Dallo Skyline al ritorno alla classicità. Per un’Architettura funzionale.

di Simone LUCCICHENTI

L’architettura e il capitale, un breve excursus

E’ il “mare nostrum” lo scenario in cui nel tardo medio evo Genova Pisa e Venezia si impongono come  potenze incontrastate nel mercato di spezie tessuti e merci di lusso dall’oriente.

Gli italiani non erano solamente i principali mercanti in europa ma anche i principali banchieri.  In questo campo il monopolio era pressoché completo, solo i catalani e gli olandesi rappresentarono una possibile competizione che però non ebbe mai modo di prevalere.

Ed in questo contesto di benessere monetario, parallelamente alla chiesa, istituzione che da sempre ha investito in architettura , una nuova borghesia di “finanzieri” guarderà all’arte del costruire come uno strumento di propaganda ed affermazione sociale che assumerà varie sembianze spesso fatte di ricorsi stilistici.

L’edificio a torre da sempre simbolo di affermazione economica e non è ovviamente una invenzione moderna: grattacieli sorgevano sopratutto a scopo difensivo nelle maggiori città italiane in età comunale, notevole l’esempio di Bologna che ne contava circa 160  alcune delle quali superavano anche i 90 metri di altezza, una vera Manhattan ante litteram.

L’esperienza fu però dimenticata anche grazie ad una maggiore sicurezza nelle città in epoca rinascimentale a vantaggio di una architettura classicista fatta di  rituali misurati e consapevoli che privilegia le proporzioni legate al cerchio al quadrato ed ai suoi multipli, un’armonia nuova che il matematico Luca Pacioli definirà “divina proportione”.

Firenze a partire dalla seconda metà del 300 muta quindi la sua prevalente tipologia della casa a torre in favore di quella palazziale, architetti come Brunnelleschi, Antonio da Sangallo, Giuliano da Maiano e Michelozzo saranno solo alcuni delle “archistar”che serviranno  ricchi banchieri e commercianti.

In questi decenni di grande fermento culturale le famiglie fiorentine che investirono maggiormente in architettura erano le più potenti ovvero i Bardi e i Peruzzi. Tra gli esempi maggiori il palazzo dei Bardi opera forse del Brunnelleschi si presenta come un paradigma assoluto di armonia razionalità e funzione. Tutta la grammatica della nuova e sofisticata lingua umanista si rivela qui in modo inatteso, a breve diventerà un esempio ineludibile.

I Medici e gli Strozzi nonostante non raggiungeranno  la ricchezza della lega Bardi – Peruzzi porteranno comunque  ad una scala del tutto nuova la monumntalità delle loro sedi ,con i grandiosi edifici progettati rispettivamente da Michelozzo per i Medici e Benedetto da Maiano (non accertato) per gli Strozzi.

Si evolve cosi un linguaggio architettonico maturo che si farà firma distintiva del rinascimento italiano estendendosi dalle città alle campagne attraverso le Ville Medicee in cui gli stessi architetti dei palazzi urbani , daranno vita a progetti mirabili . La Villa di Poggio a Caiano su disegno del Sangallo è un esempio finissimo di architettura privata in cui una fantasia incorrotta ha mescolato spigoli e curve nascondendo il grandioso nel minuscolo dei dettagli.

Palazzo Strozzi 1489

Non è un caso che secoli dopo negli anni 20 del ‘900 a New york  la Federal Reserve Bank in pieno boom economico prenderà molti spunti progettuali dal palazzo Medici Riccardi. Gli architetti York & Sawyer ripresero quasi interamente il fronte strada dell’imponente Palazzo fiorentino, caratterizzato da finestre ad arco e da un austero bugnato che va a morire verso l’attacco al cielo dell’edificio. Da li a poco però il gusto cambierà drasticamente  e l’America si affrancherà dall’Europa.

La torre dopo una lunga assenza si afferma nuovamente alle fine dell’800 germinando sulle ceneri del grande incendio di Chicago del 1870, questa volta però il suo succeso sarà internazionale.

Poggio a Caiano Villa 1480

 

I progettisti americani  hanno faticato prima di trovare una lingua coerente con il grattacielo  che per un lungo periodo ha guardato agli stili del passato dal neo gotico all’eclettico, regalando comunque all’architettura moderna risultati eccezionali . Saranno personaggi chiave come Louis Sullivan sempre a Chicago che per primi capiranno le nuove vie compositive che la struttura in acciaio rende possibili.

Il grattacielo moderno ha infine aquisito la sua odierna strada espressiva verso la fine delgli anni 30 con l’international style di Mies e  le nuove tecnologie di facciata a “curtain wall” che privilegia i materiali leggeri favorendo cosi l’introduzione del vetro come elemento base della sua estetica evanescente.

Oggi l’espressione verticale per le sedi della finanza è ancora dominante sopratutto in Oriente, il suo uso incotrollato però e l’espansione verso l’Europa solleva dubbi che sono sempre al centro del dibattito.

Rothschild Headquarter London, Studio OMA 2011

La città condensata in torri sovente non produce il risultato auspicato di un minor consumo territoriale ed infrastrutturale , al contrario gli altissimi costi di vita in queste zone porta all’inevitabile espansione centrifuga in periferie distanti luoghi di pena e di miseria.

Questa architettura ipertrofica ci porta a pensare che la città europea come una famiglia non dovrebbe crescere nelle dimensioni degli invidui ma nel numero dei suoi componenti.

In adesione a questo approccio più responsabile alcuni grandi nomi del mondo finanziario stanno abbandonando il format della torre uffici monumentale in favore di soluzioni specifiche che vivono in simbiosi con il contesto. La banca Rothschild di Londra rappresenta un esempio positivo in questo senso.

Lo studio olandese OMA ha realizzato per loro una sede che si concede poco allo skyline della city lasciando intravedere solo uno spiraglio di sè .

Attaverso l’articolazione della pianta l’edificio indaga l’antico sito dove la banca risiede dalla fine del ‘700, come una ragnatela essa vive grazie al supporto del contesto. L’intero volume in vetro è incastonato nell’architettura neo classica della city come un oggetto nuovo ma che sembra appartenergli da sempre, nuovo e antico trovano qui un accordatura particolarmente riuscita.

E’ il senso della storia e un dosato appetito speculativo che ha fatto di questo progetto un architettura di successo. L’egocentrismo economico e le manie di protagonismo di alcuni architetti si ridimensionano anche in seguito alla recente crisi finanziaria; in questo modo anche l’ego delle banche sinora prevalente, scompare dietro l’orizzonte di necessita’ superiori.

di Simone LUCCICHENTIi   Londra luglio 2017

 

Didascalie fotografiche:

  • Affresco del buon governo ,Ambrogio Lorenzetti 1338 e Lower Manhattan anni 20
  • Palazzo strozzi Firenze , Benedetto da Maiano 1489
  • Villa medicea di Poggio a Caiano , Giuliano da Sangallo 1480
  • Rothschild Headquarter London, Studio OMA 2011