di Claudio LISTANTI
La Brilliant Classic ha pubblicato di recente un Cd interamente dedicato alla musicista francese Louise Farrenc ed affidato a due apprezzati musicisti, la pianista Linda Di Carlo e il violinista Daniele Orlando. Con questa pubblicazione la casa discografica olandese completa l’iniziativa editoriale tesa focalizzare l’arte di Louise Farrenc per porla all’attenzione, non solo degli esperti e degli addetti ai lavori, ma anche di tutti coloro che desiderano approfondire i vari temi che la Storia della Musica stimola, confermando così la vocazione della casa discografica orientata verso lo sviluppo della conoscenza musicale.
Jeanne-Luise Farrenc, nata Dumons, acquisì il cognome di Farrenc dopo aver sposato Jacques-Hyppolyte-Aristide flautista e compositore. Vissuta nel periodo 1804-1875 fu valente pianista, compositrice e, anche, didatta. Fu avviata alla musica fin dall’infanzia. A 15 anni divenne allieva di Antonìn Reicha con il quale studiò armonia. Nel 1841 su interessamento del compositore Fromental Halévy, divenne insegnate privata della duchessa di Orléans e l’anno successivo, nel 1842, fu nominata al Conservatorio di Parigi insegnate di pianoforte incarico che la vide impegnata fino al 1874.
Dopo la sua morte fu praticamente dimenticata, anche se ebbe illustri estimatori della sua arte come ben evidenziato nelle note che accompagnano il disco nella quali è riportato un giudizio di Théophile Gautier espresso dopo aver ascoltato la Prima Sonata nel 1848:
“un’eccellente aggiunta al suo catalogo di opere, e scritta, come la maggior parte di esse, in un austero stile classico che ricorda i grandi maestri”.
La sua produzione musicale complessiva non è particolarmente estesa ma al suo interno ci sono delle composizioni molto interessanti alcune delle quali pubblicate grazie a questo progetto della Brilliant.
Innanzi tutto la Farrenc frequentò spesso il genere ‘Variazioni’ per pianoforte costruite su temi famosi e, comunque, il suo raggio di azione fu senza dubbio contenuto nell’ambito della Musica da Camera. Da ricordare due quintetti per archi e pianoforte, sestetti e terzetti per fiati e pianoforte, due sonate per violino e pianoforte così come una Fantasia per piano solo. Va anche messa in evidenza la produzione di alcune partiture per archi come due Ouvertures e tre Sinfonie.
Questo oblio subentrato dopo la sua morte è stato interrotto dalla pianista perugina Linda Di Carlo che oltre ad essere valente strumentista è anche docente di accompagnamento pianistico presso il Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia e clavicembalista dell’Orchestra da Camera di Perugia. La De Carlo si è resa protagonista di una vera e propria opera di recupero nella quale ha messo tutto il suo entusiasmo e tutta la sua competenza di pianista ed interprete di questo meraviglioso strumento.
Come la stessa Di Carlo racconta queste opere musicali furono da lei scoperte quasi per caso a Parigi. Queste le sue parole ricavate da una intervista che chiedeva i motivi di questo suo interesse per l’autrice: le musiche
“… scovate in un piccolo negozio di Parigi le partiture dei suoi quintetti op 30 e 31, mi ero innamorata della musica di questa persona e solo più avanti, leggendone biografia e fonti coeve, ho capito che si trattava anche di una donna straordinariamente moderna per la sua epoca, compositrice, concertista, insegnante ed editrice.”
Da questo episodio scaturisce tutto il progetto che la Brilliant Classics sta portando avanti ed iniziato proprio con la pubblicazione dei Quintetti per archi e pianoforte, il No. 1 in La minore, Op. 30 e il No. 2 in Mi maggiore, Op. 31 interpretati dal Quintetto Bottesini del quale la Di Carlo è pianista. Seguì un’altra importante proposta il Sestetto in do minore per pianoforte e fiati op. 40 assieme ai due Trii, quello in Re diesis maggiore op. 44 e quello in Re minore op. 45 eseguiti assieme alla formazione Opera Ensemble.
Si giunge così a questo Cd, come detto di recente pubblicazione, nella quale Linda Di Carlo ha come brillante partner il violinista Daniele Orlando primo violino dei Solisti Aquilani.
Il disco arricchisce l’omaggio a Louise Farrenc con altri tre brani significativi della sua arte compositiva. Variations Concertantes sur une Mélodie Suisse omaggio al genere ‘Variazioni’ spesso frequentato dalla musicista francese e le due Sonate per violino e pianoforte op. 37 e op. 39.
Dobbiamo dire che l’ascolto di questi brani è senza dubbio impreziosito dalla prova della Di Carlo e di Orlando che riescono a regale all’ascoltatore una interpretazione di notevole fascino grazie alla reciproca ‘intesa’ che riesce ad evidenziare ed esaltare le indubbie qualità della musica.
Ad iniziare dalle brevi variazioni sulla melodia svizzera alle quali i due interpreti riescono a dare quel sapore salottiero che di questo ‘genere’ è la componente principale regalando ‘leggerezza’ e ‘naturalezza’ all’esecuzione per portare, con chiarezza, l’ascoltatore in un ambiente ‘campestre’ dove la natura domina su tutto.
Diverso è il discorso delle due Sonate, dove appare con molta evidenza un maggiore impegno della compositrice verso questo genere di composizione nella quale ci sembra che la Farrenc entri da musicista in possesso di una maggiore maturazione tecnica ed anche spirituale. Siamo nel 1848 (op. 37) e nel 1850 (op. 39).
Taluni ben pensanti potrebbero sostenere che questi due brani guardano più al passato che al presente, come sottolineato, in quel caso in senso del tutto positivo, da Gautier con il suo pensiero riportato poco prima quando parla di ‘austero stile classico che ricorda i grandi maestri’. A nostro giudizio ispirarsi al passato non è da considerarsi elemento limitativo ma strumento valido, e spesso ideale, per esprimere i propri pensieri e la propria personalità. Nelle due Sonate per violino e pianoforte Louise Farrenc dimostra una certa affinità con i precedenti insegnamenti beethoveniani e, anche, schubertiani ma sono plasmati per la sua ‘indole’ e mezzo essenziale per estrinsecare il suo temperamento.
Tra le due sonate intercorrono due anni e all’ascolto appare con chiarezza la maturazione della sua tecnica compositiva che nell’opera 39 è senza dubbio più solida e robusta, riuscendo a porre in essere un dialogo serrato tra i due strumenti con una parte violinistica piuttosto virtuosistica che, come raccontano le cronache, alla prima avvenuta alla Salle Érard di Parigi fu realizzata dall’allora giovane diciannovenne Joseph Joachim. Gli spunti melodici sono sempre di grande effetto nelle sue composizioni e in queste due sonate emergono con più decisione grazie ad una struttura musicale che, ci sembra, più completa e sviluppata. Linda Di Carlo e Daniele Orlando interpretano questi brani con le necessarie ‘autorevolezza’ e ‘intensità’ per una esecuzione molto coinvolgente e appassionante.
Un Cd ‘prezioso’ per tutti gli appassionati la cui importanza è da valutare anche all’interno dell’ambizioso progetto della Brilliant che mira alla pubblicazione completa dell’opera di Louise Farrenc, una scelta editoriale utile per arricchire le discoteche di tutti coloro che amano la Grande Musica e che prevede una ‘tappa’ molto interessante con la prossima pubblicazione di un quarto cd, dedicato ai trii op. 33 e 34 per violino, violoncello e pianoforte e alla sonata per violoncello op. 46 che Linda Di Carlo inciderà assieme a Sergej Galaktionov e Amedeo Cicchese, rispettivamente primo violino e primo violoncello dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino.
Louise Farrenc. Music for Violin & Piano
Daniele Orlando violino e Linda di Carlo piano
Brilliant Classics – Cd n. 95922
Claudio LISTANTI Roma 14 novembre 2021