La Riforma Bonisoli ? Più luci che ombre secondo il parere di Eike Schmidt intervistato a Firenze

P d L

Abbiamo potuto acoltare il parere del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, sulla riorganizzazione del Mibac in attuazione delle norme Bonisoli varate lo scorso 22 agosto (vedi articolo su About Art https://www.aboutartonline.com/bonisoli-entrano-in-vigore-le-norme-una-controriforma-utile-forse-per-ficcare-il-primo-dito-grillino-nellocchio-di-zingaretti/,  e su altre questioni inerenti la sua carica, durante la presentazione del videogioco The Medici Game: Murder at Pitti Palace (vedi l’articolo https://www.aboutartonline.com/omicidio-a-palazzo-pitti-un-evento-virtuale-nel-videogioco-the-medici-game-murder-at-pitti-palace/ ) presentato nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, quando attorniato da giornalisti di varie testate il Direttore si è gentilmente prestato a rispondere alle domande che gli abbiamo rivolto; pur esprimendo le dovute cautele ed in attesa delle circolari applicative, tuttavia l’impressione che se ne trae -come i nostri lettori potranno notare- è che tutto sommato molte delle nuove norme non gli dispiacciano, al contrario di quanto appare invece in un appello dei Consiglio Superiore dell’Icom (di cui a questo link http://www.icom-italia.org/eventi/le-riflessioni-del-consiglio-direttivo-di-icom-italia-al-dpcm-16-giugno-2019-n-76-e-ai-decreti-ministeriali-del-13-14-e-16-agosto/.) Tra le norme varate da Bonisoli peraltro compare l’accorpamento della Galleria dell’Accademia agli Uffizi con il relativo licenziamento in tronco della Direttrice Cecile Holberg; pubblichiamo anche il link ( https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/19_agosto_25/musei-lettera-direttori-la-cacciata-hollberg-dall-accademia-interdetti-c6f83eb2-c75b-11e9-a202-93f74b7bb90e_amp.html ) dell’appello di solidarietà verso la funzionaria firmato da vari Direttori di Museo, tra i quali Schmidt non compare; di seguito possiamo leggere le sue ragioni.

Direttore Schmidt, la crisi di governo potrebbe comportare un cambio di nomi alla testa del Mibac; può darci un parere e cosa personalmente auspica?

R: Io sono il Direttore degli Uffizi, non un politico, in quanto tale non posso esprimere pareri su cose che non riguardano direttamente il ruolo che ricopro.

Con la riorganizzazione del Mibac, secondo la normativa Bonisoli varata lo scorso 22 agosto, la Galleria dell’Accademia è accorpata agli Uffizi; questo ha comportato il licenziamento della Direttrice Cecile Holberg alla quale moti Direttori di museo hanno espresso la loro solidarietà con un appello dove però non compare la sua firma.

R: Al di là della stima per la Direttrice, è chiaro che personalmente non ero nelle condizioni di firmare la lettera o quant’altro, considerata la mia posizione è una cosa che mi pare evidente. Posso dire che già in questi ultimi dieci giorni abbiamo lavorato con i tecnici ed i funzionari amministrativi della Galleria dell’Accademia per poter realizzare, come prescritto dalla nuova normativa, questa riunificazione, perché effettivamente di questo si tratta, di riunificazione, dato che l’Accademia e gli Uffizi erano accorpati dal 1887 fino a tre anni fa; il lavoro da fare è ancora molto ma tutti sono al lavoro con il massimo impegno, e posso dire che dal punto di vista amministrativo la fase è già conclusa e ci sono in evidenza numerosi progetti da portare avanti, tra questi quello ben noto relativo all’aria condizionata che però  è solo uno dei tanti problemi da risolvere in Accademia. Lo stesso vale per il Museo di San Marco dove abbiamo potuto constatare – e non per specifiche responsabilità di qualcuno, ma semplicemente per mancanza di fondi- che vari lavori che avevamo iniziato a suo tempo e che erano stati interrotti nel 2015, sono esattamente nella condizione in cui li abbiamo lasciati.

L’impegno ora è di procedere con la massima energia a rendere nuovamente San Marco e la Galleria due realtà culturali determinanti; abbiamo già in mente di operare una vera e propria rivoluzione di cui daremo notizia di qui a qualche settimana, quando potrò illustrare a tutti nel dettaglio le iniziative che stiamo progettando.

Direttore lei parla di progetti, di iniziative già in cantiere ecc, ma questo vuol dire che avete acquisito anche pareri del ministero su questo e pensate che possano essere confermati nel caso di cambio di uomini?

R: Che posso dire? Personalmente su queste questioni  politiche non ho informazioni particolari se non quello che leggo sui giornali o che compare sul web, posso solo affermare che io non ho nessuna voce in capitolo. Per me si tratta invece di lavorare per riportare le istituzioni museali che mi competono alla loro decisiva importanza; pensiamo a San Marco: lo scorso anno ha realizzato 160 mila presenze come numero di visitatori ma ne aveva molti molti di più fino agli anni ’90 che sono poi diminuiti progressivamente nel corso del tempo; ci tengo a chiarire che questo risultato modesto non è imputabile a funzionari o dirigenti,  adesso però si aprono nuove prospettive ed opportunità per rendere San Marco museo degno delle sue tradizioni che lo fanno uno dei più grandi musei non solo di Firenze ma del mondo, proprio per le sue peculiari caratteristiche.

C’è bisogno urgente di renderlo adeguato con servizi per il pubblico adatti e con una vera integrazione con il sistema museale statale e lo stesso vale per la Galleria dell’Accademia che presenta svariati problemi e basterebbe solamente avvicinarsi a via Ricasoli ad esempio per vederne alcuni;

Galleria dell’Accademia, via Ricasoli 58

si tratta di problematicità che debbono essere al più presto superate e siccome in parte ne avevamo di questo tipo anche agli Uffizi utilizzeremo gli stessi strumenti per superarle, tant’è vero che siamo già al lavoro. Pensate che prima di arrivare qui a Pitti per presentare questo evento del videgioco ero in riunione con i tecnici con i quali siamo impegnati si può dire giorno e notte, ed anzi colgo l’occasione per ringraziarli per loro completa disponibilità nel portare avanti i lavori con l’obiettivo di terminarli al più presto, visto che la lista va ben oltre la mancanza di aria condizionata.

Prima diceva che non è al corrente di quanto accade a livello politico, ma può dire se pensa di poter essere confermato nel ruolo di Direttore qui a Firenze?

R: Anche questa è una domanda che non deve essere posta a me ma eventualmente al nuovo ministro che poi potrebbe essere anche quello attualmente in carica.

D’accordo però considerato che varie norme della legge Bonisoli hanno sollevato molte critiche ( tra cui, come si diceva, anche quella che accorpa la Galleria dell’Accademia agli Uffizi) lei una opinione generale sulla nuova normativa se la sarà fatta; cosa può dire in proposito: la legge di riforma insomma le piace o non le piace?

R: Cominciamo col dire che  si tratta di una legge di Riforma molto articolata, basti pensare che sono 160 pagine ed altre centinaia suppongo ne saranno stampate per i decreti ministeriali, le circolari attuative e così via, e quindi non sarebbe serio fornire una opinione semplificata. E’ vero che ci sono dei punti che vanno chiariti meglio secondo me -e ne ho già parlato a la Repubblica– soprattutto per quanto riguarda la questione dei prestiti internazionali; è una questione decennale, che si trascina da molti anni precisamente già dagli anni ’80 allorché si aprivano sempre grandi polemiche soprattutto quando i prestiti internazionali venivano gestiti a fini politici.

Ricordo ancora il caso famoso dei Bronzi di Riace che nel 1984 vennero fatti arrivare a Los Angeles in occasione delle Olimpiadi; dunque siamo di fronte ad un problema strutturale che si trascina da tempo. C’è da dire che dal 2004 esistono determinate norme e poi nel 2009, per quanto riguarda gli Uffizi, esiste un elenco di opere che non possono essere prestate.  Ma poi nonostante ciò in realtà alcune lo sono state ed altre no, ma non è questo il punto, il punto vero è poter far conto su un solido impianto normativo che sia condiviso e che impegni tanto a livello locale che nazionale, per questo parlavo di chiarimenti sulla normativa, poi come raggiungere questo traguardo è secondario, ci sono varie strade per arrivare al punto che non si consentano scappatoie interpretative.

-Per esempio?

R: A mio parere ad esempio i capolavori assoluti che abbiamo in Italia non debbono essere spostati se si eccettuano casi e motivazioni davvero eccezionali e magari per una sola volta nella vita, diciamo una volta ogni 100 anni, ma forse nemmeno dal momento che oggi con gli sviluppi delle tecnologie digitali si potrebbe tranquillamente ovviare agli spostamenti. Ci sono poi nella legge Bonisoli delle cose che giudico estremamente importanti e del tutto positive tra cui l’istituzione di un ufficio centralizzato per l’esportazione che a mio parere è una disposizione anti furbetti, diciamo così; in passato è capitato spesso infatti che chi voleva vendere all’estero ad esempio un quadro antico  di un pittore fiorentino lo portasse a Genova per chiedere il permesso di esportazione oppure a Napoli o a Venezia, contando probabilmente sul fatto che i funzionari di queste città fossero meno interessati ad un’opera di scuola fiorentina – o viceversa- e quindi fossero meno severi e meno attenti circa possibilità che uscisse dall’Italia; senza contare che perfino certi trasportatori sapevano dove fosse meglio rivolgersi per far uscire l’opera; ecco, ora aver creato una struttura centralizzata per l’esportazione credo metterà in ordine molte cose e credo che anche per il mercato, per chi nel mercato opera in modo serio sarà un bene perché la legge consente finalmente a chi voglia vendere un’opera d’arte di poterlo fare in modo cristallino, limpido, potendo trasferire una sua proprietà nella completa trasparenza. E credo che questo ufficio possa essere la base per costruire anche una vera banca dati sull’esempio di quella in forza ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, così che ognuno saprà esattamente se un’opera è notificata o meno.

Ma si tratta di numerosi e complicati  passaggi che saranno tutti accentrati a Roma; chi se ne occuperà?

R: Non è così. Tutto il personale del Mibac è coinvolto; l’intero processo viene seguito dagli specialisti del ministero che sono i migliori per quanto riguarda l’arte italiana e non solo; saranno loro a decidere se un’opera d’arte deve rimanere all’interno dei confini nazionali o se invece può essere trasferita, e quindi la decisione non dipenderà più dal caso e non ci saranno più incongruenze; mi pare sia una disposizione estremamente condivisibile che d’altra parte era richiesta da tempo da molti specialisti e personalmente sono davvero contento che si realizzi.

-Con la nuova normativa a quel che sembra si rischia una riduzione dell’autonomia gestionale e finanziaria dei musei, esattamente l’opposto di quanto si chiedeva anche da parte vostra.

R: Devo dire che ora che sappiamo un po’ di più sul testo ministeriale le cose non stanno in questo modo; certo, occorre attendere le circolari attuative e tuttavia a quel che appare non è vero che le funzioni vengano trasferite tutte a Roma, perché in realtà vengono messe in capo ai Direttori, quindi il nostro lavoro che certamente era già di grande responsabilità lo diventa ancora di più. Personalmente posso dire che la cosa mi lascia del tutto sereno anche se attendo come dicevo le circolari che saranno emanate per capire meglio la possibilità e soprattutto la modalità di attuazione. Intanto però trovo molto giusto che si conceda un aumento del 5% del fondo di solidarietà ai musei più piccoli di quanto generato dai musei di più grande levatura; secondo me è un segnale estremamente positivo perché ne migliora la capacità gestionale e ne favorisce il rilancio; posso dire che per quanto ci riguarda, come Uffizi, abbiamo già in atto un accordo sottoscritto lo scorso anno con il Museo Archeologico, diretto dal Prof. Cascìu, con il quale i visitatori degli Uffizi potranno usufruire dell’ingresso gratuito per accedere al Museo Archeologico in cambio del nostro 2,5%  che l’Archeologico potrà utilizzare per attività di tutela, fruizione ecc.

-E sul ruolo che la nuova normativa Bonisoli affida ai Comitati scientifici lei come si pronuncia?

R: Lo giudico positivamente perché rivestono funzioni importanti per l’attuazione della normativa.

-Torniamo un attimo sulla questione del suo eventuale trasferimento a Vienna; da quando fece quella richiesta le possibilità che rimanga a Firenze sono aumentate o diminuite?

R: Ne approfitto per ripetere per l’ennesima volta: non dipende da me ! e tutte le ipotesi che esulano da quanto ho già chiaramente affermato numerose volte nel corso di due anni non esistono, vedremo quali saranno le decisioni del ministro, per il resto e per quanto mi riguarda non è cambiato nulla rispetto a quanto ho sempre affermato.

-Ma chiunque sarà il ministro pensa che –nel caso lei venisse confermato agli Uffizi- di dover fare particolari richieste per la conduzione delle Gallerie, cioè lei avrebbe particolari desiderata da sottoporre?

R: Desiderata ? non certo per me, semmai sarebbero per gli Uffizi e sono quelli che ho sempre avuto, ma mi pare presto per riparlarlarne.

P d L Firenze agosto 2019