di Silvana LAZZARINO
L’Amministrazione Comunale di Trani presenta la mostra personale di Paolo Gubinelli.
A cogliere una nuova percezione delle emozioni guardando a questa realtà quale opportunità per essere in armonia con sé e gli altri, accompagna l’opera di Paolo Gubinelli, tra i più affermati artisti contemporanei protagonista di numerose e prestigiose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Attraverso studi di progettazione architettonica e grafica egli ha restituito anche con la tecnica dell’incisione, nuova vita ai diversi materiali da lui trattati, primi fra tutti la carta. il segno tracciato su carta in diverse traiettorie decise, accennate e ripetute nella sua continuità unitamente al colore, restituisce un possibile tempo di ascolto interiore con cui guardare ad una rinovata fiducia in sé, necessaria per ricostruire relazioni autentiche, difficili da raggiungere e mantenere in una società distratta dove il comunicare in modo sincero  diventa sempre più raro.
Da non perdere la mostra personale dedicata all’opera di questo grande artista che apre il 3 novembre 2025 presso la Biblioteca Comunale Giovanni Bovio di Trani, dove resta visibile fino aj 29 del mese. Allestita negli spazi di comunità del primo e secondo piano, l’esposizione curata da Davide Uria, mette in risalto le opere di Paolo Gubinelli che documentano la profonda relazione dell’artista proprio con la carta: supporto privilegiato per la sua particolare capacità di accogliere le trasformazioni lasciate dal segno appena accennato o più marcato nel raccontare stati d’animo lungo l’impalpabilità del tempo che sovrasta questa vita.
Dopo varie sperimentazioni pittoriche su tela e altri materiali con l’uso di tecniche non tradizionali, Paolo Gubinelli si accosta alla carta inizialmente lavorando il cartoncino bianco morbido al tatto particolarmente ricettivo alla luce, poi utilizzando al suo posto la carta trasparente, entrambi incisi in modo più e meno intenso secondo strutture geometriche sensibili al gioco della luce.
Segni linee, sfumati di colore aprono a possibili sentieri con cui contattare il vibrare della poesia dell’anima entro quel tempo sospeso e intriso di sogno e disincanto, ma anche quel non detto e misterioso che fanno parte di questa esistenza abitata anche da insicurezze e dubbi volti a portare cambiamento e quindi evoluzione. Il segno, seppur accompagnato da sfumature di colore, rappresenta il centro della ricerca di Gubinelli: segno inteso quale “traccia, impronta di un pensiero” che si manifesta sulla fragile superficie del mezzo artistico.
Nato in provincia di Macerata (Matelica i1946) inizialmente attratto dalla musica, ben presto si interessa all’arte di cui apprende tecniche e segreti grazie ad incontri con grandi nomi di artisti e architetti tra cui: Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Enrico Castellani, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Mario Nigro e poi Alberto Burri, Giuseppe Uncini, Enrico Castellani e Piero Dorazio, compreso Lucio Fontana incontrato da giovanissimo e dal quale apprende come determinante sia il concetto spaziale che resterà fondante nella sua ricerca.  Il gesto del taglio con cui viene aperto lo spazio da Fontana, in Gubinelli diventa “carezza meditativa”. La sospensione dei toni e il silenzio contemplativo del colore evocano le atmosfere rarefatte di Morandi, mentre le trasparenze rimandano all’astrattismo di Rothko, come anche la libertà poetica e infantile di certi tratti evoca alcune reminiscenze di Cy Twombly, ma filtrate da grazia e misura. Ciascuna citazione si manifesta quale dialogo poiché il linguaggio di Gubinelli è autonomo, sospeso tra memorai e tempo presente.
Attraverso incisioni, tagli, piegature e acquerelli con cui esplora lo spazio in divenire della carta, Gubinelli accompagna il visitatore a soffermarsi su ogni opera come una lettura prolungata con cui sostare nel respiro lento di un segno in cui si uniscono rigore e spiritualità superando il tempo. Attraverso questi segni e incisioni egli racconta aspetti che appartengono al cammino dell’uomo per lasciar spazio alle sue emozioni e stati d’animo rispetto a situazioni dove non viene data la giusta importanza anche per i ritmi accelerati che la quotidianità spesso impone distogliendo da un ascolto profondo e autentico dei propri bisogni e di se stessi.
Il segno lavorato e armonizzato da Paolo Gubinelli nello spazio definito/infinito della carta, diventa un ponte tra ciò che l’uomo è stato e ciò che è, in attesa del suo divenire. Ma la forza inesauribile de segno tracciato, inciso, accennato risiede nel creare e suggerire nuove possibilità di costruire legami: non solo nello sfidare il tempo definendo quell’appartenenza al passato e a storie e tradizioni da cui non si è mai completamente separati, ma in particolare nel sugellare una via tra memoria e presente, visibile e invisibile e ancora materia e ciò che appartiene alla dimensione dello spirito.
Tagli e incisioni diventano occasioni per entrare in ascolto dei luoghi più silenziosi del pensiero a ritrovare quella leggerezza nel rapportarsi alla vita. Leggerezza da non intendersi come superficialità , ma quale atteggiamento sereno e accogliente nei riguardi degli eventi. che viene espressa anche con l’utilizzo del colore attraverso la morbidezza dei pastelli. Leggerezza che accanto all’incognita sul destino dell’uomo, lascia emergere la magia del sogno quale formula per evadere dal “caos quotidiano”. La presenza di un colore tenue e sfumato dei pastelli restituisce l’occasione per staccarsi anche per un attimo dalla caotica routine lasciando spazio alla possibilità di dare voce al cambiamento per rinascere in una nuova consapevolezza.
I segni di Paolo Gubinelli lasciano spazio all’immaginazione, a ciò che si desideri accada, ma anche all’incertezza per un destino precario dove l’individuo avverte la propria fragilità innanzi all’infinito della natura, e per la difficoltà a trovare un senso ultimo alla stessa esistenza. Segni in rilievo, graffi, colori sfumati, risuonano come poesie che svelano pensieri e messaggi di grande apertura e profondità per il saper aprire un varco verso quella luce con cui rivedere sé e il proprio passato, sé e il proprio presente a rintracciare la propria autenticità .
Il nome di Gubinelli, o meglio la sua arte è associata a nomi importanti del panorama poetico italiano e internazionale. Diversi infatti sono i cataloghi in cui le sue opere sono accostate a poesie inedite di autori tra i quali citiamo: Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Mario Luzi, Alda Merini, Giampiero Neri, e poi Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini e Maria Luisa Spaziani.
Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero. Tra le esposizioni vanno menzionate: la 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, con l’installazione di n. 28 carte cm. 102×72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra, e la piĂą recente “Nel Silenzio” esposta lo scorso anno 2024 a Firenze all’Accademia delle Arti del Disegno.
Riporto il mio pensiero rivolgendomi a Paolo Gubinelli:
“Tra materia e spirito nel solcare l’accecante luce bianca il tuo segno vibra tra cadenze accarezzate o incise portando così pensieri e sfumati di orizzonti visti e da immaginare tra quel che prima eravamo e ciò che potremmo essere. Volo di farfalla o libellula, di gabbiano o rondine, ma anche movimento delle nuvole che attraversano il cielo o quello delle onde che si inseguono verso la riva…… tutto questo prende vita nel ritmo di un segno, il tuo segno Paolo Gubinelli che diventa respiro di luce per il proprio percorso di vita” (Silvana Lazzarino ‘Sissi’)
Silvana LAZZARINO Roma 2 Novembre 2025
Personale di Paolo Gubinelli
a cura di Davide Uria
Biblioteca Comunale G. Bovio – Trani Orario: da lunedì a venerdì 9.00-19,30, Sabato 9-13.00/ 16,00- 20,00
Contatti: tel. 0883.482149
dal 3 al 29 novembre 2025
