di Silvana LAZZARINO
L’artista sudamericana Bianca Bondi incanta con la transitorietà dei cicli di vita impressi nella sua esposizione “Earth, Coral, Clouds” tra natura e architettura che inaugura a Siena il 17 maggio 2025 negli spazi di Palazzo Chigi Zondadari

Entro una pratica multidisciplinare dove oggetti ed elementi comuni subiscono attivazioni e trasformazioni create da reazioni chimiche atte a restituire l’interconnettività dei cicli di vita e morte, si orienta il lavoro di Bianca Bondi (Johannesburg, Sudafrica, 1986) artista di gran talento e originalità che coniugando la passione per l’ecologia e le scienze occulte, porta avanti un discorso volto a far percepire una visione in cui la materia sembra trovare nuova vita toccando aspetti riferiti alla transitorietà dei processi esistenziali, dove tutto è in costante divenire e dove è sottile la linea di confine tra il visibile e l’invisibile entro un tempo indefinito.
Dopo gli studi presso la WITS School of the Arts di Johannesburg, l’artista sudamericana che vive e lavora a Parigi, nel 2012 ha conseguita la laurea all’Ecole Nationale Supérieure d’Arts de Paris-Cergy.
Molte delle sue opere di natura trasformativa restituiscono agli oggetti un’aura nuova creando un’interazione tra diversi elementi come acqua, sale, muschio e rame. Il sale, agisce sia come conservante sia come agente di decadimento, mentre l’’acqua, sospesa tra liquidità ed evaporazione, richiama la natura effimera delle nuvole; e poi vi è anche il corallo, organismo vivente e al contempo struttura geologica che diventa metafora di trasformazioni lente e impercettibili.
Tutte queste sottili alchimie di elementi e materia si intrecciano e attraversano le installazioni site specific da lei realizzate per gli spazi di Palazzo Chigi Zondadari a Siena in un percorso espositivo dal titolo “Earth, Coral, Clouds” a cura di Fiammetta Griccioli e Cloé Perrone, che inaugura il 17 maggio 2025 alle ore 18,00 in occasione della quarta edizione di CORTEMPORANEA #4. Si tratta della prima mostra personale in Italia di Bianca Bondi, attualmente borsista presso La Villa Medici a Roma 2024-25 e nominata per il Prix Marcel Duchamp 2025.
In questo contesto si può osservare l’affascinante intreccio di forme mutanti, ispirate dal concetto di “Dark Ecology” del filosofo e teorico Timothy Morton in cui viene sfidato il pensiero ecologico convenzionale per iniziare a confrontarsi con il buio, l’ignoto e le scomode verità dell’esistenza attuale nel mondo naturale.
Le opere site specific realizzate dall’artista per gli spazi del Palazzo, dialogano con le decorazioni e gli antichi affreschi in esso presenti, esplorando cicli temporali, rituali ancestrali e materiali carichi di memoria. Esse esplorano i temi della trasformazione, della memoria e del tempo attraverso processi di cristallizzazione, ossidazione e mutamento chimico. Affascinata dalla botanica e dall’alchimia, Bianca Bondi utilizza come sopra indicato, elementi naturali: sale, acqua, muschio, rame compresi i fiori, per creare installazioni che evocano una forza vitale invisibile, quasi palpabile con riferimento ad una coesistenza tra mondo naturale, mitico e umano. Questo anche grazie al fatto che l’artista rielabora il potere dei rituali antichi e di materiali carichi di memoria, dando vita a fragili ecosistemi in cui gli elementi si accumulano e si trasformano nel tempo, mettendo in discussione l’idea stessa di stabilità. Aprendo a profondi interrogativi sulla conservazione, la perdita ed il futuro del nostro Pianeta, l’esposizione sottolinea anche il contrasto tra l’opera umana e il mondo naturale.
Di seguito riportiamo le parole delle curatrici Fiammetta Griccioli e Cloé Perrone
“Per la mostra ‘Earth, Coral, Clouds’ Bianca Bondi, con le sue opere, si insinua negli spazi di Palazzo Chigi Zondadari entrando in dialogo simbiotico con l’iconografia allegorica dei soffitti e delle pareti del Palazzo settecentesco. La natura è al centro della pratica dell’artista che, con materiali come sabbia, sale, muschio e fiori, dà vita a installazioni capaci di trasformarsi nel tempo, sfidando l’immutabilità dello spazio circostante. Il lavoro di Bondi si distingue per un approccio radicale ai materiali impiegati che mutano attraverso antichi processi alchemici, realizzando opere dove si incontrano saperi ancestrali e nuovi rituali. L’artista riflette sulla ciclicità dell’esistenza umana e s ulle urgenze del presente: dalla perdita di senso collettivo alla fragile relazione con il nostro ecosistema”.
I tre interventi immersivi concepiti da Bianca Bondi proprio per questi ambienti, interagiranno con l’architettura come veri e propri sistemi in evoluzione tessendo un racconto tra il cortile, il salone da ballo e la sala da pranzo. Procession for the lost and found (2025) nel cortile, The Nymphaeum (2025) nel salone da ballo e What grows after us (2025) nella sala da pranzo, suggeriscono un’interazione tra architettura e natura attraverso una silenziosa trasformazione suggerita non solo dal sale e dall’acqua, ma dai metalli ossidati.
Una trasformazione che si svolge al di là del tempo umano, a suggerire come il passato non possa scomparire, poiché si accumula, si incrosta e permane, dando forma a ciò che deve ancora venire.
Nel cortile, Procession for the lost and found (2025) emerge come un rituale fluttuante, presentandosi come una composizione sospesa di fiori e crocifissi bruciati con cui evoca gesti di devozione e memoria, simbolo di un’offerta all’invisibile. Se le forme in bilico richiamano il delicato equilibrio tra offerte votive e tracce di devozione, tra presenza e assenza, i crocifissi alludono ai cicli di distruzione e rinascita, mentre i fiori introducono gesti di cura e memoria. Le corde tese tra questi elementi suggeriscono legami tra mondi diversi: il terreno e l’ultraterreno, il vivente e il trascendente.
Nel salone da ballo The Nymphaeum (2025) porta all’attenzione del visitatore una grande vasca di acqua salata turchese che riflette e distorce la luce, fungendo da soglia elementare in cui l’acqua diventa sia contenitore che specchio. L’installazione, che richiama tanto una coppa rituale quanto un antico ninfeo, canalizza la relazione ancestrale tra acqua, rito e trasformazione.

Procedendo nella sala da pranzo si trova What grows after us (2025) che si sviluppa sotto un soffitto decorato con cieli stellati: un tavolo da banchetto appare sopraffatto dal tempo, con merletti e minerali che si fondono in una reliquia sospesa tra passato e futuro. Due opere della serie Lorelei (2024) poste alle pareti, sublimano l’idea di un ambiente acquatico salino, riproponendo superfici fluttuanti attraverso manipolazioni fotografiche di anfore di rame immerse nell’acqua. I due arazzi tradotti in trama tessile e arricchiti da fiori simbolici come amaranto, gelsomino e ortensia, evocano uno spazio in cui il tempo sembra dilatarsi.
Le vetrine della serie Bloom tra le stanze del palazzo che emergono come portali. quali universi di vita dormienti, inviano a riflettere sul concetto di staticità e sedimentazione della memoria. I materiali organici ricoprono oggetti di epoche passate, che, attraverso processi di cristallizzazione, assumono forme nuove in continua evoluzione. I Cabinet (2024-2025) rievocano le cassette di medicinali novecentesche, contenitori di frammenti di natura cristallizzati: conchiglie, sali e muschio trasformano questi armadietti in reliquie sospese tra cura e dissoluzione. Ad accompagnare il percorso espositivo è un Catalogo monografico che approfondisce il lavoro di Bianca Bondi con un’intervista all’artista, testi curatoriali e un’ampia documentazione fotografica dell’esposizione.


Citiamo le parole di Timothy Morton, da Dark Ecology:
“La Terra non è solo un foglio bianco su cui proiettare il desiderio umano: il ciclo del desiderio si basa su entità (Terra, corallo, nuvole) che esistono anch’esse in forma di ciclo in relazione tra loro e in relazione agli esseri umani.”
(foto “Earth, Coral, Clouds” Installation view Photo Ela Bialkowska @)
CORTEMPORANEA, progetto nato nel 2022 per volontà di Flavio Misciattelli, presidente della Fondazione Palazzo Chigi Zondadari, ha consolidato nel tempo il proprio ruolo come spazio per il dialogo tra arte contemporanea e patrimonio storico. Artisti italiani e internazionali sono chiamati a realizzare opere site-specific nella corte e nelle sale del palazzo. Dopo le edizioni dedicate a Pietro Ruffo (2022), Paolo William Tamburella (2023) e Zhanna Kadyrova (2024), Flavio Misciatelli ha invitato Fiammetta Griccioli e Cloé Perrone, come visiting curator, a selezionare i prossimi artisti.
Silvana LAZZARINO Roma 17 Maggio 2025
“Earth, Coral, Clouds”
la prima mostra personale in Italia dell’artista sudafricana Bianca Bondi
CORTEMPORANEA #4.
Palazzo Chigi Zondadari – Siena
Inaugurazione sabato 17 maggio 2025, dalle ore 18.00 alle 21.00; 18 maggio – 8 dicembre 2025
Informazioni e prenotazioni: