“Manifesti d’artista. 1522 – Roma per le donne”; la mostra per la Giornata contro la violenza sulle donne è visibile online fino al 13 dicembre

di Silvana LAZZARINO

I Manifesti sono esposti presso il colonnato esterno dell’Auditorium Parco della Musica

L’universo femminile a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso ha lottato per uscire da quel ruolo subordinato rispetto alle figure maschili riuscendo a decidere liberamente della propria vita. Col tempo le donne hanno saputo conquistarsi gli stessi diritti degli uomini, diritti civili e sociali, tra questi il diritto al lavoro che ha loro permesso di mostrare le proprie risorse e capacità, affermandosi tanto nella politica, quanto in ambito imprenditoriale, ricoprendo ruoli che prima erano impensabili.

Sempre più le donne si stanno affermando nel campo della medicina e della scienza, ma anche in politica ricoprendo ruoli di rilievo. In questi ultimi anni la donna si è costruita un ruolo sempre più preciso e significativo con funzioni dirigenziali ad indicare come talento e capacità possano superare qualsiasi barriera ideologica e sociale.

Nonostante queste conquiste abbiano permesso alle donne di avere più forza e voce, resta sempre un’ombra ad imprigionarle: quella della violenza che le minaccia facendole sentire indifese e sole. Vittime di violenze, la maggior parte di esse si trova nell’impossibilità di reagire e trovare la forza per dar voce ad un dolore non solo fisico, ma anche morale con cui sono costrette a convivere. Un dolore quello causato dalla violenza sulle donne che le ferisce fuori e dentro, nel corpo e nell’animo e che diventa un peso insopportabile se alla lunga restano sole.

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2020, lo scorso 25 novembre il Campidoglio ha dato il via, con un’inaugurazione in modalità online nel rispetto delle normative anti Covid-19, alla mostra “Manifesti d’artista. 1522 – Roma per le donne dove sono riunite le opere delle studentesse e degli studenti che promuovono i servizi antiviolenza della città.

Promossa  da Roma Capitale in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Fondazione Musica per Roma, l’iniziativa realizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, propone 20 manifesti realizzati dalle studentesse e dagli studenti delle Scuole e Accademie di Arte di Roma con il claim “Scelgo la libertà”, selezionati attraverso una call pubblica, esposti e fruibili già dallo scorso 23 novembre in modalità digitale sui siti di Roma Capitale e Fondazione Musica per Roma.

Tre parole: “scelgo la libertà” che ogni donna è tenuta a pronunciare anche se si trova in una situazione di violenza. Tre parole che gli studenti e studentesse sono stati chiamati a rappresentare, prendendo le distanze dagli stereotipi e invertendo l’immaginario collettivo intorno alla violenza di genere. Ciascun studente e studentessa ha restituito mediante la propria creatività e il proprio sentire il significato delle tre parole, in alcuni casi anche declinandole in modi e tempi diversi.

Ogni opera sviluppata come manifesto d’artista, attraverso le immagini racconta la forza, il coraggio e la determinazione sia delle donne che sono riuscite già a dire “Scelgo la libertà”, sia di tutte quelle che lo diranno.

Questi i titoli delle opere in mostra: “Diario Polifonico” di Chiara Amici in collaborazione con la fotografa Antonella Fiorillo;Supereroina di tutti i giorni” di Alessio Gennaro; “La lotta non è finita (riprendiamoci la vita!) di Valentino Chidiac; “Filo di Arianna” di Francesca Ansanelli; “Libera dal ratto” di Alessio Gennaro; “We Fight Back!” di Valentino Chidiac; “Solidarietà rosa” di Lucrezia Nicotra; “Svincolar(e…)” di Caterina Tahan; “Non mi nascondo” e “Violenza” di Alessio Corcio; “Fuori” di Eleonora Mossi;Io sono, io posso”, proposta in tre diverse declinazioni, di Michela Angelucci; “Danzando” di Fany HU; “La Maddalena” di Mattia Trabalza; “Libel – La libellula” di Maria Grazia Splendori;Non basta Archimede” di Gianluca Coppeto; “Mea Culpa” di Angela Matarozzi;Tracce silenti” di Caterina Tahan.

Il progetto è finalizzato a promuovere i Centri Antiviolenza di Roma Capitale, attivi h24 e collegati al numero nazionale anti violenza e stalking 1522. I servizi antiviolenza offrono, sul territorio cittadino, consulenze specialistiche, protezione e supporto alle donne vittime di maltrattamenti, con percorsi individuali e servizi finalizzati alla riconquista della piena autonomia di vita. Inoltre intende sensibilizzare i giovani sul tema della violenza di genere; anche attraverso incontri che saranno organizzati successivamente con la cittadinanza e, in particolare, con studentesse e studenti.

I Manifesti d’Artista fino a domenica 13 dicembre 2020 verranno esposti in mostra presso il colonnato esterno dell’Auditorium Parco della Musica.

Silvana LAZZARINO  Roma 12 dicembre 2020

“Manifesti d’artista. 1522 – Roma per le donne”

Per visitare la mostra online

www.comune.roma.it ; www.auditorium.com

www.auditorium.com/ngfestivaldellescienze