“Ottavi” di Bruno Ceccobelli al MACC (Torgiano, PG), un’importante esposizione di preziose ceramiche a lustro.

redazione

Bruno Ceccobelli

OTTAVI

a cura di Lorenzo Fiorucci

Bruno Ceccobelli

OTTAVI è l’armonioso titolo della mostra di ceramiche dell’artista Bruno Ceccobelli, ospitata nelle sale espositive del MACC (Museo d’Arte Ceramica Contemporanea di Torgiano), nella nuova sede di Palazzo Graziani Baglioni.

Un esordio della stagione espositiva invernale per un palazzo tornato a nuova luce dopo i recenti restauri e grazie anche all’impegno dell’assessore alla cultura Elena Falaschi che ha messo in campo una serie di attività che si apprestano a far diventare lo spazio un importante e vivace centro di promozione delle arti contemporanee in Umbria.

Infatti, a poco meno di un mese dall’inaugurazione dell’opera SEGNALE/PORTALE Architettura/Natura di Ugo La Pietra sistemata nel parco delle sculture di Brufa, il Comune di Torgiano cala un altro asso invitando per l’inaugurazione della stagione invernale, un artista di qualità come Bruno Ceccobelli.

Bruno Ceccobelli

Sarà infatti proprio l’artista di Todi, ma artisticamente cresciuto a Roma, a presentare una preziosa mostra di ceramiche a lustro realizzate in collaborazione con il ceramista Attilio Quintili, in un percorso espositivo curato dallo storico dell’arte Lorenzo Fiorucci.

La mostra prende il nome dagli Ottavi musicali di origine pitagorica, ma letti dall’artista secondo le interpretazioni del mistico maestro di danze sufi Georges Ivanovic Gurdijeff, e presenta alcuni lavori dalla forte intensità cromatica, oltre che simbolica, come caratteristica tipica di Ceccobelli. La sua ricerca, come chiarisce il critico Lorenzo Fiorucci:

“non cede mai alle leziosità della tecnica che rimane subalterna al valore simbolico che conferisce ad ogni sua opera, ma si apre all’indagine di un altrove, di ciò che c’è, ma che non appare come immediatamente visibile allo sguardo comune. Ceccobelli travalica la fisica stessa dell’opera navigando in mare aperto, libero dai lacci e lacciuoli materici e tecnici, per approdare in una dimensione Metafisica che trascende dal tangibile, stilistico e materiale”.

Un’ appendice della mostra sarà invece allestita presso il Museo del Vino di Torgiano nello stesso Palazzo Graziani Baglioni. La mostra di Torgiano che inaugurerà il 18 dicembre 2021 alle ore 11.00, è l’occasione per immergersi in un percorso spirituale e conoscere ulteriormente la ricerca di uno degli artisti più significativi del nostro tempo, grazie anche al prezioso catalogo editato da Freemocco edizioni, Deruta che punta a sostenere l’arte, offrendo gratuitamente agli artisti una pubblicazione.

Bruno Ceccobelli: OTTAVI

a cura di Lorenzo Fiorucci

Torgiano, MACC, Sede Palazzo Graziani Baglioni 18 dicembre 2021 – 27 febbraio 2022 inaugurazione sabato 18 dicembre ore 11.00

Catalogo: Freemocco Edizioni, Deruta (€ 10.00)

Biografia sintetica

Bruno Ceccobelli nasce a Montecastello di Vibio (PG), il 2 settembre 1952, ma molto presto si trasferisce a Roma dove il talento per l’arte affiora già in tenera età. Nel suo percorso di avvicinamento all’arte incontra l’artista Toti Scialoja, al quale riconosce lo status di maestro diplomandosi all’Accademia di Belle Arti di Roma. Negli anni studia artisti come Malevich, Kandinskij, Klee, De Chirico, Brancusi, Beuys, Miró, Dalí, Tàpies, Magritte, trovando in ognuno fonte di preziosi insegnamenti. Completa la sua eclettica formazione giovanile con lo studio delle filosofie orientali Zen e Taoismo.
Dalla seconda metà degli anni Settanta fa parte degli artisti che si insediano nell’ex-pastificio Cerere, a Roma, nel quartiere San Lorenzo, un gruppo di creativi poi noti come “Nuova scuola romana”. La sua ricerca è inizialmente di tipo concettuale, per poi giungere a un’astrazione pittorica che approda a un vero e proprio simbolismo spirituale.

Ha esposto in numerosi e importanti contesti in Italia e all’Estero, prendendo parte anche alla Biennale di Venezia del 1986 e due anni prima, sempre in occasione della Biennale, è invitato nella sezione “Aperto 84”. Nel 1996 partecipa inoltre alla Quadriennale romana. Tra le numerosissime mostre in Italia e all’estero, si segnalano: 1980 Biennale des Jeunes, Parigi; 1983 Galleria Salvatore Ala, New York; 1985 Galleria Sperone Westwater, New York; 1986  Galleria Akira Ikeda, Nagoya, Giappone; 1987 “Letto nel buio”, Studio Marconi, Milano; Galleria Marianne Deson, Chicago; 1988 Galleria Jack Shainman, New York; Caffè Florian, Venezia; 1989 Galleria Mayor Rowan, Londra; Galleria Thomas Carstens, Barcellona; 1993 Museo Centro Saydie, Bronfman, Montreal; 1994 Ambasciata Italiana Dakar, Senegal; 2002 Galleria B.M.B, Amsterdam; 2003 “Classico Eclettico” Museo Archeologico, Villa Adriana, Tivoli; 2004 “L’eternità è la vera medicina”, Gibellina, Sicilia; 2007 “Longa marcia post-temporale”, Fondazione VOLUME!, Roma; 2008 “Invasi”, Fondazione Pastificio Cerere, Roma; 2009 “Attici unici”, Galleria l’Attico, Roma; 2011 “Schöne Träume”, Rovereto; 2012 “Eroi d’Eros”, Catania, itinerante al Museo d’Arte Moderna di Buenos Aires nel 2013; 2014 “Terra Cotta”, La Rinascente, Padova;“Port’Ostensorio”, Galleria Susanna Orlando, Pietrasanta; 2015 “Capovolgere”, Fondazione Pastificio Cerere, Roma;“Icons”, Accademia di San Pietroburgo, Russia; 2016 “Ceccobelli e le icone della Collezione Classense”, Museo Nazionale, Ravenna e Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Ravenna; 2017 “Autoritratti da dentro”, Palazzo Podestarile, Montelupo Fiorentino;
2019 ”Collezione Farnesina”, India Art Fair, Nuova Delhi, poi itinerante: Calcutta e Mumbai; ”Doppia Luce”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia;“25 libri 25 artisti”, Williamson Gallery, Los Angeles (USA) e “MORMORIIMARMOREI”, Museo Collicola, 62° Spoleto Festival.

Attualmente è tornato a vivere in Umbria a Todi dove è intento nel perseguimento della sua ricerca artistica.