Il “labirinto di Caravaggio”; alla ricerca di arcane suggestioni tra i capolavori esposti a Palazzo Barberini.

di Franco LUCCICHENTI

Caravaggio labirinto dell’anima.

La mostra a palazzo Barberini, visto il grande afflusso di visitatori, ha dimostrato che dopo secoli  le opere di Caravaggio segnano un passaggio ineludibile verso la modernità.

Le sue raffigurazioni sembrano  emergere dalla notte oscura dell’ambiente che fa da fondo ai suoi dipinti (fig.1).

1

Una specie di subconscio antico diventa luogo incantato dove abitano i suoi personaggi. Mi vengono in mente le STANZE di un LABIRINTO da dove è difficile uscire e rintracciare la VIA che porta alla luce. Il visitatore della mostra diventa TESEO che un percorso iniziatico porta a esplorare i meandri del mito. Il mito appunto del labirinto (fig. 2).

2

Angeli e demoni sembrano rappresentati nei suoi quadri. FISSATI sulla tela ma custodi di una dinamica interiore e anche formale che li incornicia MA non li chiude. Forse vogliono uscire anche loro dal labirinto delle suggestioni (fig.3)

3
4

Il LABIRINTO è, ripeto, un luogo incantato, uno spazio enigmatico metafora dell’inconscio che Caravaggio è maestro nello scrutare (fig.4).

Ecco che la mostra di palazzo Barberini anche se non progettata da DEDALO può diventare luogo di meditazione per esplorare l’oscurità interiore che ci appartiene dove il minotauro è nascosto (fig.5). Lo spazio dei dipinti di Caravaggio è uno spazio CHIUSO ma aperto alla luce che, come nel labirinto sotterraneo, non è quasi mai diretta da una finestra o un lucernario ma diffusa  e umbratile appunto come nelle opere del maestro.

5

Franco LUCCICHENTI    Roma, 1 Giugno 2025