balletto: i ballerini sono travestiti in forme astratte da lui stesso disegnate (fig. 8).

Che il Bauhaus fosse anche un richiamo alla collaborazione delle diverse e contrastanti correnti dellâavanguardia europea è dimostrato da quanti vi insegnarono stabilmente o che fecero sentire la loro presenza, come il sostegno di Teo Van Doesburg, principale esponente, insieme a Mondrian, del movimento del De Stjil o di membri del costruttivismo russo, come El Lissitsky e Malevic.
Non tutto correva liscio fra gli stessi maestri del Bauhaus: Itten e Kandinsky non si sopportavano, e un forte contrasto su arte e politica sorse fra lo stesso Kandinsky e Schoenberg.
Come fece Gropius a comporre questo mosaico di contraddizioni? Egli contava sul carattere innovativo del Bauhaus; da un lato stabilĂŹ un rapporto con la produzione industriale offrendo un enorme potenziale creativo, un grande patrimonio di idee e di capacitĂ , di oggetti di design, mobili, tessuti, stampe dâarte; dallâaltro rese possibile agli artisti dâavanguardia che lo sostenevano, nel campo della pittura e della scultura, un ancoraggio alla realtĂ produttiva e la possibilitĂ di integrarsi con lâarchitettura. Inoltre i maestri vennero aiutati permettendo il loro lavoro privato. Si determinò fin dallâinizio unâatmosfera creativa.
Il Bauhaus, cultura e societĂ .
Con la creazione del Bauhaus e la partecipazione democratica della comunitĂ di insegnanti ed alunni, Gropius si era posto lâobiettivo culturale e politico di creare uno strumento esemplare per costruire una nuova classe dirigente di tecnici e contribuire a risollevare la disorientata societĂ tedesca, punita con dure sanzioni economiche dal trattato di Versailles, peccato originale della Repubblica di Weimar. Gropius ritenne con convinzione che finchĂŠ  lâeconomia e la macchina produttiva rimanevano fine a sĂŠ stesse anzichĂŠ mezzi per liberare sempre piĂš le energie dello spirito dal peso del lavoro meccanic la societĂ non avrebbe trovato un suo equilibrio, un assetto stabile e pacificato.
Lâarte è dunque utile in quanto è arte ed è arte in quanto adempie una funzione nella societĂ ; deve servirsi dei mezzi di produzione dellâindustria, i soli che possono immetterla nel circolo della vita sociale moderna. Il compito del Bauhaus sarĂ quello di conferire unâassoluta chiarezza formale ed originalitĂ a tutti gli oggetti della vita quotidiana. Nessun lavoro sarĂ solo cieca esecuzione, ma, implicando il momento della conoscenza, acquisterĂ un valore creativo.
Ma la stessa possibilitĂ di costruire un sostegno economico al Bauhaus grazie ad un rapporto con i settori produttivi, creò lâoccasione per lâestremismo di destra di sottrarre alla scuola di Gropius la base stessa della sua esistenza. Le officine meno produttive persero di importanza nei confronti di quelle redditizie. La cittĂ di Weimar, amministrata dalla socialdemocrazia che finanziava largamente il Bauhaus, cambiò governo e cominciarono forti contrasti fra il Bauhaus e le nuove autoritĂ della MunicipalitĂ . Cresceva lâostilitĂ dellâopinione pubblica cittadina alimentata dal partito nazionalista che difese strumentalmente gli interessi della piccola borghesia e attaccò duramente la scuola democratica di Gropius.
Tutta lâazione di Gropius per dare vita economica alla scuola era stato un compromesso assai abile. Ma questa volta i suoi sforzi furono vani.
Nel 1924 il governo fece recapitare ai maestri le lettere di licenziamento e le sovvenzioni dello Stato furono tagliate al di sotto del minimo tollerabile. I maestri furono costretti a dichiarare sciolto il Bauhaus, dalla data del 31 marzo 1925.
Ancora una volta Gropius seppe trovare una via dâuscita per salvare la sua scuola. Accettò lâofferta del Consiglio comunale di Dessau che, con lâappoggio dei democratici e dei socialdemocratici, gli chiese di trasferire la scuola nella loro cittĂ e diede ai maestri  lâopportunitĂ di continuare il loro lavoro. Il borgomastro Fritz Hesse, che difenderĂ il Bauhaus in ogni occasione, riuscĂŹ a far concedere i fondi per la costruzione, nel territorio comunale, del nuovo edificio ove avrĂ sede il Bauhaus di Dessau.
Francesco MONTUORI Â 21 maggio 2020


