Ferdinando Scianna tra Viaggio Racconto Memoria. 50 anni di carriera del fotografo siciliano in mostra alla Casa dei Tre Oci (Ve) dal 31 agosto

di Silvana LAZZARINO

Ferdinando Scianna tra Viaggio Racconto Memoria

L’antologica “Viaggio Racconto Memoria” ripercorre più di 50 anni di carriera del grande fotografo siciliano apprezzato da Bresson e sostenuto da Sciascia. Aperta dal 31 agosto 2019 a Venezia alla Casa dei Tre Oci fino al 2 febbraio 2020.

In linea con la concezione di Cartier-Bresson per cui la fotografia è un mezzo al servizio del pensiero emotivo e visivo del fotografo che si apre ai mille volti di quanto accade intorno a lui, vicino e lontano, Ferdinando Scianna ha restituito attraverso i suoi scatti l’autenticità di gesti e pensieri di una società nelle sue trasformazioni sociali e culturali, tra riti e tradizioni, compresa la bellezza di vedute e paesaggi, senza dimenticare i ritratti di protagonisti del suo tempo sia nell’arte, sia nella letteratura, unitamente al mondo della moda.

Fu proprio il fotografo francese Henri Cartier-Bresson ad invitare Ferdinando Scianna ad entrare nella Magnum Photos dal 1982, società sorta nel dopoguerra (1947) grazie all’intraprendenza e intuizione di fotografi dello spessore di Robert Capa, George Rodger, William Vandivert compreso lo stesso Bresson.

1 Ferdinando Scianna, Marpessa, Caltagirone, 1987 ©Ferdinando Scianna

All’arte di questo straordinario fotografo siciliano, nato a Bagheria (PA) nel 1943, tra le figure di riferimento della fotografia contemporanea internazionale, è dedicata la mostra che si inaugura il 30 agosto 2019 alla Casa dei Tre Ocidi Venezia dove viene restituita la forza evocativa della memoria immortalata nei suoi scatti dedicati al tessuto umano e sociale a lui vicino e distante, ma anche al paesaggio e alle tradizioni culturali.

2 Ferdinando Scianna, Processione dei misteri del venerdì Santo, Ciminna, 1964 ©Ferdinando Scianna

Curata da Denis Curti, Paola Bergna e Alberto Bianda, art director, organizzata da Civita Mostre e Musei e Civita Tre Venezie e promossa da Fondazione di Venezia, l’antologica “FERDINANDO SCIANNA Viaggio Racconto Memoria” si sofferma sulle diverse sfumature dell’esistenza in rapporto alla Memoria, al Viaggio e  al Racconto quali esperienze necessarie da portare nel proprio percorso di vita e dunque attraverso “il tempo della memoria”. Aperta fino al 2 febbraio 2020 la mostra ripercorre attraverso 180 opere in bianco e nero, divise in tre grandi temi – Viaggio, Racconto, Memoria – più di 50 anni di carriera del fotografo siciliano che ha vissuto tra Milano e Parigi lavorando per diverse riviste internazionali. Immagini che regalano l’autenticità di un dato momento di vita che era e non è più, ma che resta per sempre in quell’istantanea quale testimonianza storica in cui ritrovare l’immortalità della memoria. E’ proprio di memoria si parla all’interno del percorso espositivo a lui dedicato.

Ha affermato Emanuela Bassetti, presidente di Civita Tre Venezie:

Dopo la mostra del 2016 sui 500 anni del Ghetto ebraico di Venezia, Ferdinando Scianna torna alla Casa dei Tre Oci, con l’antologica che ne ripercorre mezzo secolo di carriera … L’esposizione è anche un modo per consolidare il forte legame esistente tra Ferdinando Scianna e Venezia, testimoniato dalla serie di immagini di moda che il fotografo siciliano ha scattato tra le calli e i campi della città”.

Accostatosi alla fotografia con passione fin dagli inizi degli anni Sessanta Ferdinando Scianna ha iniziato il suo percorso raccontando la cultura e le tradizioni della sua terra la Sicilia attraverso immagini dense di verità e forza descrittiva specie legate alle tradizioni religiose e al folclore. È di questi anni il suo libro “Feste Religiose in Sicilia”, premiato con il Premio Nadar che ha dato vita a diverse polemiche per via dei testi di Sciasciache mostra l’essenza materialistica delle feste religiose. Ma anche le foto del giovane Scianna hanno il loro impatto”.

3 Ferdinando Scianna, Leonardo Sciascia. Racalmuto, 1964 ©Ferdinando Scianna

Seguono poi fatti legati all’attualità, alla guerra, compresi i viaggi verso paesi lontani e spazio poi alla moda. Si procede lungo una narrazione avvolgente che conduce lo sguardo dalle atmosfere delle feste religiose e popolari legate alla cultura del suo paese natio Bagheria, alle sconfinate Ande boliviane, dall’esperienza nel mondo della moda, iniziata con Dolce & Gabbana e con la sua modella icona Marpessa ai reportage. Suggestivi sono i paesaggi, gli animali, gli oggetti ed i ritratti di amici, protagonisti dello scenario artistico e letterario tra cui il già menzionato Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges e Leonardo Sciascia. Il consiglio di quest’ultimo nel continuare sulla strada della fotografia fu fondamentale per Scianna durante i suoi inizi. Non solo, ma Sciascia lo sostenne nella pubblicazione del suo primo libro “Feste Religiose in Sicilia” e lo introdusse nell’ambiente culturale dell’epoca.

4 Ferdinando Scianna, New York, 1985 ©Ferdinando Scianna

Da sottolineare nel percorso una serie d’immagini di moda che Scianna ha realizzato a Venezia, testimonianza del suo forte legame con la città lagunare. In questi scatti tra autenticità e artificio, originali nel distaccarsi dalla “monotonia patinata della fotografia di moda” si avverte la perfetta combinazione da lui raggiunta tra i registri visivi del mondo della moda e l’esperienza del fotoreporter.

Per sintetizzare questa mostra Scianna ha scelto un testo del famoso scrittore, critico letterario Giorgio Manganelli:

Una antologia è una legittima strage, una carneficina vista con favore dalle autorità civili e religiose. Una pulita operazione di sbranare i libri che vanno per il mondo sotto il nome dell’autore per ricavarne uno stufato, un timballo, uno spezzatino…”.

“L’iniziativa è la nuova tappa di un progetto nato dalla collaborazione tra Civita Tre Venezie e Civita Mostre e Musei, frutto di un pensiero condiviso che ha come obiettivo l’analisi dei linguaggi artistici della contemporaneità, in particolare quello della fotografia e dei suoi più importanti esponenti”.

5 Ferdinando Scianna, Celia Forner. Sevilla, 1988 ©Ferdinando Scianna

Ha affermato lo stesso Scianna, parlando del suo lavoro

“Come fotografo mi considero un reporter. Come reporter il mio riferimento fondamentale è quello del mio maestro per eccellenza, Henri Cartier-Bresson, per il quale il fotografo deve ambire ad essere un testimone invisibile, che mai interviene per modificare il mondo e gli istanti che della realtà legge e interpreta….”  Inoltre sottolinea: “Non sono più sicuro, una volta lo ero, che si possa migliorare il mondo con una fotografia. Rimango convinto, però, del fatto che le cattive fotografie lo peggiorano”.

Casa dei Tre Oci al fine di approfondire i contenuti dell’esposizione, ha predisposto un articolato progetto didattico rivolto alle scuole ed ai gruppi di adulti e famiglie, con visite-esplorazione e laboratori su prenotazione, un ciclo d’incontri in mostra e una serie di visite guidate con i curatori. Inoltre i visitatori avranno a disposizione un’audioguida (in italiano e in inglese), attraverso la quale sarà lo stesso Scianna a raccontare in prima persona il suo modo di intendere la fotografia e non solo. Un’occasione per conoscere il suo percorso umano e artistico. Ad arricchire il percorso la proiezione, nella Sala Video di Casa dei Tre Oci, di tre film-documentari dedicati alla sua vita professionale. Il Catalogo della mostra è edito da Marsilio.

Silvana LAZZARINO      Agosto 2019

 

Ferdinando Scianna Viaggio Racconto Memoria

 VENEZIA, TRE OCI Fondamenta delle Zitelle, 43, Giudecca, Venezia

Orari: tutti i giorni 10-19; chiuso martedì; dal 31 agosto 2019 al 2 febbraio 2020 inaugurazione 30 agosto 2019 Informazioni: tel. 041 24 12 332; info@treoci.org; www.treoci.org