Mariangela Padalino: “Creare sul territorio laboratori di arte e cultura per togliere i ragazzi dalla strada. Le istituzioni coinvolgano imprese, associazioni e singoli cittadini sul modello delle partnership pubblico privato”.

P d L

Mariangela Padalino (Milano, 1966), dopo aver svolto studi a carattere amministrativo, si è specializzata in Sociologia e Scienze della Comunicazione; lavora da  anni nell’ambito della comunicazine ed attualmente opera in una grande azienda dove ricopre ruoli manageriali; è stata imprenditrice e Consigliere di amministrazione, nonchè impegnata a livello sindacale. Si presenta alle elezioni del 25 settembre candidata alla Camera dei Deputati per la lista Noi Moderati nel collegio plurinominale Lombardia 1 P01, Milano, Magenta, Rozzano.

La prima domanda che vorrei porle riguarda il territorio dove concorre per un posto in Parlamento, cioè il collegio plurinominale Lombardia 1 P01; è un territorio che comprende Milano, Magenta, Rozzano  e quindi è allo stesso tempo da un lato molto ampio e dunque impegnativo, dall’altro ricco di potenzialità anche dal punto di vista artistico che però non sembra vengano ben sfruttate; come pensa di poter migliorare tale situazione? Può dirci se ha pensato e se ha in cantiere progetti dal punti di vista artistico culturale in grado di  svilupparne le caratteristiche?

Stiamo parlando di una città come Milano, cosmopolita,  dove le banlieu non sono più solo le periferie ma sono soprattutto le cittadine appena fuori dai suoi confini, quindi anche quei 77 comuni che fanno parte del mio collegio, da Legnano a Rozzano. Territori dove spesso  il disagio sociale è  forte,  dove  gira la droga e dove c’è violenza  tra i giovani. E questo fenomeno non è solo milanese  ma si ripropone pressoché in  tutte le grandi città italiane. Ma nelle periferie a causa del loro tessuto sociale sfilacciato, le bellezze dei territori non si percepiscono più,  perché si è troppo impegnati a sopravvivere. D’altro canto però, spesso accade che proprio questi luoghi di confine, che sembrano abbandonati, diventano i principali  incubatori  di nuovi talenti. Giovani che riescono a sviluppare le loro passioni grazie a una spinta di riscatto sociale.  Non a caso Biagio Antonacci abitava  a Rozzano e Ghali a Baggio. Qualcuno ce la fa quindi,  ma tanti altri no. Ma io sono convinta  che la cultura è l’arte sono 2 elementi che possono affrancare tanti giovani dal disagio sociale. Un aiuto potrebbe essere  la creazione  di laboratori di arte e cultura dove i ragazzi  studenti  possono mettersi a disposizione di tanti altri nell’insegnamento della musica, del disegno e di ogni forma d’arte. Studenti che vivono e conoscono il territorio in cui operano e che sono in grado di  valorizzarlo insieme ai talenti di coloro che  frequentano i laboratori. Perché dal bello nasce il bello che migliora la vita e i quartieri.

Un’attività  che  toglierebbe anche tanti ragazzi dalla strada  che spesso per loro rappresenta una  trappola oltra a creare  una certa sensibilità al tema che potrebbe cambiare la cultura. Inoltre la nostra Italia e piena di bellezze culturali. E sono  Talmente  numerose che ormai le diamo per scontate, non le vediamo più. E invece è proprio la cultura – insieme all’unicità del nostro territorio-  la nostra  principale ricchezza anche economica sulla quale dobbiamo investire di più e per la quale dobbiamo essere orgogliosi perché nessun altro Paese ha una cultura come la nostra!

La seconda domanda  riguarda la considerazione che la cultura sembra essere una delle grandi assenti nei dibattiti e negli incontri che si vanno facendo in questi giorni precedenti il 25 settembre; è pur vero che temi drammatici di stretta attualità si pongono inevitabilmente all’attenzione di tutti e tuttavia proprio questo lascia credere che l’argomento  ‘cultura ‘ continui ad essere considerato del tutto secondario. È possibile superare questa condizione a suo parere? E in questi giorni che precedono le elezioni cosa si ripromette di fare?

Ovviamente quando si fa fatica ad arrivare alla fine del mese la cultura diventa una delle ultime priorità. Ma nel programma di NOI MODERATI  non è proprio così. Abbiamo una sezione intera dedicata a questo tema. Solo per citare un paio di punti  noi vogliamo che le istituzioni coinvolgano imprese, associazioni e singoli cittadini con strumenti di collaborazione rapidi, sul modello delle partnership pubblico privato, con palinsesti di iniziative aperte al pubblico all’interno dei grandi luoghi d’arte e di cultura per avvicinare all’arte tutti ma soprattutto per avvicinare le nuove generazioni. Inoltre vogliamo introdurre nuove agevolazioni fiscali per i benefattori che contribuiscono alla tutela del patrimonio artistico e culturale e al loro sviluppo.

Le chiedo infine se la cultura e l’arte possano essere un’arma da utilizzare anche in una campagna elettorale dominata come quest’ultima da ben altre tematiche.

Si lo è, perché arte vuol dire  sviluppo dell’economia e creazioni di posti di lavoro. L’Arte ben valorizzata  aiuta il brand “Italia” contribuendo a sostenerne le.eccellenze come la moda e il design di cui Milano ne è una delle principali capitali al mondo.

P d L  20 settembre 2022