Franco Luccichenti ci ha improvvisamente lasciato, a Carla e Simone l’abbraccio di tutta la redazione di About Art

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La notizia è di quelle che davvero ti arrivano inaspettate tra capo e collo e sconvolgono i sentimenti. Franco se ne è andato; per una atroce beffa del destino, mentre si trovava per qualche giorno in vacanza a Porto Santo Stefano.
Siamo stati molto amici con Franco ormai da una ventina di anni; lo abbiamo conosciuto come collezionista di dipinti antichi che, grazie anche alla collaborazione con antiquari e studiosi d’arte, era riuscito spesso nella impresa di trovare veri e propri capolavori, a quanto pare perfino un Caravaggio. Ci siamo frequentati soprattutto in questi ultimi anni grazie alle cene che organizzavamo ora da me ora da lui ora da altri amici comuni, come noi appassionati d’arte, erano cene conviviali che divenivano a volte autentici cenacoli con appassionate discussioni sulle ultime notizie dal mondo dell’arte, o magari sull’ultima pubblicazione di Tizio o sulle recenti attribuzioni di Caio, dove Franco, a differenza di altri, non trovava mai modo di entrare in polemica, consapevole dei limiti di una connoisseurship certamente ben consolidata, e tuttavia essendo egli un noto architetto era sicuramente in grado di poter dire la sua, ma era questa una possibilità che lasciava volentieri agli altri. A lui piaceva impegnarsi  – e lo ha fatto davvero fino all’ultimo- a trovare dipinti e magari a dimensionarne il valore in ragione della possibilità che potesse essere quello o quell’altro artista, a lui interessava notare quel particolare, quel tratto, per poi parlarne con l’esperto di turno e verificarne l’attendibilità: non l’ho mai sentito accreditarsi come esperto bensì come un conoscitore con diversi anni di esperienza, maturata con antiquari e studiosi quali Gasparrini, Bigetti, Del Bufalo, Sgarbi, Strinati, Maurizio Marini, Maurizio e Marcello Fagiolo, e numerosi altri. Una persona davvero di piacevole compagnia, sempre capace di ironia e umorismo, mai capace di dileggio o disprezzo. Da qualche tempo aveva iniziato una collaborazione a dire il vero molto singolare con About Art cui affidava inizialmente delle note sull’arte contemporanea o meglio su quale fosse il senso di certa arte contemporanea, poi invece affidava alle nostre pagine delle personali riflessioni spesso sul senso dell’esistenza, sul valore dell’arte nell’analisi della condizione umana; erano quelle che avevamo ribattezzato come ‘pillole’: note brevissime, mai banali, mai scontate, mai affrettate dove al contrario si leggeva anche una sorta di amarezza per il passare degli anni e di una vita che certamente tuttavia era stata da parte sua davvero molto vissuta. Ci lascia con l’amarezza di un incontro che non abbiamo potuto fare proprio nel giorno in cui se ne è andato, ci lascia con il ricordo delle sue battute, delle sue ultime collaborazioni, della sua personalità improntata alla generosità e all’amicizia. All’adorata moglie Carla Mariani, carissima amica con il cuore spezzato, al figlio Simone le condoglianze e l’abbraccio di tutta la redazione.

Roma 12 Giugno 2025