Il Filo rosso di Uemon Ikeda e le donne imprenditrici della Federazione Italiana Pubblici esercizi (FIPE) a Host Milano Fiera Milano Rho.

di Silvana LAZZARINO

Lo scorso 25 ottobre alla Fiera internazionale per l’ospitalità si è svolto il Consiglio Direttivo Nazionale del Gruppo Donne Imprenditrici di FIPE-Confcommercio per dare maggior voce alle donne imprenditrici manager. E’ intervenuta Elena Bonetti Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia.

L’imprenditoria al femminile sta sempre più conquistando spazio e visibilità grazie alla competenza e professionalità che le donne manager mettono in campo pronte a impegnarsi con passione in professioni che fino a una decina di anni fa erano ancora appannaggio del genere maschile.

Circa cento imprenditrici di Fipe hanno preso parte il 25 ottobre u.s. al Consiglio direttivo nazionale svoltosi a Milano Rho nell’ambito di Host, fiera internazionale dell’ospitalità. All’incontro che si è tenuto presso la Sala Taurus del Centro Congressi dalle ore 10.00 alle 13.00, erano presenti il Presidente, Lino Enrico Stoppani e il Direttore generale, Roberto Calugi della FIPE Confcommercio che rispettivamente hanno aperto e concluso il programma degli interventi della mattinata. In collegamento, su invito del Presidente, è intervenuta Elena Bonetti, Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia.

Durante l’incontro moderato dalla giornalista Micaela Faggiani, è stato sottolineato l’impegno e le battaglie portate avanti dal Gruppo Donne della Federazione Italiana Pubblici Esercizi per dare ancora più spazio alle imprenditrici nel settore (il 30% sono le imprese del settore a titolarità femminile e molte le donne che, seppure non titolari di impresa, di fatto contribuiscono in maniera rilevante a mandare avanti le imprese stesse.)

Per affermarsi sempre di più, oltre all’impegno e alla determinazione non devono mancare la consapevolezza delle proprie risorse e il senso di appartenenza alla società. Come ha sottolineato Valentina Picca Bianchi Presidente nazionale del Gruppo Donne FIPE – Confcommercio:

“Dobbiamo colmare un gender gap. Serve una presa di consapevolezza da parte delle donne stesse, che devono costituirsi classe dirigente sia all’interno degli organi di rappresentanza che nella società. La priorità tuttavia in questo momento è mettere in condizione le donne che imprendono e lavorano nel settore, di farlo con senso di appartenenza e avanzate competenze”.

La Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, ringraziando per l’invito il Presidente Fipe Stoppani, la Presidente delle Donne imprenditrici di FIPE Valentina Picca Bianchi e tutta la Federazione, ha tenuto a sottolineare come l’incontro testimoni

ancora una volta tutta la passione del gruppo impegnato costantemente nella promozione dell’imprenditorialità femminile. La valorizzazione della creatività e del talento delle donne è oggi azione fondamentale e strategica per garantire una piena partecipazione delle donne e costruire modelli di sviluppo inclusivi e sostenibili. È una sfida cruciale sulla quale il governo è impegnato con il Piano Italia Domani e la prima Strategia nazionale per la parità di genere, perché in gioco c’è il futuro di tutto il Paese”.

Diversi i progetti di cui hanno trattato alcune imprenditrici facenti parte del Gruppo donne: Francesca De Lucchi EPAM Milano, Doriana Ribaudo di Palermo per il progetto “Spazio Famiglia”, Simona Marinai di Prato Pistoia per il “Marketing territoriale”, Alessandra Della Torre di Rimini per il progetto “Sicurezza Vera”, Marina Calvaresi di Livorno per “Formazione e Empowerment femminile”, Marilena Mureddu di Palermo per il percorso di “Business Coach”.

All’incontro erano presenti l’artista e pittore giapponese Ueomn Ikeda, lo psicologo fondatore del Centro Paradoxa Andrea Sales, l’economista e Presidente Global Thinking Foundation Claudia Segre e la psicologa Presidente Associazione ClinicaMente Elisabetta Ciaccia.

Riconosciuto in Italia in assoluto il più importante tra tutti gli artisti giapponesi, Uemon Ikeda invitato a prendere parte a questo importante incontro, ha scelto di portare il suo Filo rosso di lana e seta quale simbolo di eleganza e forza, armonia e unione, fiducia e collaborazione, aspetti che accompagnano nei loro progetti le donne imprenditrici. Come un’onda il filo rosso ha interagito con le emozioni delle protagoniste di questo evento seguendo i loro sguardi, gesti e discorsi per restituire l’importanza di ogni progetto portato avanti dalle stesse imprenditrici, unite insieme per far sentire accanto alla loro competenza anche il loro essere parte di questa società nei pubblici esercizi.

Nel cogliere quell’energia invisibile tra materia e spirito che, pur non pienamente compresa, appartiene anche a questa esistenza dove sempre più difficile diventa recuperare  quell’armonia dei contrari insita in ogni piccola parte dell’universo,  Uemon Ikeda nome d’arte di Tatsuo Ikeda (Kōbe, 1952) ha saputo creare con la sua arte un perfetto equilibrio tra la disposizione dei colori e delle forme con la gestione degli spazi a suggerire un nuovo modo di guardare i rapporti esistenziali a partire dal recupero di un’inattesa autenticità.

Volgendo lo sguardo alla natura e ai suoi aspetti e manifestazioni utilizzando diverse declinazioni linguistiche che procedono dalla pittura all’installazione, dal disegno all’architettura, fino alla scrittura e al “teatro impossibile” egli si è soffermato sul concetto di spazio tra luogo interiore ed esteriore considerando come i due siano inevitabilmente collegati proprio come il visibile e l’invisibile, il giorno e la notte, la luce e l’oscurità. Tra essi inoltre vi è una sorta di continuità come circolarità che permette il rinnovarsi dei fenomeni che accadono in ogni angolo del cosmo come ad esempio qui sulla Terra per il ciclo delle stagioni nel loro ripetersi.

La sua arte, esplorando diversi linguaggi, permette di cogliere nostalgie lontane e il presente come momento da vivere e da ascoltare nel profondo, passando poi ad immaginare un ipotetico futuro nella costante che tutto si ripete con altra sfumatura e altro modo, lasciando che rimanga quella percezione del già accaduto e già percepito, visto e ascoltato.

In questa manifestazione di un pensiero aperto al divenire e al cambiamento, pur nella circolarità di un tempo che va oltre, Uemon Ikeda nel definire immagini legate ai ritmi pittorici impressi su tela o lungo progetti e installazioni, prende le mosse dalle atmosfere legate alla natura dove il sole, le nuvole, la neve, il fuoco acquistano forme geometriche allungate, indefinite entro uno spazio che non finisce, ma apre a possibili processi in cui il presente si ancora al passato nei ritmi del ricordo e della memoria nostalgica e sognante.

Le realtà urbane da lui definite sono come smaterializzate, sintetizzate entro il concetto di vuoto, distanti dall’idea occidentale di spazio cittadino: il vuoto diventa spazio. In questo senso le sue “architetture aeree” che prendono vita attraverso un filo di lana e seta sono espressioni effimere di “forme ideali di architetture sospese all’interno di luoghi pubblici e di interesse culturale”. Un esempio è dato dalla Performance Avere o non avere tenutasi nel 2013 nella Piazza del Campidoglio di Roma in occasione della Giornata della Terra e da Achitetture aeree: linee, fili, web net realizzata nella piazza del MAXXI in occasione della Giornata del Contemporaneo sempre nel 2013.

Tra le sue opere citiamo anche Stanze che immettono in uno spazio senza tempo per respirare le atmosfere della terra umida o asciutta, del mare profondo, della Primavera dai colori vivi e ancora delle stelle nella loro infinita molteplicità.

Noto a livello internazionale Uemon Ikeda, che vive e lavora a Roma, ha realizzato mostre in Italia e in Giappone, collaborando anche con l’università La Sapienza di Roma, e di grande respiro sono le sue installazioni che ben si sposano con il tessuto urbanistico di piazze e paesaggi. Dal 1987 ad oggi è presente in importanti​ rassegne internazionali di arte contemporanea.

Uemon Ikeda oltre ad aver partecipato nel 2017 alla 102esima edizione della NIKA Exibition al National Art Centre di Tokyo, una delle tre esposizioni d’arte più importanti in Giappone e nel 1991 alla collettiva “Simultaneità” – Nuove Direzioni dell’Arte Contemporanea Giapponese a Palazzo Braschi a Roma, ha all’attivo diversi lavori tra cui citiamo l’installazione “Filo di Arianna” in piazza Trilussa a Roma e per la Giornata Europea della Cultura Ebraica la realizzazione di un’installazione  per i giardini della Sinagoga di Roma. Da ricordare la sua partecipazione alla collettiva “Io Klimt” al Palazzo dei Consoli di Gubbio nel 2013 curata da Francesco Gallo Mazzeo dove hanno preso parte più di quaranta artisti affermati e giovani.

Silvana LAZZARINO   Roma  7 novembre

Uemon Ikeda

su invito al Consiglio Direttivo  con il Gruppo Donne Imprenditrici di FIPE-Confcommercio

Host Milano Fiera Milano Rho