Miti di Cappadocia. Il “nuovo barocco surreale” di Aydan Uğur Ünal dal prossimo 23 Giugno al Museo Venanzo Crocetti

di Elena GRADINI

Miti di Cappadocia

Aydan Uğur Ünal al Museo Venanzo Crocetti, Via Cassia 492

Nelle opere dell’artista turca Aydan Uğur Ünal si cela un mondo antico caratterizzato da tutto quel repertorio storico, artistico ed archeologico che caratterizza la Turchia, sua terra di origine. 

I suoi lavori possono essere interpretati come delle chiavi di lettura capaci di creare delle connessioni tra lo spettatore e il mondo che appare davanti ai suoi occhi. Aydan mostra attraverso la bellezza della sua arte, concettuale e scientifica insieme, tutto quel complesso universo che ha caratterizzato nel corso dei secoli la Turchia; storie lontane dal Bosforo, miti e leggende di antiche divinità primordiali quali Cibele, la Madre Terra, le atmosfere dorate di Istanbul, i tramonti sul mar Egeo, il Corno d’Oro, la Cappadocia con i suoi paesaggi lunari, le valli e le antiche chiese rupestri.

Tutto questo universo di ricordi e suggestioni viene bene articolato sulla tela grazie all’utilizzo del colore ad olio che dona particolare brillantezza alle rappresentazioni, ma soprattutto ci si sente trasportati nella sua particolare visione grazie alla complessità dello stile da lei adottato. L’artista infatti ha introdotto una tecnica pittorica da lei inventata dal nome “New Barocco Surreale”.

1- Cappadocia, Goddess Epona Technique: Epox mix 20×30

Un titolo complesso che tuttavia è una necessaria chiave di lettura per avvicinarsi alle sue opere e comprenderle pienamente. I miti, le divinità, la Grande Madre Cibele; tutto viene trattato con una ricerca sulla superficie pittorica in cui il colore viene steso in modo densamente materico, ripetendo dei moduli, delle linee grafiche complesse che si articolano nello spazio e, mentre possono risultare complesse ad un primo approccio, divengono poi chiarissime quando si impara a leggerle con l’occhio del pensiero e della conoscenza.

2-Cybele 150×80, triptych (3 pieces) (50×80) technique: Oil painting

Appaiono così, nascosti nelle pieghe del pennello, corpi leggiadri danzanti, città, cupole dorate, dee protettrici delle ciclicità della vita, e poi ancora le coste di Istanbul, addormentata da millenni tra il Mar Nero e il Mar Egeo. Nazione dalla storia tessuta come un ricamo antico tra l’Europa Orientale e l’Asia Occidentale, le cui radici culturali affondano nell’Antica Grecia, nella Persia e negli Imperi romano, bizantino e ottomano. La cosmopolita Istanbul, sullo stretto del Bosforo, ospita l’emblematica Santa Sofia, con la cupola monumentale e i mosaici cristiani, l’imponente Moschea Blu, il palazzo Topkapi un tempo residenza dei sultani, o la modernità della capitale Ankara.

3-City of Fairies Istanbul 50X70 Technique: Oil painting

Tutta questa tradizione vive nelle sue opere, dove Nuovo Barocco Surreale è un’espressione frutto di una complessa ricerca attuata da Aydan Sabb; un invito alla lettura dell’opera, barocca nella sua complessa ricchezza di dettagli e particolari, e surreale perché può essere compresa solo attuando quel processo di percezione visiva che va oltre il primo aspetto delle cose. L’immaginazione viene così in nostro aiuto per svelarci i suoi mondi antichi fatti di fiabe, antichi miti mediorientali, musiche, profumi, spezie e suggestioni dalle mille e una notte che la sua eccezionale terra sa offrire.

Elena GRADINI   Roma  4 Giugno 2023