Immaginare Roma. Le prospettive impossibili di Francesco Corni in mostra alle Terme di Caracalla (3 Maggio – 19 Ottobre)

di Nica FIORI

Già da diversi anni i siti archeologici ospitano al loro interno mostre d’arte e installazioni che talvolta appaiono spiazzanti per il notevole contrasto con le strutture antiche, mentre altre volte sono in perfetta sintonia con il luogo, che sembra quasi trarre giovamento dalla loro presenza. Per esporre un sorprendente racconto per immagini di Roma antica non si poteva trovare un luogo migliore delle monumentali Terme di Caracalla, che fanno da cornice fino al 19 ottobre 2025 alla mostra “Immaginare Roma. Le prospettive impossibili di Francesco Corni”.

1 Allestimento mostra Immaginare Roma, foto Fabio Caricchia

Maestro della prospettiva tridimensionale, Francesco Corni (1952-2020) è stato un illustratore di grande talento che ha dedicato la sua vita e la sua arte alla didattica e alla divulgazione. Nato a Modena, è cresciuto a Torino e ha iniziato a lavorare come disegnatore archeologico negli scavi di Aosta romana.

2 Ritratto di Francesco Corni Credit_ArcaStudios

Del resto il disegno è stato il suo linguaggio preferito fin da bambino, quando rimane affascinato dalle incisioni di Giovanni Battista Piranesi e di Gustave Doré. Da adulto scopre, invece, le opere di Alfredo D’Andrade e di Eugène Viollet-le-Duc, restauratori dell’arte gotica, e attraverso loro inizia a capire che la sua missione è la divulgazione, ovvero spiegare attraverso il disegno i beni architettonici e storici dell’Italia e di altri Paesi. A partire dal 1986 lavora per alcune riviste (ricordiamo Bell’Italia e Bell’Europa) e scrive libri nei quali racconta i personaggi, la storia, la filosofia dell’epoca presa in esame, ma soprattutto spiega visivamente le architetture e le ipotetiche ricostruzioni degli edifici antichi.

Secondo il pensiero di Francesco Corni, il divulgatore deve porsi come collegamento tra l’archeologo, con il suo linguaggio tecnico, e le persone che devono conoscere il bene culturale.  Significative sono queste sue parole:

Perché l’attenzione di chi ti ascolta non venga meno, devi tirar fuori qualcosa di eccezionale. Io lo faccio con il particolare: quella che può sembrare anche una vena di pazzia nei miei disegni è quella cosa che attira l’attenzione sul mio disegno, ho bisogno di questo qualcosa come un oratore ha bisogno di quella frase a effetto, di quella parola strana; è una furberia, se vogliamo, di chi fa didattica proprio per captare l’attenzione di chi ascolta su quello che vuole dire”.
3 Mirella Serlorenzi (a sin.) ed Elisabetta Corni

La mostra, organizzata dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, e dalla Fondazione Francesco Corni, è a cura di Mirella Serlorenzi, direttrice delle Terme di Caracalla, e  di Elisabetta Corni, che ha raccontato la grande passione del padre per il disegno manuale che ancora oggi, nell’era del digitale, “ha un potere comunicativo molto forte e nel caso di Corni è una sintesi dinamica di molti elementi che dà vita  a scorci e prospettive che non sarebbe possibile vedere in altro modo”.

L’idea della mostra nasce in seguito al desiderio di presentare a Roma il volume inedito di Francesco Corni Roma, i luoghi del potere (Ink Line Edizioni), frutto del lavoro degli ultimi anni di vita dell’artista e che esce a distanza di cinque anni dalla sua morte. Il libro parla giustamente di “luoghi del potere”, perché molti monumenti antichi sono stati eretti come propaganda politica da imperatori o membri della famiglia imperiale, dei quali conservano quasi sempre i nomi. La presentazione del libro, a cura dei noti archeologi Andrea Carandini e Paolo Carafa, ha coinciso lo scorso 2 maggio con l’inaugurazione della mostra, che si sviluppa in due ambienti coperti ed espone 60 affascinanti disegni (più della metà esposti per la prima volta) che spiegano da più punti di vista gli esterni e gli interni degli edifici monumentali, la loro plausibile ricostruzione e le antiche tecniche costruttive di Roma antica.

Nella prima sala le tavole restituiscono una passeggiata tra passato e presente nella città antica, a partire dal Campidoglio, del quale è proposta una veduta prospettica del lato corto occidentale con le arcate del Tabularium e i templi superiori non conservati, e proseguendo con il Foro Boario, il Foro Olitorio e l’area del ghetto.

4 Allestimento mostra I sala, foto Fabio Caricchia

Il secondo ambiente è dedicato a diversi temi, tra cui i ludi gladiatorii, l’acqua e le terme. Come ha sottolineato Mirella Serlorenzi, “tra gli ultimi disegni spiccano proprio le Terme di Caracalla di cui l’artista è riuscito a realizzare lo stato di fatto, ma purtroppo non la tavola ricostruttiva a causa della sua scomparsa”.

5 Allestimento della II sala, foto Fabio Caricchia

Quando Corni all’età di 15 anni visitò per la prima volta Roma, dopo una settimana di viaggio in bicicletta, rimase affascinato dalla Basilica di San Pietro, ma non avrebbe mai immaginato di poter realizzare in seguito i meravigliosi disegni che raccontano con nitidezza di tratto e grande efficacia la stessa basilica e soprattutto il volto della Roma imperiale, comprese quelle “prospettive impossibili” che danno il nome alla mostra.

6 Francesco Corni, Portico d’Ottavia al ghetto

Esemplare in questo senso è la tavola verticale relativa al Portico di Ottavia al Ghetto, che evidenzia la stratificazione della città attraverso lo spaccato di un edificio medievale che cela al suo interno le colonne della Porticus: una vera prospettiva impossibile, perché nessuno può vedere quelle colonne, ma lui le immagina con sorprendente capacità visionaria e le disegna accanto ai letti di chi vive in quella casa.

Le sue architetture visionarie non sono provocatorie come quelle di Escher o quelle delle Carceri d’invenzione di Piranesi, ma sono assolutamente plausibili dal punto di vista tecnico-archeologico e ci sorprendono perché fanno rivivere il passato con alcuni fantasiosi particolari, come per esempio nel disegno dei giochi gladiatorii del Colosseo, con il dettaglio di una belva che è scappata dal montacarichi e insegue un inserviente. Corni ci presenta una Roma che in gran parte non c’è più, ma che fa parte del nostro immaginario grazie proprio alle ricostruzioni di disegnatori talentuosi come lui.

7 Francesco Corni, Dettaglio Colosseo

Molto ben conservati sono, invece, alcuni monumenti iconici del Foro Boario (situato tra il Tevere e il Colle Capitolino), in particolare il Tempio di Portuno e il Tempio Rotondo di Ercole Vincitore (o Olivario), scelto come immagine guida. Del resto questo edificio, un periptero con colonne corinzie, è di una bellezza armoniosa ed è sopravvissuto quasi integro perché trasformato in chiesa; un tempo veniva erroneamente detto “di Vesta” per la sua forma circolare, mentre in realtà il tempio della dea del fuoco sacro si trova nel Foro Romano.

8 Francesco Corni Tempio di Ercole Olivario.

La titolazione a Ercole, come risulta da un’iscrizione rinvenuta al suo interno, è legata al fatto che nell’area il mitico eroe avrebbe lottato con il ladrone Caco per il possesso dei buoi di Gerione e inoltre si tratta di una divinità protettrice dei pastori e dei commerci, e quindi il suo culto era particolarmente adatto all’area del mercato degli animali, tanto che gli era stata eretta nei pressi anche l’Ara Massima, da localizzare nella basilica di Santa Maria in Cosmedin, pure raffigurata da Corni.

Diversi disegni sono dedicati al Foro Romano, tra cui una visione in spaccato delle Aule di Domiziano, viste dal basso verso l’alto, la ricostruzione del Tempio di Saturno, resti e sezioni ricostruite del Tempio di Vespasiano, con il particolare del volto della statua gigantesca dell’imperatore; attirano la nostra attenzione anche molte altre architetture come il Teatro di Marcello, l’Arco di Costantino, la Basilica Ulpia, facente parte del Foro di Traiano, la Colonna Traiana, il Foro di Augusto con il suo Tempio di Marte Ultore (vendicatore della morte di Cesare) e il cosiddetto Arco dei Pantani, che metteva in comunicazione i Fori Imperiali con la Suburra.

9 Francesco Corni Foro di Augusto

Il dialogo tra passato e presente è arricchito all’inizio del percorso espositivo dalla guida grafica della mappa archeologica di Roma (con i monumenti presi in considerazione nei disegni), realizzata dal Sitar (Sistema informativo territoriale archeologico della Soprintendenza Speciale di Roma).

Alcune opere ospitate nella seconda sala sono relative a temi particolarmente interessanti, quali la scienza ingegneristica romana con i suoi grandi cantieri, come il Colosseo in costruzione, i giochi con le naumachie e la ricostruzione del Circo di Domiziano (attuale Piazza Navona). Due tavole sono dedicate alle Terme di Diocleziano, come sono oggi e come erano nel tempo del loro massimo splendore, mentre delle Terme di Caracalla, come già accennato, Corni non è riuscito a portare a termine tutto ciò che aveva in mente.

10 Francesco Corni Veduta delle Terme di Caracalla

Un monumento come la Fontana di Trevi, pur non essendo di epoca antica, è stato preso in considerazione perché al di sotto, come evidenziato dal disegnatore, arriva l’acquedotto Vergine. Un monumento come il Settizonio (purtroppo distrutto per riutilizzare i suoi materiali), invece, è stato scelto perché la sua costruzione si deve a Settimio Severo, padre di Caracalla, e quindi in sintonia con le Terme ospitanti.

Anche nella seconda sala alcune delle opere esposte presentano i monumenti da punti di vista non consueti e addirittura da prospettive impossibili, come nel caso di un disegno del Pantheon, la cui facciata appare sospesa in alto, rispetto all’interno dell’edificio.

11 Francesco Corni Pantheon

A chiusura della mostra troviamo un insieme di disegni relativi alle varie fasi della Basilica di San Pietro che sorge sul Colle Vaticano. Del resto la chiesa papale per eccellenza, in questo anno giubilare, non poteva mancare. I disegni di Corni vanno dal Circo di Caligola del I secolo d.C. alla basilica costantiniana, costruita per difendere e conservare le spoglie di San Pietro, al progetto di Bramante, a quello di Michelangelo, fino al colonnato barocco di Bernini che accoglie i pellegrini in un abbraccio.

Nica FIORI   Roma  4 Maggio 2025

Per info: https://soprintendenzaspecialeroma.it/eventi/immaginare-roma-la-mostra-alle-terme-di-caracalla_493/