Successo per il concerto live del Maestro Franco Micalizzi al Parco Schuster di Roma

di Silvana LAZZARINO

Successo per il concerto di Franco Micalizzi & The Big Bubbling Band

Standing ovation per CALIBRO 70’s  concerto Live al Parco Schuster di Roma

Franco Micalizzi durante lo show

Uno degli artisti italiani più apprezzati che ha fatto la storia delle colonne sonore cinematografiche: da “Django Unchained” a “Lo chiamavano Trinità”, Franco Micalizzi lo scorso 17 luglio a Roma a Parco Schuster è arrivato in concerto con la sua Big Bubbling Band, per offrire al pubblico la suggestiva e nostalgica alchimia di alcune delle numerose colonne sonore da lui composte nel corso di una carriera straordinaria e che da Quentin Tarantino a Clucher hanno segnato la storia della Musica nel Cinema.

Il titolo del  concerto “CALIBRO 70’s” è quello del suo ultimo album uscito lo scorso 21 giugno, pieno delle fantastiche atmosfere che lo hanno reso celebre nel mondo come Re della Pulp Music. In prima fila  presente Alessandra Lenzi, figlia di quell’Umberto a cui tanto deve il Cinema italiano di genere “poliziottesco”. Uno spettacolo unico, ad ingresso libero, nel corso del quale più volte gli applausi del pubblico hanno quasi sovrastato la musica di una indimenticabile Band, con musicisti tra i migliori del nostro Paese. Ai Sax: Donato Sensini e Flavio Ianiro (Sax Alto); Daniele Manciocchi e Alessandro Tomei (Sax Tenore); Massimiliano FIlosi (Sax Baritono). Alla formazione delle Trombe, figurano i nomi di Sergio Vitale, Fernando Brusco, Mirko Rinaldi, Luca Iaboni, mentre ai Tromboni Carmine Pagano, Walter Fantozzi, Enzo De Rosa, Luca Giustozzi. Al Piano Paolo Iurich e alle Tastiere Luciano Zanoni; al Basso Elettrico Mattero Carlini e  alla Chitarra Elettrica Alfredo Bochicchio. La Batteria, infine, affidata alla maestria e all’esperienza di Cristiano Micalizzi.

Valentina Ducros e Luca Velletri

Valentina Ducros e Luca Velletri non hanno tradito le aspettative dei fans del Maestro, accorsi da più parti d’Italia: i due cantanti, veterani della Big Bubbling Band e talenti nostrani, sono da anni vocalità consolidate a livello internazionale. Altra voce importante quella della famosa Soprano giapponese Yasko Fujii, che ha incantato i presenti sulle musiche de “L’ Ultima Neve di Primavera”, facendo vibrare le parole scritte dall’indimenticabile Giorgio Calabrese e rimaste nel cassetto per tantissimi anni.

Più di due ore di un concerto-recital che ha visto centinaia di persone attente ed emozionate ricordare un intero arco di storia della Musica del nostro Paese: un inizio roboante con  Stridulum Theme (Stridulum) , per poi proseguire con Running to the Airport (Il cinico, l’infame, il violento) e Caccia al cinese (sempre tratto da Il cinico, l’infame, il violento). A proseguire con Detecting the Boss e  Affanno (Roma a mano armata per entrambi). Ecco poi arrivare potente il pezzo trainante dell’ultimo disco del Maestro, che ha dato il titolo anche alla serata:  CALIBRO 70’s. Sono seguiti poi i i ritmi serrati, grazie a Folk and Violence (da Napoli violenta), mentre ad allentare la tensione musicale diffusasi nel pubblico la voce di Valentina Ducros con I Want it all, per poi passare con Luca Velletri ad un crescendo con il celeberrimo Trinity (Lo chiamavano Trinità), da lui cantato per l’occasione.

Verso la metà del concerto, gli spettatori divertiti e deliziati hanno battuto a scena aperta le mani per Italia a mano armata (dal film omonimo) e  Lupin  (di Franco Migliacci e Franco Micalizzi) interpretato ancora una volta dalla bella e brava Valentina Ducros.

Yasko Fujii

Dall’ultimo disco sono state fatte ascoltare anche le melodie di Muscoli, per poi avvicinarsi con bellezza e ritmo al finale attraverso brani tratti dal repertorio di questo amatissimo compositore giunto alla soglia degli 80 anni con la vitalità di un ragazzino:  Hospital Sequence  (Stridulum ), Winter in Berlin, The Big FIight (Genova a mano armata), L’ultima neve di Primavera (dall’omonimo film, cantata dalla seconda voce femminile avvicendatasi nella serata, Yasko Fujii).

A chiudere il concerto Delitto sull’autostrada (dall’omonimo film), Bargain with the  devil (secondo pezzo cantato da Luca Velletri durante il concerto), Roma a mano armata, Hot spots (La banda del gobbo) e Stridulum finale.

Marco Tullio Barboni e Alessandra Lenzi

Divertimento, vibrazioni, luci e colori: a godere di tutto questo un pubblico caloroso intervenuto per omaggiare un vero gentiluomo della musica italiana. In mezzo ai brani suonati da una Big Bubbling Band più in forma che mai,  tanti aneddoti e ricordi di vita direttamente dalla viva voce di Micalizzi; e perfino saluti dal palco: alla produttrice cinematografica Carlotta Bolognini, allo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni accompagnato dalla giovane figlia regista Ginevra, a Graziano Marraffa Direttore dell’ Archivio Storico del Cinema Italiano; e poi al regista e doppiatore Giovanni Brusatori,  al compositore e direttore d’orchestra Stefano Mainetti, alla cantautrice Mariella Nava. Seduto di fianco alla Nava, in platea, c’era Fabio Massimo Cantini, l’autore delle musiche, tra i tanti successi in carriera, di: “La nevicata del 56” e  “Solo lei” (F. Leali e poi Mina), ma anche di innumerevoli altri successi cantati da Mina, insieme a tante sigle televisive per bambini come “Il grande Mazinga”, “Daltanius”, “Pinocchio perche’ no?”, “La fantastica Mimi’”, “Cybernella” ( i Vianella) ecc.

Tra il pubblico anche una autorità della Musica internazionale: l’uruguaiano Hector Ulises Passarella, tra i più famosi bandoneisti al mondo, autore di quel magico suono da lui stesso eseguito con il suo bandoneon e che ha contribuito a rendere celebre nel mondo la colonna sonora di un film Premio Oscar come Il “Postino”.

Non solo Musica e Cinema, comunque: anche tanta Bellezza. Con fasce al seguito, a scattare foto e ad intrattenersi con il  bartender acrobatico della serata (Davide,  messo a disposizione dal Maestro per i suoi invitati speciali), molta ammirazione e curiosità hanno suscitato quattro finaliste laziali del concorso nazionale “Una ragazza per il Cinema” giunte a Parco Schuster, che a Taormina il prossimo settembre si contenderanno la fascia nazionale insieme a tutte le finaliste d’Italia:  Silvia Terriaca, Sara Maurelli, Anxhela Marina Kothere, Ginevra Pianelli (capitanate per l’occasione direttamente dal loro patron regionale, Massimo Meschino). Non è passato inosservato il fascino di Nusia Gorgone, in prima fila, attrice e cantante, e di Jinny Steffan, al seguito dello stilista erede dell’indimenticabile Fausto Sarli:  Carlo Alberto Terranova.

Hanno seguito con entusiasmo lo spettacolo anche il fisico nucleare Sergio Bartalucci, la Prof. Emilia Costa, autentico luminare della Psichiatria del nostro Paese; e poi presenze ricorrenti ai concerti del Maestro, come la instant designer Monica La Barbera; la disegnatrice Daniela Prata; la cantante venezuelana Gisela Lopez accompagnata dal M° chitarrista Giovanni Caruso; l’appassionato di colonne sonore Enrico Mangini ed il conduttore tv  Anthony Peth.

Il riconoscimento più rilevante al Maestro, lo ricordiamo, è rappresentato dalla collaborazione con Quentin Tarantino, che ha utilizzato i temi di Micalizzi per Django Unchained ” e “ Grindhouse  A prova di morte”; mentre il riconoscimento a lui più caro, è probabilmente ad ogni concerto l’affetto del suo pubblico, che continua a seguirlo dopo 50 anni di ininterrotta attività. Una carriera che ha preso piede alla fine degli anni Sessanta in Italia e all’estero: proprio in quegli anni infatti Micalizzi inizia a scrivere colonne sonore con la nuova serie di Western all’italiana, cui seguono negli anni Settanta musiche per la serie di film polizieschi, i cui temi verranno ripresi dallo stesso Maestro proprio con la Big Bubbling band formata nel 2005 con la quale ha iniziato esperienze di “crossover” con famosi rapper italiani. Una carriera in cui si è distinto per l’eclettismo, la poliedricità e l’innovazione, affermandosi come indiscusso punto di riferimento in ambito artistico internazionale.

Confesso di essere stato molto fortunato, perché con la Musica ho fatto il lavoro che più amavo, e non ho ancora finito”

ha dichiarato l’artista. Dal palco il Maestro Micalizzi ha voluto ricordare lo scrittore Andrea Camilleri scomparso recentemente. 

La BIG BUBBLING BAND

è un’orchestra di 20 elementi con la quale il Maestro esegue le sue numerose colonne sonore e in particolare i temi dei “poliziotteschi” degli anni ’70 e ’80, molto richiesti da un pubblico di appassionati. Inoltre, tanti artisti Hip Hop in Italia e soprattutto negli USA utilizzano campionamenti tratti dai suoi temi polizieschi per brani “Rap” di successo.

Tra i circa 100 film di cui ha curato le colonne sonore oltre ai citati “Lo chiavano Trinità‘” diretto da E.B.Clucher, con Terence Hill e Bud Spencer, e “L’ultima neve di primavera“, il cui tema conduttore balza ai primi posti della Hit Parade discografica sia in Italia che all’estero, vanno poi menzionati: ” Il piatto piange” (dal romanzo di P. Chiara) – Regia di Paolo Nuzzi; “Alla mia cara mamma ...”  Regia di Luciano Salce e  “Giovannino” (dal romanzo di Ercole Patti) – Regia di Paolo Nuzzi.

Di grande successo anche ” Nati con la camicia” e “Non c’è due senza quattro“, entrambi diretti da E.B.Clucher con Terence Hill e Bud Spencer.

Come nessun altro in Italia il Maestro Franco Micalizzi ha contribuito alla nascita, allo sviluppo e al rilancio di quella che è stata ribattezzata Pulp Music, nata nei lontani anni Settanta grazie a pellicole di polizieschi come “Il cinico l’infame il violento”, “La banda del gobbo”, “Roma a mano armata”, “Napoli violenta” e molti altri, e rivalutata dopo il successo planetario di Pulp Fiction di Quentin Tarantino.

Come tutti gli innovatori, le nuove generazioni gli rendono tributo artistico; ne sono esempi rapper come Turi, Colle Der Fomento, jazzisti ormai popolarissimi come Fabrizio Bosso o crooner di successo come Mario Biondi.

Silvana LAZZARINO    Roma luglio 2019