di Carla GUIDI

L’ultimo messaggio da Papa Francesco, già rappresentato come “Super Pope” che lo Street artist Maupal (Mauro Pallotta) realizzò a Roma nel 2014, ovvero come icona popolare e supereroe al quale si cominciavano ad affidare le speranze di un rinnovamento della Chiesa e la salvaguardia di quei valori umani assenti in un mondo afflitto da guerre infinite.
Adesso che il Padre ci ha lasciato, Maupal (che molti definiscono suo biografo) ci fa vedere la sua borsa, dalla quale non si separava mai e contenente i “Valores”, abbandonata su di un viottolo appena accennato. Invito ad un nuovo percorso aperto a chi voglia continuarlo, in mezzo ad una Natura esausta alla quale Francesco aveva dedicato l’enciclica Laudato Sì, documento scritto nel 2015 nel quale aveva introdotto i concetti di “ecologia integrale” e “conversione ecologica”. ( https://www.rainews.it/video/2025/04/una-valigia-piena-di-valores-lultimo-disegno-del-biografo-di-papa-francesco-sui-muri-f1138b65-48c1-46d8-9a60-55c7ddb4a3d3.html)
Poi in memoria del Santo Padre (scomparso lunedì 21 aprile 2025) è stata aperta a Bologna, dal giorno delle esequie e fino a venerdì 9 maggio, la mostra di dodici opere firmate con le quali l’artista ha voluto rendere omaggio al Papa nel corso degli anni del suo pontificato. Titolo: “Francesco sulla strada“, allestita nella chiesa di Santa Maria della Pietà di Bologna, in via San Vitale 112, per iniziativa della Fondazione per le scienze religiose, aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00. Presente anche l’installazione originale di “Papale Papale“, che rappresenta Francesco che lancia un salvagente verso gli ultimi ( https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/video/2025/04/francesco-super-pope-a-bologna-una-mostra-di-street-art-rende-omaggio-al-papa-come-icona-popolare-0df46b43-9280-4604-8ab6-df1f29ea0753.html)

L’arte ha una sua nobiltà, un suo valore simbolico di rappresentare l’indicibile, in particolare la cosiddetta Street-art o Arte-urbana che si pone autonomamente a rappresentare, se vogliamo, “lo spirito del tempo”, Zeitgeist oppure lo Spirito dei popoli, oppure gli Archetipi che C.G. Jung identificò come immortali, o più volgarmente e pragmaticamente “il non ancora detto o esplicitamente esternato a livello socio-politico”.
Le mura delle città, tra l’altro, sono state spesso oggetto di messaggi “alternativi”, sarebbe lungo descrivere la loro storia. Attenendoci a quanto riguarda Roma, mi piace ricordare le famose Statue parlanti della tradizione popolare romana, dette del Pasquino, dell’Abate Luigi, di Madama Lucrezia e di Marforio … Siamo ormai molto lontani da queste personificazioni e da questi messaggi da quando, dagli anni ’70 in poi, alla marcatura di muri e strade, con tagging o tag bombing, ha pensato l’emotività e il malcontento. Anche su questo ci sarebbe da fare un’indagine sociologica sulla condizione giovanile e la disumanizzazione delle città, ripiegate su se stesse dagli “Anni di piombo” in poi. Invece oggi la street-art o l’arte urbana, si è assunta l’onere e l’onore di poter testimoniare, ed anche un po’ guidare, questa riscoperta del sociale e questa valorizzazione dell’immagine come testimonianza e messaggio.

MAUPAL (Mauro Pallotta) artista conosciuto ed amato a livello internazionale, è nato a Roma proprio a Borgo Pio, luogo elettivo anche dopo l’infanzia e l’adolescenza, di un appassionato artista, formatosi al Liceo Artistico A. Caravillani, sito in zona, ed all’Accademia delle Belle Arti in via di Ripetta. Per una generica indicazione di merito, ci limitiamo in questa sede di segnalare che a scrivere su di lui sono stati il Wall Street Journal, USA Today, The New York Times, The Guardian, The Daily Mail, The Independent, The Sun, Times, Le Monde. Lequipe, Le Figaro, Le Parisienne; Der Spiegel, El Pais, El Mundo, O Globo e molti altri ancora. Nel 2016 la rinomata rivista newyorkese ARTNET ha inserito MAUPAL nella classifica dei trenta Street artist più influenti al mondo.

Oggi MAUPAL collabora ad iniziative sulla Street Art sul piano nazionale ed internazionale e le sue opere sono presenti nelle gallerie e nelle fiere di tutto il mondo. Un approfondimento sulle sue opere si trova sul sito – https://www.maupal.net/
Si potrebbe dire così che fin da subito il nostro artista è stato sotto l’influenza di quel territorio che ha le caratteristiche fondamentali della satira sociale e dell’ironia, ma anche della profonda umanità e senso della giustizia.
“Super Pope” comparve sui muri di Roma nel 2014
Come mi racconta lo stesso Maupal, l’esordio è avvenuto in questo modo:
“Una sera ho deciso di incollare su un muro, a 20 metri dalla principale porta del Vaticano, un disegno su carta che avevo preparato qualche giorno prima: il “Super Pope”. Era il 28 gennaio del 2014 e ancora nessuno conosceva bene questo nuovo Papa che era stato eletto pochi mesi prima, il primo gesuita a diventare papa, il primo pontefice proveniente dal di là dell’oceano, ma si era già distinto anche per aver assunto il nome pontificale in onore di san Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, uno dei padri della lingua e della letteratura italiane, con vocazione ecologista potremo dire oggi. La mia era un’opera colma di speranza, perfettamente aderente al luogo dove l’ho attaccata: un super eroe alternativo, con gli occhiali da vista, un po’ in sovrappeso e con la sua proverbiale borsetta nera che porta sempre con sé in ogni viaggio, mettendoci sopra la scritta VALORES, facendone anche fuoriuscire la sciarpetta colorata, simbolo della sua squadra del cuore, il San Lorenzo de Almagro. Quindi complessivamente ne veniva fuori un Papa molto vicino ad un essere umano comune … uno di noi, ma dotato di una forte qualità di determinazione e di sensibilità. Le persone si erano radunate per vedere il mio disegno incollato al muro e fotografarlo, in un silenzio quasi indecifrabile, ma appena sono arrivati i vigili a staccare quell’immagine non autorizzata, da questo pubblico si è sollevato un brusio, hanno cominciato a brontolare frasi di disapprovazione ed a chiedere i perché di tanta fretta nel toglierlo. In quel momento ho capito che quella figura rappresentava davvero, come per me, la speranza delle persone in una nuova volontà di cambiamento, un’energia spirituale ma positivamente concreta … Anche un po’ come le immagini degli artisti in tempi di pandemia negli anni in cui si attribuivano i malanni e le situazioni difficili come punizioni del cielo e le immagini dei santi fungevano da intermediari e consolavano suscitando speranza … “
Successivamente negli anni Maupal ha avuto quindi l’onore di essere accolto in Vaticano e di incontrare il Papa varie volte, ha inoltre dipinto il Papa in molte altre occasioni ed in altri atteggiamenti rappresentativi del suo apostolato, per esempio lo StreetPope del 2016, manifesto attaccato nel Vicolo del Campanile (Roma).


FOTO 6 – Manifesto della mostra – Venezia 2024 – HABEMUS PAPAM
Manifesto riadattato nel manifesto di una mostra organizzata dal Comune di Venezia in collaborazione con Fondaco Italia presso la Sala San Leonardo, da sabato 27 aprile a martedì 7 maggio 2024 in occasione della visita del Papa a Venezia, in concomitanza con l’apertura della Biennale Arte
Articolo su questo evento uscito sul nostro giornale: (https://www.aboutartonline.com/habemus-papam-la-street-art-a-venezia-con-lartista-maupal/)
Da super-eroe a Papa di tutti
Dalla prima immagine, le altre rappresentazioni di Papa Francesco create da Maupal, lo rappresentano spesso in compagnia di persone alle quali ha rivolto la sua opera, giovani e vecchi, malati, migranti o le famose guardie svizzere che lo aiutano a fare azioni “trasgressive” nel senso della cosa giusta da fare, anche contro corrente, come promuovere la pace in un mondo che sembra considerare la guerra come inevitabile.
Possiamo congedarci per il momento da queste vivaci rappresentazioni di un Papa indimenticabile con due immagini del nostro Maupal.
Nella prima si sente una certa solitudine ma anche l’energia della volontà di dare un esempio, quando Francesco è rappresentato mente fa un’azione ritenuta impossibile, come ripulire il cielo dallo smog, armato solo di una spatola da lavavetri e di una spugna. Enorme murales che Maupal ha realizzato su commissione per la visita di Francesco ad Albano nel 2019.


Invece nella seconda, si inaugura idealmente una “nuova fermata” dell’autobus numero 2025, immagine dipinta da Maupal a Borgo Pio in occasione dell’evento epocale “Giubileo della Speranza”. Dal capolinea detto della Speranza, fino ad arrivare a quello della Pace, le indicazioni in elenco del percorso sono le fermate: Fraternità, Empatia, Rispetto, Eguaglianza, Perdono, Tolleranza, Compassione, Amore e Misericordia, mentre la famosa guardia Svizzera, ormai sola, attende appoggiata ad una classica pensilina ATAC guardando l’orologio.
Papa Francesco stava già male, si sentiva nell’aria tutta la responsabilità del suo messaggio e della sua eredità, anche se non ha rinunciato, fino alle ultime ore di vita, al contatto con le persone, ricordandoci così che l’amore per quel “prossimo evangelico”, non può conoscere confini o barriere di tipo geografico o politico, né di tipo etnico o culturale, coerentemente con il senso del suo pontificato, essere la chiesa di Francesco che va incontro agli ultimi, agli esclusi e ai dimenticati.
Anche la volontà testamentaria di essere sepolto a Santa Maria Maggiore e quindi fuori dal perimetro di San Pietro-Vaticano, ma anche nel grembo di colei che ha sempre ritenuto figura di riferimento fondamentale in quanto madre e donna, conferma la sua unicità e il suo voler essere anzitutto uomo e cristiano, infine Papa dei gesti più che delle parole, delle azioni più che dei proclami.
Carla GUIDI Roma 4 Maggio 2025