Chiude a Venezia la mostra di fotografie di Willy Ronis: scatti che narrano una umanità tra vita quotidiana e lotta per la sopravviveza

di Silvana LAZZARINO

Ancora poche ore per visitare la mostra di fotografie di Willy Ronis (Parigi, 1910 – 2009) uno dei massimi esponenti della corrente umanista francese in mostra a Venezia alla Casa dei Tre Oci.

Il mezzo fotografico, apparentemente asettico, diventa strumento privilegiato per riprendere quanto accadeva intorno a lui tra fatti, ordinari e straordinari con riferimenti all’aspetto ideologico e sociale dove l’uomo è protagonista con i suoi dolori e paure, lotte e speranze.

Cosi Willy Ronis (1910-2009),

Willy Ronis Autoportrait aux flashes Paris 1951

tra i più significativi interpreti della fotografia del Novecento lasciava che fosse l’umanità nelle sue diverse sfaccettature a venirgli incontro: da quella riferita alla vita di tutti i giorni tra le strade e la gente nei gesti e nelle attività quotidiane, a quella legata alle lotte operarie, senza dimenticare il paesaggio e le vedute in particolare riferite a Venezia dove si evince anche la figura umana.

A ripercorrere la carriera di questo grande artista che si inserisce nella corrente umanista francese a fianco di maestri tra cui: Brassai, Gilles Caron, Henri Cartier- Bresson, Raymond Depardon e Jacques Henri Lartigue, è la mostra Willy Ronis, Fotografie 1934-1998 in corso a Venezia alla Casa dei Tre Oci fino al 6 gennaio 2019. Si tratta della più grande retrospettiva mai realizzata prima in Italia dedicata al grande fotografo francese che amava viaggiare e ricostruire racconti per immagini di quanto si svelava davanti al suo obiettivo.

Willy Ronis, Les Amoureux de la Bastille, Paris-1957

Le sue storie nascono da quanto riceveva dal mondo circostante, da quanto assorbiva e lo testimoniano le 120 immagini vintage di cui una decina inedite dedicate a Venezia presenti nell’esposizione curata da Matthieu Rivallin e coprodotta da Jeu de Paume di Parigi e dalla Médiathèque de l’architecture et du patrimoine, Ministry of culture – France, con la partecipazione della Fondazione di Venezia.

Interessato alla quotidianità più umile e semplice, alla condizione umana attraverso cui intuiva un significato esistenziale ed universale, non poteva non restare affascinato dal sentimento di fraternità e partecipazione vista come condivisione tra persone unite da uno stesso sentimento e obiettivo.

La sua è comunque una visione ottimista della vicenda dell’uomo nel vissuto ordinario e quotidiano, in cui si fa spazio la denuncia contro l’ingiustizia sociale e l’attenzione verso le classi più deboli.

Le immagini da lui realizzate e fatte circolare che ritraevano lo stato in cui vivevano le persone e le lotte operarie stanno a sottolineare la sua convinzione politica e il suo esser stato militante comunista e la sua profonda sensibilità nei confronti di quante persone ogni giorno erano costrette a combattere per la sopravvivenza in un contesto professionale, familiare e sociale precario.

Willy Ronis Jeanne et Jacques près de Paris 1937

Sebbene la maggior parte delle sue immagini più riprodotte siano state scattate in Francia, sin dalla sua giovinezza Ronis non ha smesso di viaggiare e fotografare altri luoghi.

I suoi scatti in bianco e nero che rievocano la sua vita e il suo contesto politico e ideologico raccontano il suo desiderio di esplorare il mondo. Una realtà che spiava in segreto, aspettando pazientemente che la stessa gli rivelasse i suoi misteri.  Più che andare a cercare situazioni da cogliere e fotografare egli lasciava che esse si mostrassero ai suoi occhi in modo da percepirne l’essenza.

Ad arricchire l’esposizione sono due video: “Ritratto filmato, Willy Ronis”, realizzato nel 2009-2010 da Philippe Lecrosnier e Peter Burchett (durata 15’); e “Willy Ronis. Fotografie 1934-1998” realizzato in occasione dell’esposizione ai Tre Oci da Marco Zamata (2018, durata 10’).

Silvana LAZZARINO    Venezia gennaio 2019

WILLY RONIS

FOTOGRAFIE 1934-1998

VENEZIA/TRE OCI. Fondamenta delle Zitelle, 43, Giudecca, Venezia. Orari Tutti i giorni 10-19; chiuso martedì. Fino al 6 gennaio 2019. Informazioni: tel. +39 041 24 12 332; info@treoci.org; www.treoci.org