“Sortilegio”. Come essere “presi per incantamento”: Alex Cecchetti negli spazi espositivi di Forof ( Foro Traiano, 1)

di Nica FIORI

“Torneremo foreste, forse torneremo onde. / La nostra identità verrà dissolta, il nostro ego dimenticato. / Torneremo corallo, torneremo meduse. La vita è un passatempo magico”.

Con queste ammalianti parole l’artista Alex Cecchetti ci introduce alla sua mostra “Sortilegio”, che si tiene a Roma negli spazi di FOROF dal 16 novembre 2022 al 15 aprile 2023.

Ci troviamo in un contesto molto particolare, quasi di fronte alla Colonna Traiana, all’interno di Palazzo Roccagiovine, dove gli scavi eseguiti a partire dal 2001 hanno riportato alla luce i resti dell’abside orientale della basilica Ulpia e una ricca pavimentazione di marmi pregiati, quali il pavonazzetto, il giallo antico, il verde africano, che costituiscono la più vasta area pavimentale marmorea del complesso traianeo. Indubbiamente si tratta di uno dei più rilevanti rinvenimenti degli ultimi anni, che ha permesso di ridisegnare la topografia dell’area.

1 Presentazione di Sortilegio

È stata un’idea di Giovanna Caruso Fendi – appassionata di arte come la nota genitrice Alda Fendi – quella di predisporre gli ambienti, sia ipogei sia al pianterreno, per ospitare FOROF (termine che deriva da “Foro” come il Foro Traiano e “F” come Fendi), ovvero una nuova realtà di imprenditoria culturale che coniuga archeologia e arte contemporanea, storia e sperimentazione, offrendo servizi diversificati e, in particolare, due mostre l’anno, ognuna della durata di circa 5 mesi, affiancate da attività didattiche dedicate ai progetti ospitati e al patrimonio archeologico custodito nei suoi spazi.

La mostra attuale, a cura di Maria Alicata, ci parla della natura in modo molto originale, quasi sciamanico. Il “sortilegio” (dal latino sortilegus, ovvero che legge le sorti) per sua definizione è un’operazione magica che permette di ottenere su oggetti o persone un effetto voluto e in senso esteso un evento, fatto, situazione che ha in sé, o negli effetti che produce, particolari suggestioni di mistero e di magia.

Alex Ceccchetti

L’eclettico Alex Cecchetti (artista, poeta, giardiniere e coreografo, nato nel 1977, “morto nel 2014 e risorto nel 2021”) ha, in effetti, concepito un’esposizione site specific in un luogo denso di storia che, più che una mostra, vuol essere un “incantamento”. Solo chi è in-cantato (cantato dentro) può rinascere a nuova vita. È il mito che rivive, il rifarsi alle origini primordiali fuori dal tempo, che egli cerca di trasmettere ai visitatori attraverso una rappresentazione tattile e poetica, estetica e materialista, in armonia con la natura, che viene evocata dai suoi elementi.

Per fare ciò si è servito della collaborazione di artigiani che hanno realizzato, sotto la sua guida, stoffe e altri manufatti in grado di stimolare i sensi e favorire il nostro benessere fisico e spirituale: un benessere che raggiunge il culmine quando ci sdraiamo all’interno delle sue meduse-amache, delle strane installazioni che ci fanno sognare riportandoci emblematicamente in una placenta materna.

3 Medusa-amaca

L’artista ci fa sentire suoni, narrazioni, sapori e profumi che ci inebriano, attirandoci verso

un erotismo generoso di orgasmi, perché amare qualcosa, esserne attratti è la forma più alta di conoscenza. Tutto il sapere non è altro che il risultato del potere di seduzione dell’universo”.

Se pensiamo ai fatti negativi che accadono quotidianamente nel nostro mondo, abbiamo la sensazione che stiamo precipitando in una situazione di non-ritorno. Alcuni eventi trasmettono una tale violenza che lo stesso pianeta ne rimane sconvolto e ci si rivolta contro con carestie, pandemie, cambiamenti climatici, terremoti. Solo se si ritorna a un rapporto armonioso con la Natura, a un vero rapporto d’amore, essa ci potrà ripagare con qualcosa di nuovo e forse potremo edificare il nuovo sulle rovine del passato. Qualcosa di simile deve aver provato il nostro artista, visto che sostiene di essere tornato nel 2021 a nuova vita, ovvero a una nuova consapevolezza.

Invitandoci a identificarci con la natura, Sortilegio ci ricorda che dobbiamo la nostra vita ad altre specie, così come dobbiamo l’aria che respiriamo agli oceani e alle foreste.

Noi siamo natura, siamo parte di essa, non smettiamo di esserlo neanche da morti. Ma è il nostro essere specie, il nostro essere vita che è in pericolo”, dice Alex Cecchetti, evidenziando come “Nell’urgenza ecologica che stiamo vivendo oggi, è fin troppo chiaro a tutti quanto sia controproducente controllare e sfruttare la Natura come una risorsa a cui non è dovuto nulla, neanche il rispetto”.

L’itinerario espositivo di Sortilegio ha inizio al pianterreno con le Pitture Botaniche (2021 – 2022) che l’artista definisce “collaborazioni con altre forme di intelligenza come piante, fiori e stagioni”. Si tratta di pitture realizzate con le antiche tecniche dell’impressione e della tintura naturale; opere installate in modo da far risaltare i colori, le forme e le impressioni, che divengono dispositivi per attivare narrazioni e storie. Accanto a queste, per la prima volta, vengono esposti i Vasi Rivoluzionari, grandi vasi da giardino smaltati su cui sono riportate poesie composte dall’artista; installati su tappeti di lavanda, luppolo e ibisco, questi oggetti si pongono a metà tra elemento decorativo, espediente narrativo ed elisir dai profumi inebrianti.

4 Sortilegio, piano terra
5 Un Vaso rivoluzionario

Un’altra sua poesia, che può anche essere cantata, come ha fatto lo stesso autore nel corso della presentazione, è dipinta su un’opera intitolata Il guardiano, raffigurante un pavone dalla cui coda occhieggiano innumerevoli occhi. Gli stessi occhi che nel passato erano visti come simbolo dell’onniscienza di Dio.

6 FOROF, Il Guardiano, ph.Monkeys Video Lab

Pure sorprendente è Essence (2020), una composizione scultorea che fa pensare alle foreste equatoriali, mentre in realtà è realizzata con legni nostrani profumati (il cipresso, il cedro e il cirmolo). È un’opera che nasce da una riflessione sul tempo e sulla sua misurazione attraverso la vita degli alberi, poiché all’equatore le stagioni sono tutte uguali, e non si possono pertanto misurare gli anni dal numero dei cerchi concentrici, che invece sono evidenti nei tronchi alle nostre latitudini, rendendo possibile la dendrocronologia.

Un insieme di piante raccolte nei giardini e nei parchi di Roma compone un anticipo di Love Bar, un’installazione ambientale ideata da Cecchetti nel 2012 e in continua evoluzione, che sarà protagonista di uno degli Episodi che fanno parte del programma ideato dall’artista per approfondire i temi della mostra a partire da dicembre.

Le piante serviranno anche per preparare cocktail, pozioni magiche, elisir che fanno innamorare le persone, come ha annunciato l’artista. Tra le piante troviamo anche l’alloro che, come racconta il mito di Apollo e Dafne, è la pianta della poesia, anzi è come “la parola poetica che ci sfugge”.

La discesa nei sotterranei permette di immergersi lentamente in una dimensione marina, un contesto onirico in cui alcune Meduse – amache ispirate allanimale planctonico marino, illuminate e coperte di organza di seta come fossero lanterne – accolgono i visitatori e i loro sogni. C’è una medusa il cui colore predominante è il giallo, ottenuto dal finocchietto raccolto presso Maccarese, un’altra il cui verde clorofilla è dato dalle alghe marine e da piante lacustri, quasi a simboleggiare l’acqua, componente preponderante del bel celenterato e oltretutto apportatrice di vita, e c’è anche il colore rossastro di un’altra medusa, ottenuto dalle radici rosse della robbia, a simboleggiare il sangue, come pure il fuoco, che è alla base di ogni trasformazione alchemica.

7 Una Medusa-amaca

Per l’area archeologica Cecchetti ha ideato Onda, una scultura altalena su cui i visitatori sono invitati a sedersi e dondolarsi, ispirata alle forme sottomarine e realizzata in legno, ceramica e tessuto. Afferma l’artista:

“L’altalena è come un’onda che va e viene come il giorno, la notte, il vento e le stagioni. –  E se tutto va e viene perché non dovremmo anche noi andare e venire come l’amore?”

Ad amplificare questa dimensione sottomarina, in quest’area vengono proiettati dei filmati girati dall’artista nel corso delle sue immersioni nei diversi oceani del mondo, una sorta di diario di viaggio subacqueo.

8 Sortilegio, ambientazione marina

Una colonna adagiata sul pavimento, un capitello e altri resti architettonici vengono come sommersi dall’azzurro oceanico denso di pesci e altri esseri vibranti di vita.

9 Sortilegio, sito archeologico ipogeo.

Anche alcune conchiglie sistemate ad arte sull’antico pavimento marmoreo della basilica Ulpia alludono all’acqua che ricopriva i marmi prima della loro riscoperta e quindi al passaggio dall’acqua all’aria, che ha segnato la loro rinascita.

Nica FIORI Roma 13 Novembre 2022

“Alex Cecchetti. SORTILEGIO”

16 novembre 2022 – 15 aprile 2023

Palazzo Roccagiovine, Foro Traiano 1 Roma

www.forof.it