Dialogando nel passato del futuro. Longo dall’industria alle opere di Marco Angelini (fino al 12 febbraio).

di Giusy EMILIANO

Longo dall’industria alle opere di Marco Angelini
Dialogando nel passato del futuro

Grazie alla visione di un collezionista Ascanio Balbo di Vinadio, nipote di Giorgio Longo, che cura il concept e l’organizzazione, si può ammirare una mostra inaugurata il 13 ottobre 2022 presso la fornace ottocentesca del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna dal titolo “A ciascuno il suo giorno” (mostra visitabile fino al 12 febbraio 2023).

Spiega Ascanio Balbo di Vinadio:

«Questo progetto è un viaggio alla riscoperta di un legame insolito quello fra industria e arte che è alla base del mecenatismo migliore in Italia; allo stesso tempo raccontiamo la storia di un uomo, Giorgio Longo, mio nonno, e della sua azienda, dal momento che proprio lui è stato una figura di grande rilievo in entrambi i campi.»

La mostra vede un duplice percorso interpretativo tra un’esposizione di macchinari e foto di repertorio, che traccia la storia documentaria, e la mostra pittorico-materica di Marco Angelini (accompagnato dal testo critico di Raffaella Salato) con 14 tele in tecnica mista, che attualizza l’eredità della Longo S.p.A. attraverso un senso di forma.

Circus Longo_tecnica mista su tela_cm 90×80
Gomma arabica_tecnica mista su tela_cm 30x30_2022

Marco Angelini apre la propria ricerca verso oggetti di cancelleria del passato al fine di percorrere un pezzo di strada nel passato di questa grande azienda che per quarant’anni (dagli anni ’30 fino agli anni ’70) ha tracciato la propria eccellenza imprenditoriale affermandosi nel mondo dell’industria italiana nel pieno del boom economico.

Ex libris_La misura del tempo_tecnica mista su tela_cm 80x60_2022
Logo Longo_tecnica mista su tela_cm 80x60_2022

L’artista indaga da molto tempo sul tema della memoria, attraverso una personalissima resa dell’espressione informale, crea anche in questo caso, un’arte materica vibrante, vicina al reale ma ordinata dalla geometria di una composizione astratta sempre meditata in anticipo.

Nella presente ricerca, Angelini ha cercato di delineare, nel modo più possibile esaustivo, le tendenze dominanti, le dinamiche espressive di una figura estremamente complessa e imprescindibile per gli svolgimenti storici, dell’azienda della famiglia Longo.

Colorando il passato_tecnica mista su tela_cm 60x40_2022

Gomme da cancellare, cuscinetti d’inchiostro per timbri, pastelli a cera, righelli e squadre, carta-carbone, svolgono una funzione di emersione di immagini del passato e narrano in un abile site-specific, la storia di una grande azienda italiana del nostro recente passato.

Gli oggetti utilizzati sono cristallizzati sulle tele in modo leggero nella continua e spasmodica ricerca dell’equilibrio, e attraverso uno spazio temporale fluido, il pubblico può stupirsi nel riportare alla memoria ricordi che “abitano” in alcune zone della memoria collettiva.

Di grande apprezzamento personale è l’indagine artistica sul logo aziendale, esso ripetuto come una nenia indica e ri-afferma il passaggio storico. Questo indugiare e replicare il logo sulla tela trova differenti punti nevralgici:  afferma la caparbietà dell’azienda,  fatta di visioni chiare verso un futuro certo e ne traccia inconsapevolmente una chiara traccia identitaria.

Quelle cose sospese_tecnica mista su tela_cm 60x40_2022

Le opere di Marco Angelini diventano funzionali nel costruire un excursus storico intrecciando più linguaggi creativi e astratti, divenendo interazioni attive. Il pubblico può guardare le 14 opere e integrarle con la parte documentaria fatta di macchinari in disuso e fotografie degli anni passati.

Ringrazio Ascanio Balbo di Vinadio per aver dato luce alle sue radici attraverso questa iniziativa, è dalla cura e dal bene profondo che nascono azioni virtuose come questa: operare nel recupero di antichi patrimoni, affinché non vadano perduti. Di questa mostra ne apprezzo il tentativo, riuscito, di declinare il tema del ricordo attraverso la funzionalità che solo l’arte sa fare, restituendo al pubblico un progetto fatto di senso compiuto, di quiete e di ordine… proprio lo stesso ordine che troviamo nelle opere di Marco Angelini.

Il 3 Febbraio è stato presentato il catalogo Longo dall’industria alle opere di Marco Angelini – De Luca Editori Arte– donando una traccia tangibile dell’intero percorso alle nuove generazioni; non solo una scia storico-artistica tracciata con l’evento stesso della mostra, ma anche lo spunto di continuare a dialogare sull’importanza di creare archivi tangibili dove i sogni del passato possano dialogare con quelli del futuro.

Giusy EMILIANO  Roma  5 Febbraio 2023