Il destino dell’Architettura nell’era del digitale. Quale rapporto con le altre arti?

di Franco LUCCICHENTI

Architettura Pittura Scultura e Cinema    

UNA SINTESI

Le arti, nelle forme di pittura e scultura , sopratutto nel passato, erano la pelle nobile dei grandi palazzi e delle chiese, pensate per comunicare significati celebrativi e bellezza. Il territorio urbanizzato, molto limitato rispetto a oggi, era nei centri storici una rete connessa di valori funzionali e formali  Il rapporto tra pittura scultura e architettura era definito e chiaro nella sua apparente semplicità

Oggi  l’informale e le tendenze moderne e contemporanee rendono elusivo e sfuggente il rapporto tra le arti e l’architettura. In architettura, l’era dell’elettronica ha sostituito il disegno al computer alla matita e al tecnigrafo. La potenza del computer ha infranto le gabbie culturali e formali del passato ma ha anche unificato i sogni del mondo. Le geometrie si liquefanno. L’architettura appare instabile, terremotata, di gomma, come colta in un momento di trasformazione; l’involucro è protagonista, il contenuto misterioso. Attore è lo strumento elettronico e le sue infinite possibilità di progettazione. Un curioso principio di indeterminazione scaturisce dal medium elettronico portando il progetto a possibile scelte casuali dove il fine ultimo sembra solo essere destare MERAVIGLIA. L’architettura meravigliosa delle ARCHISTARS sembra refrattaria all’intersezione dinamica con le altre forme di arte e anche al territorio al contorno. Sicuramente può rappresentare un grande attrattore culturale ed economico ma rischia di apparire una giganteca astronave venuta da remote dimensioni estranee al mondo

Riguardo la pittura e la scultura l’oggetto artistico contemporaneo vive di se stesso e dei suoi significati reconditi che spesso faticano ad emergere quando ci sono. Sostanzialmente parte dell’arte  contemporanea  si rapporta più con le angosce  dell’anima che con la bellezza del mondo. Si aprono però straordinarie possibilità per l’artista di esplorare nuovi territori culturali I tagli di Fontana alludono a ferite asettiche  che non si rimargineranno mai. Le Bandiere di Jasper Johns non sventolano all’aria aperta  su un importante costruzione ma sono immobili in un mondo senza ossigeno da respirare. Le sfere di Arnaldo Pomodoro si inseriscono facilmente tra e negli edifici, ma sono indifferenti al contesto anzi lo respingono riflettendo e forse in questo sta il loro significato. Difficile comunque oggi trovare la “mescola”tra architettura e “arti decorative” .

Qualche giorno fa è passata in TV la versione restaurata del Gattopardo di Luchino Visconti. A distanza di molti anni sono riemerse la magnifica forma cinematografica e la sapiente melanconica costruzione della storia nella magica fusione tra scrittura ,musica e immagine.

Ritengo il cinema l’arte più vicina all’architettura e, come l’architettura, nasca da una idea ma poi si costruisca attraverso un complicato “processo” nel quale intervengono numerosi “attori” che possono anche vanificare l’obiettivo finale .

Il film è stato come ho detto restaurato eliminando le macchie. le abrasioni della pellicola, lo sbiadimento del colore e rivitalizzando la colonna sonora. Il tessuto estetico-narrativo è ripristinato,l’intersezione dinamica tra sogno e visione  riemerge.

Per il tessuto urbano, è la stessa cosa, occorre ripristinare  la rete dei valori estetici e riempire i vuoti non solo di vinerie e punti commerciali ma di significati formali . Il territorio  non è semplice supporto a disposizione di attività dell’uomo ,ma un “organismo sensibile” portatore di valori e criticità soggetto col tempo  all’entropia del mondo. Penso al degrado del territorio come a un processo termodinamico nel quale la bellezza dell’arte interviene come energia antagonista della perdita di qualità e valori legata al fluire inesorabile del tempo. Voglio dire che bisogna intervenire per dare, come in un film, continuità e significati alla narrazione estetico-esistenziale della città. L’ architettura non può essere solo un oggetto,  anche se meraviglioso ,calato su una piazza ,ma deve partecipare all’aura culturale e al recupero  funzionale e formale degli spazi al contorno.

Il  rapporto tra le arti l’ architettura e il territorio deve emergere attraverso un “processo integrato”di azioni atte a dare o restituire possibilità di fascinazione ai luoghi e costruire un ambiente favorevole all’uomo e al suo destino.