“Il pericolo viene da Kafka. Racconti”; nel libro di Giuseppe Neri come “Kafka apre le porte della cultura e dell’impegno”.

di Marco FIORAMANTI

Il libro di Giuseppe Neri Il PERICOLO VIENE DA KAFKA. Racconti Manni Editore 2025, è stato presentato a Roma, Libreria Mondadori

Silvana Cirillo, Giulio Ferroni e Francesco Neri

L’ETICA ESTETICA DI PEPPINO NERI

Nel centenario della morte di Franz Kafka, Francesco Neri, giornalista (già docente a contratto di storia del giornalismo all’Università La Sapienza) ha voluto rendere omaggio a suo padre, il noto scrittore e giornalista RAI, Giuseppe (Peppino) Neri presentando il volume di racconti postumo IL PERICOLO VIENE DA KAFKA, edito da Manni.

Per l’occasione sono stati invitati a parlarne, davanti a un pubblico attento e partecipato, due cari amici dello scrittore, la professoressa Silvana Cirillo, docente di Letteratura italiana contemporanea a “La Sapienza” di Roma e il professore emerito de “La Sapienza”, Giulio Ferroni.

Direttore delle tre reti culturali RAI fino al 2000 come capostruttura, Peppino Neri in questi diciannove racconti brevi, con raffinata eleganza e ricercata scelta di vocaboli, si reimmerge nel suo privato mondo passato e trasforma i ricordi in rappresentazioni vive e vivaci.

Ma perché Kafka? E di quale pericolo l’autore praghese sarebbe portatore?

Ha a che fare, secondo l’autore, con il legame – spesso stretto (e ahimè prevedibile, ndr) – tra successo e banalità. Scrive il Neri a questo proposito:

Il successo, per me, è il coraggio della banalità. Il successo poggia sulla protervia del luogo comune, sull’assenza di ogni problematicità. Prendiamo le telestar e i teledivi che, più di ogni altro, incarnano, oggi, il successo.

Aver letto in giovane età la triste istoria di Josef K. che viene arrestato “senza che avesse fatto nulla di male”, oppure essersi imbattuti in Ulrich, l’uomo senza qualità di Musil, ciò avrebbe instillato indubbiamente nel lettore

il tarlo del dubbio, il gusto dell’incertezza, l’incubo del provvisorio lo perseguiteranno per il resto della vita: e il successo, l’iridescente, il fantasmagorico successo non si costruisce su queste fondamenta.

Ecco quindi che Kafka diventa il faro inaspettato che apre le porte della cultura, dell’impegno e della profondità. Il lavoro “maniacale” sulla scrittura e l’aspetto spesso surreale delle storie fanno di questo piccolo volume uno scrigno della letteratura nel quale riconoscere forforali e luminosi accostamenti ai Maestri della nostra letteratura quali Gadda o Landolfi.

Personalmente, ho apprezzato in maniera sublime due racconti in particolare: la storia de Il Natale del clochard, in cui “il Nazzareno”, chiamato così forse per via di un’ispida zazzera bianca che gli si arruffava dietro la nuca, si nasconde nel supermercato e festeggia gozzovigliando la nascita del bambinello. L’altra è quella che titola Il figurante: un vecchio attore dimenticato cerca disperatamente di ottenere anche solo qualche particina. Si presenta, ben vestito, con tanto di foto e curriculum al Palazzo dello Spettacolo dove un funzionario, pur riconoscendo in lui,

figura allampanata, dalla testa piccola e rotonda, che stringe fra le mani il cappello a lobbia un personaggio fuggito da una allucinata pagina di Pirandello,

allarga le braccia e lo saluta.

Lascio al lettore l’amara e surreale chiusa del racconto. Un libro da leggere, consigliare e farne dono.

Giuseppe Neri, giornalista e scrittore. Biografia

Giuseppe Neri (Sant’Apollinare, Frosinone, 27 dicembre 1936 – Roma, 4 marzo 2015), autore, conduttore e dirigente della Rai.

Collaboratore giovanissimo de Il Mondo di Mario Pannunzio e di alcune tra le più prestigiose riviste culturali italiane come Tempo presente di Nicola Chiaromonte e Ignazio Silone e Nord e Sud di Francesco Compagna. Ha svolto per decenni l’attività di critico letterario per il quotidiano romano Il Messaggero. È entrato in Rai nel 1976 occupandosi di programmi culturali. Una delle prime trasmissioni fu Lo spunto. La locandina ANSA per Giuseppe Neri. La locandina dell’ANSA per il convegno del 12 maggio ’23 a Cassino
Tra le decine di trasmissioni ideate successivamente da Giuseppe Neri (Librodiscoteca, Stasera dove, Galassia Gutemberg, Italiani a venire, Scaffale, Corpo dieci, Appunti di volo, Vedi alla voce, Note azzurre, Hollwood Party) va ricordata la trasmissione Il Paginone che lo stesso Peppino Neri, che ne era anche il conduttore oltre ad esserne stato l’ideatore, definiva “la più grande terza pagina italiana”. Il Paginone andò in onda in diretta tutti i giorni dal 1980 per circa vent’anni e alternava ai dibattiti in studio con gli ospiti collegamenti con giornalisti da tutto il mondo e rappresenta un pezzo importante non solo nella storia della RAI ma, più in generale, della cultura in Italia. Ha poi inventato la fortunata trasmissione LAMPI, un grande contenitore quotidiano, che durava cinque ore e mezzo, ispirata al Paginone. È stato poi direttore delle tre reti culturali della RAI fino al 2000 come capostruttura.
Autore inoltre dei seguenti libri, reperibili anche nella biblioteca della New York University:  L’uccello di Chagall, Bastogi (1983) finalista al Premio Viareggio opera prima; Verso il Terzo millennio, Rusconi (1987); L’ultima dogana, Sansoni (1990) Premio Selezione Piero Chiara; Bolero, Marsilio (1999); Il sole dell’avvenire, Manni (2003); Il letto di Procuste, Manni con Rai-Eri (2005); La scrittura in corpo 10, modelli di giornalismo italiano (curatore insieme a Silvana Cirillo), Editori Riuniti (2008); Elogio della penna stilografica, Ghenomena (2012). Nel 1994 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

Marco FIORAMANTI  Roma 8 Giugno 2025