La vera vita di Margarito d’Arezzo, artista; quando un quadro apre un “esercizio spirituale nel senso più laico del termine”.

di Marco FIORAMANTI

Paolo Morelli

La vera vita di Margarito d’Arezzo, artista

Éxòrma edizioni 2025

UN LIBRO SULLA FRATELLANZA LAICA, IN CERCA DEL TEMPO SOSPESO

Tutto parte da una visione, ce lo dice l’autore stesso. Forse da un presagio, aggiungo. E forse stenterete a crederci se vi dico che appena ho avuto in mano il libro, sono andato a prendere il grande tomo del Vasari e, come distrattamente, l’ho aperto a caso e un brivido mi è corso lungo la schiena.

Era la pagina 145 e titolava VITA DI MARGARITONE PITTORE, SCULTORE, ET ARCHITETTO ARETINO.

In quel momento anch’io, come l’autore, avevo fermato il mondo e vivevo l’istante di un tempo sincronico. Morelli s’imbatte nella pala del ritratto di San Francesco che lo turba al punto di voler conoscere l’autore. Di Margarito d’Arezzo si conoscono a malapena una decina di opere e poco si sa della sua vita, le cronache sono deboli e contraddittorie e lo scrittore decide così d’inventarsi una biografia tutta sua e darle vita vera. Entra col massimo rispetto nella sua forma umana e all’improvviso tutto gli scorre presente. Della nascita si viene quindi a sapere che…

“Ci permettiamo di affermare che era nato il 17 novembre dell’anno domini 1223, un venerdì, e ad ora notturna perché oltre non si può essere precisi, e anzi sarebbe offensivo per la verità o infausto addirittura.”

SI viene a creare così nell’autore una magica alchimia. Morelli inizia a scrivere con lo stesso spirito di chi progetta una cattedrale gotica, spazio e volume nascono e si formano dalle fondamenta. Sarà Margarito ad esser raccontato nei fatti più intimi e personali a partire dalla nascita via via fino all’ultimo respiro. A partire dal linguaggio, vero, verosimile, immaginato, fantastico, desiderato, suddiviso in: quarantasei capitoli, una “premessa scritta dopo” e quattro appendici.

Ci dice Rilke:

“Molti indizi suggeriscono che il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi molto prima che accada”.

A Morelli è successo di più. Il passato lontano gli stava andando incontro. È stato come in un trapasso il suo e, senza potersi più fermare, era entrato nella vita quotidiana dell’artista, gli passava accanto senza far rumore, inosservato. Ma questo sfogliare silenzioso, giorno dopo giorno, la vita del pittore aretino Margarito serve, in fondo, all’autore per ritrovare Francesco, il santo della Verna. Dal capitolo XII:

Ora nella sua cella attuale, benedettina e dapperdove, nei ritagli dal lavoro o quasi sempre, andava alla cerca del tempo sospeso o perso ovver mancante, non soltanto quel che spiegava ’l maestro giacché l’aveva egli toccato con mano d’occhi si può dire alla grotta del Francesco, esso tempo, e gli pareva che solo rifacendo l’immagine del santo poterlo resuscitare.

Il tempo del libro è un trapassato presente fluido, Margarito nel suo cammino, oltre ai coetanei, come Federico II, Pietro Cavallini, Cimabue e papa Gregorio X, riflette, paragona e incontra i nostri pittori contemporanei come Hokusai e Morandi.

E così lo fissava e lo curava e lo colorava sulle tavole una dietro all’altra, col saio e con o sanza ’l cappuccio di punta a dritta o a manca, l’occhi grandi e i gesti tutti della quiete, sempre l’istesso eppur diverso, metti come c’è quel giapponese che ha dipinto solo ’l vulcano, o ‘l Morandi bottiglie e i vasetti, e così scopriva egli via via cos’era per lui quel lavoro e quella vita, una prova dietro l’altra di fraternidade al mondo ecco cos’era!

Inevitabile per chi conosce l’autore, sinologo ed esperto di taoismo, individuare alcuni legami e parallelismi viscerali tra l’opera di Francesco d’Assisi e quella di Chuang Tzu. La sosta sacra non è forse il non-agire dell’oriente?

Fortunato il lettore che si accompagna e partecipa in modo così intenso a questa avventura che nasce attraverso la guida sapiente della fantasia e si dilata in pause meditative in un esercizio spirituale nel senso più laico del termine. Qui si riflette sui meccanismi del tempo, sulla sua ciclicità contrapposta alla freccia evolutiva della Storia. E se fosse tutta un’illusione? E ogni artista ripartisse ogni volta da zero e ripercorresse ogni volta lo stesso cammino? Non aggiungerò altro contenuto interno a questo libro se non citando la qualità del disegno di copertina e delle illustrazioni all’interno. Autore Carlo Bordone.

Marco FIORAMANTI  Roma 29 Giugno  2025